27 gennaio, Giorno della Memoria: ricordiamo il Porrajmos

Monumento alla memoria dell’olocausto dei Rom a Borzęcin

Con la legge n.211 del 20 luglio 2000 “La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria“, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonchè coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati” (Art.1).

Grave dimenticanza sono i 500 mila rom e sinti vittime del genocidio nazista, in quello che viene ricordato all’interno delle comunità come il Porrajmos (grande divoramento) o Samudaripen (tutti morti) Quindici anni più tardi la Risoluzione del Parlamento europeo del 15 aprile 2015

  • “riconosce pertanto solennemente il fatto storico del genocidio dei rom avvenuto durante la Seconda guerra mondiale (art.12);
  • invita gli Stati membri a riconoscere ufficialmente tale genocidio ed altre forme di persecuzione dei rom, quali la deportazione e l’internamento avvenuti durante la Seconda guerra mondiale (art.13);
  • dichiara che si dovrebbe istituire una giornata europea per la commemorazione delle vittime del genocidio dei rom durante la Seconda guerra mondiale e che questa giornata dovrebbe intitolarsi Giornata europea di commemorazione dell’olocausto dei rom (art.14)”.

La data scelta per la commemorazione è il 2 agosto, perché nella notte fra il 2 e il 3 agosto 1944 vennero uccisi nelle camere a gas di Auschwitz-Birkenau tutti i 2.897 superstiti del cosiddetto Zigeunerlager, il settore del campo di concentramento in cui rom e sinti erano segregati. “Non posso dimenticare – ha detto Liliana Segre in un suo intervento al Senato – lo Zigeunerlager, quelle famiglie intere, che invidiavamo perché potevano stare insieme, mentre noi eravamo stati divisi dai nostri cari. E però una mattina,  quando abbiamo guardato là dove stavano gli Zigeuner, tra stracci che volavano nel vento di Auschwitz, ci siamo resi conti che non c’erano più, li avevano bruciati“. Oggi 27 gennaio, vogliamo  ricordare tutti. In particolare i rom e sinti spesso dimenticati. Dopo la fine del nazifascismo, infatti, l’Europa ha fatto i conti con l’antisemitismo: non è stato del tutto debellato – anzi  sta incrementando nuovamente (come i dati dell’ Indagine Eurispes purtroppo testimoniano: il 15,6% crede che la Shoah non sia mai esistita, nel 2004 era il 2,7%) – ma certi pensieri, certi opinioni, certi progetti sono stati esclusi dal perimetro della civiltà, sono stati messi “fuori legge”. Con l’Antiziganismo non si è fatto altrettanto. Al fine di poterlo combattere è necessario, quindi, il riconoscimento e l’elaborazione di questo tipo di razzismo, associati ad un impegno educativo nelle scuole e nella quotidianità delle persone.

Per approfondire consulta: Memors. Il primo museo virtuale del Porrajmos in Italia. La persecuzione dei Rom e dei Sinti nel periodo fascista.

27/1/2020 http://www.migrantitorino.it

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