P.S. Per una curiosa coincidenza questo primo marzo 2020 entrerà in vigore una nuova legge sull’immigrazione che faciliterà ingressi soprattutto per sopperire a riempire comparti occupazionali che lamentano scarsità di persone. Chiaramente non è la agognata libertà di circolazione e corrisponde ad una esigenza stringente del mercato del lavoro. Si tratta di prospettive legate sia al lavoro altamente qualificato sia a mansioni meno retribuite ma comunque in condizioni di vita certamente migliori e con maggiori garanzie anche per il proprio futuro. Il Paese nel 2035 potrebbe aver bisogno, a causa del progressivo invecchiamento e della bassa natalità di circa 4 milioni di persone abili al lavoro e pronte a sostituire gli attuali occupati. Ah dimenticavamo, non si tratta dell’Italia ma della Germania.
Un Paese senza nuovi cittadini è un Paese senza futuro
Il 17 gennaio di 10 anni fa, nel 2010, a Milano veniva presentato un manifesto programmatico che sembrava poter scuotere, dalle fondamenta, le questioni inerenti l’immigrazione in Italia. Pochi giorni prima c’era stata a Rosarno, in Calabria, la rivolta delle persone sfruttate nei campi e attaccate da ‘ndranghetisti e razzisti. Non era la prima volta che capitava, ma in quel […]