8 agosto 1956 la strage nella miniera di Marcinelle. Ieri in Italia quattro morti sul lavoro. Ancora oggi il sistema economico deriva si basa sulla morte degli ultimi

L’8 agosto del 1956, alle 8,10 del mattino, nella miniera di carbone di Marcinelle, in Belgio, una gabbia parte dal punto d’invio 975 del pozzo d’estrazione con un vagoncino male agganciato. Ha inizio la tragedia che vedrà la morte di 262 minatori su 274 presenti, 136 dei quali italiani, 95 belgi, 8 polacchi, 6 greci, 5 tedeschi, 5 francesi, 3 ungheresi, un inglese, un olandese, un russo e un ucraino. Soltanto 13 superstiti vengono tirati fuori il primo giorno. L’interminabile attesa dei familiari continua in ogni modo fino al 22 agosto, quando i soccorritori pronunciano le fatidiche parole “Tutti cadaveri”.

Questa, invece, la tragica lista di ieri, 7 agosto: tre uomini folgorati e uno schiacciato da una pressa.

Carlo Silvi, dipendente di Acam Ambiente, e’ morto nel pomeriggio dopo essere stato schiacciato da un costipatore della spazzatura. L’incidente e’ avvenuto a Sarzana. L’uomo, dipendente della multiutility che si occupa dello smaltimento dei rifiuti, stava scaricando carta e cartone da un piccolo mezzo di servizio ad un mezzo piu’ grande. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, l’uomo avrebbe tentato di liberare la pressa del mezzo piu’ piccolo, forse inceppatasi, rimanendo schiacciato all’altezza del torace. Nonostante le manovre rianimatorie del 118, l’uomo e’ morto sul posto.

Un imprenditore edile di 46 anni, Francesco Vinci, e’ morto sempre nel pomeriggio dopo essere stato investito da una scarica elettrica dell’alta tensione mentre stava lavorando con una gru. L’incidente si e’ verificato in contrada Piana, alla periferia di Buccheri, piccolo centro della fascia montana della provincia di Siracusa ad una cinquantina di chilometri dal capoluogo. Secondo la prima ricostruzione dei carabinieri, l’uomo – che e’ morto sul colpo – stava manovrando il braccio di una gru quando avrebbe urtato i fili dell’alta tensione. Il sindaco di Buccheri, Alessandro Caiazzo, ha proclamato il lutto cittadino nella giornata dei funerali.

Un operaio macedone di 42 anni e’ morto anche lui folgorato mentre lavorava all’interno di un’azienda a Saline di Volterra (Pisa). E’ La vittima, Dzevdet Ferati, stava lavorando allo stabilimento della salina. L’uomo e’ morto sul colpo ed inutile e’ stato fare intervenire l’elisoccorso.

Ancora una forte scarica elettrica, la causa della morte di un dipendente Enel, Matteo Luca Zenari, in forza all’unità operativa di Finale Ligure, zona di Savona, mentre lavorava in una serra agricola a Loano. L’uomo stava sostituendo un contatore dell’energia quando è stato investito da una scarica elettrica.

Fabrizio Salvatori

8/8/2014 www.controlacrisi.org

 

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