A proposito di delitti ambientali nel codice penale.

«Dopo più di 15 anni di tentativi per introdurre nel codice penale i delitti contro l’ambiente, presente nei paesi della UE e come previsto da una direttiva comunitaria, In Italia il disastro ambientale è tale se “abusivo”, ovvero, può essere punito solo se commesso “abusivamente”. Altrimenti, il fatto non sussiste e l’imputato viene assolto e i danni ambientali e per la salute rimangono sempre e solo a carico dei cittdini!

Come se non sapessimo quale sia la carenza quando non l’ostrusità delle norme amministrative esistenti. Insomma, si continua a subordinare l’ambiente e la salute a norme spesso inapplicabili e di difficile comprensione.

Fare addirittura dipendere la punibilità di un fatto gravissimo dall’osservanza o meno delle pessime, carenti, e, molto spesso, complicate e di difficile comprensione ed attuazione, norme regolamentari ed amministrative oggi esistenti significa veramente subordinare la tutela di beni, costituzionalmente garantiti, a precetti amministrativi spesso solo formali o a norme tecniche che, spesso, sembrano formulate apposta per essere inapplicabili.

Riteniamo grave e lesivo di un obbiettivo a lungo perseguito e, ci spiace dover prendere atto, non ancora conseguito con l’approvazione del ddl laddove si inserisce il termine “abusivamente” e si aggiunga per i danni al sottosuolo “… di porzioni estese o significative del suolo o del sottosuolo” di grazia, quale è la misura che definisce “estese”?

Il pensiero corre veloce allo “sbloccaItalia” che sembra fatto più per favorire gli inquinatori e gli speculatori ambientali togliendo ogni regola ed ogni vincolo per la tutela dell’ambiente e del territorio, come si potrebbe altrimenti continuare ad autorizzare  attività industriali che in nessun altro paese civile sarebbero autorizzate? L’ILVA ne è solo il più fulgido degli esempi!

Un disastro diventa lecito se c’è  un’autorizzazione alla produzione!

Ancora una volta: mano libera all’industria inquinante e gli unici vincoli sono verso giudici e sentenze!

Ancora una volta in barba alla Costituzione e alle direttive europee a lungo disattese si costruiscono artifici e scappatoie per chi da anni continua ad inquinare il territorio e a mettere a rischio la salute dei cittadini. Questa volta ci fanno persino credere che fanno la cosa giusta, ma così non è e Rifondazione Comunista non si unisce al coro dei plaudenti, perché questa legge è sbagliata!

Rosa Rinaldi

Resp. politiche ambientali Rifondazione Comunista

20/5/2015 www.rifondazione.it

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