5G – Le telco si alleano con il governo a discapito dei cittadini

La spudoratezza con cui il governo affida l’uscita dalla pandemia ai “capitalisti della sorveglianza” e al loro bisogno incessante di estrarre e possedere informazioni è un’offesa alla nostra dignità e al nostro diritto di non essere trattati come una miniera inesauribile di informazioni, non utilizzate per noi ma per scopi di chi è interessato a dirigere i nostri
comportamenti.

Come afferma Soshana Zuboff, “il capitalismo della sorveglianza è una forza pirata spinta da nuovi imperativi economici che disprezzano le norme sociali e annullano i diritti associati all’autonomia dell’individuo, essenziali perché una società democratica sia possibile”.

Il concetto di digital divide è un’invenzione dell’industria. Come scrive Searle “si stabilisce che qualcosa è un fatto rappresentandolo come un fatto”.

Le aziende parlano impunemente della loro “innovazione senza permesso” perché a nessuno di noi è stato chiesto se vogliamo la loro innovazione.

Si arriva all’assurdo di richiedere sovvenzioni statali per chi vuol fare impresa imponendo i propri prodotti a discapito della salute pubblica, presentando dati non corretti sui valori di campo elettromagnetico che decuplicano (e non triplicano) se i limiti di legge verranno portati a 61 V/m, secondo quando proposto dalle linee guida Icnirp.

Icnirp non è un ente scientifico bensì una ong nata con i fondi dell’industria. Molti membri Icnirp hanno legami con l’industria militare, elettrica e delle telecomunicazioni, che a loro volta dipendono dalle linee guida Icnirp. Ciò crea un conflitto d’interessi denunciato da numerosi ricercatori.

E ancora, le linee guida Icnirp non tutelano la popolazione attualmente esposta 24 ore su 24 alle diverse frequenze della telefonia mobile poiché valutano solo gli effetti a breve termine legati al riscaldamento dei tessuti, ignorando gli effetti biologici non termici – come già evidenziato nel 2011
dal Consiglio d’Europa – che si manifestano nel breve e nel lungo periodo e che sono ampiamente documentati in letteratura.

Secondo il costituzionalista Carducci, “la sovranità non appartiene [al decisore] (art. 1 Costituzione) e il consenso sulla salute dei cittadini verso altri privati ‘inventori’ di tecnologie è obbligatorio e passa attraverso l’informazione (articoli 21 e 32 Costituzione). Quindi il decisore deve
sempre orientarsi secondo precauzione, per evitare esposizione involontaria dei cittadini a rischi per la loro salute (articolo 32) a causa di volontà di privati (investitori e operatori di 5G), verso i quali le persone non hanno espresso alcun consenso”.

Risvegliamo il nostro senso critico prima di ritrovarci un microcip sotto pelle. “Timeo telco et dona ferentes”…

Comitato per la difesa dalle Radiazioni Elettromagnetiche (CODAREM)

Associazione Per la Prevenzione e la Lotta all’Elettrosmog (A.P.P.L.E.)

Associazione Italiana Elettrosensibili (AIE)

Comitato Via Cavo

21/6/2020

Pubblicato sul numero di giugno del mensile Lavoro e Salute www.lavoroesalute.org

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