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    Altra Informazione, Blog, Comitati di Lotta, Cronache di Lavoro, Cronache Politiche, Cronache Sindacali, Cronache Sinistra Europea, Cronache Sociali, Culture, Politiche di Rifondazione — Novembre 14, 2019 8:50 am

    Negli ultimi anni il dibattito sull’immigrazione è stato spesso associato all’approdo sulle coste italiane di migranti irregolari provenienti dal continente africano, tanto che una parte dell’opinione pubblica ritiene che sia in atto una “invasione dall’Africa”. Con l’obiettivo di ricondurre il dibattito in un quadro di dati veridici, Fabrizio Ciocca illustra la consistenza, le caratteristiche e la distribuzione dei cittadini africani che vivono in Italia.

    Africani d’Italia

    Pubblicato da franco.cilenti

    Secondo i dati Istat al 1° gennaio 2019 dei 5,2 milioni di stranieri residenti in Italia, il 21,7% ha la cittadinanza di un paese africano, si tratta di circa 1 milione e 140 mila persone pari all’1,8% della popolazione che vive stabilmente sul territorio nazionale.

    Un collettivo che si distribuisce tra 54 differenti nazionalità – numero che corrisponde esattamente a quello delle nazioni del continente africano – ma che in particolare vede concentrarsi tra le prime dieci per numerosità ben l’89% di tutti gli africani residenti in Italia (Figura 1)

    Una comunità africana plurale, che si frammenta in tante altre micro-comunità, a loro volta caratterizzate da lingue, culture e tradizioni diverse. Relativamente all’aspetto religioso, è prevalente l’appartenenza alla fede islamica1 (tra quelle più numerose in primis il Marocco, poi Egitto, Senegal e Tunisia) mentre le prime collettività cristiane sono quelle nigeriana (circa l’80% dei suoi membri2) e ghanese. Vi è poi una componente minoritaria che proviene dalle ex-colonie italiane: 9.252 sono i cittadini della Somalia, 8.773 dell’Eritrea, 7.515 dell’Etiopia, 2.647 della Libia, per un totale di circa 28 mila persone.

    Ripartizione geografica e aspetti demografici

    Per quanto riguarda la distribuzione sul territorio dei residenti con passaporto africano, circa i 2/3 si concentra in sole cinque regioni di cui quattro del Nord ed una del Centro Italia, mentre la maggiore incidenza si osserva in Emilia-Romagna: qui infatti la popolazione africana è pari al 3,2% del totale dei residenti nella regione ( tabella 1)

    Tra le città con maggiore presenza di cittadini africani, troviamo Milano, con 60 mila soggetti, Roma 45 mila, Torino 35 mila; inoltre se si prende in esame anche l’intero territorio metropolitano delle tre città (che include anche i comuni delle ex-Province) sono 104 mila gli africani presenti all’interno dell’area metropolitana di Milano, 61 mila in quella di Roma e 49 mila in quella di Torino, pari ad un totale di 214 mila persone. In sintesi, il 19% degli africani in Italia vive esclusivamente in queste tre macro-aree urbane.

    Relativamente alla composizione di genere, gli uomini sono 704.269 (quasi il 62% del totale complessivo degli africani residenti) e le donne 435.743 (poco più del 38%); analizzando i dati per singolo paese di cittadinanza, emerge però un quadro abbastanza variegato.

    Infatti tra i marocchini la prevalenza maschile non è più marcata come in passato (gli uomini sono il 53%) e le donne di questa nazionalità sono chiaramente le più numerose tra tutte le nazionalità africane. Anche tra i nigeriani la predominanza maschile (59%) non è particolarmente forte, quantomeno rispetto a gruppi in cui la proporzione di uomini è vicina o superiore ai 2/3, o altri ancora come quelli originari del Mali o del Gambia costituti quasi esclusivamente da maschi (tale specificità è in questo caso legata principalmente al fatto che si tratta di rifugiati o titolari di una qualche forma di protezione internazionale). Tra gli immigrati provenienti da Capo Verde, Etiopia e Mauritius c’è invece una prevalenza femminile (tabella 2).

    I naturalizzati e gli irregolari

    Fino ad ora sono stati considerati solo gli africani residenti, ma se si vuole avere un quadro complessivo della popolazione di origine africana nel nostro Paese, andrebbero considerati anche i naturalizzati – che se ai fini statistici sono italiani hanno altresì un “background” culturale di origine africano – e gli irregolari. Per quanto riguarda la prima categoria, si consideri che al 1 gennaio 2019 sono 1.457.784 gli stranieri diventati italiani3.

    La componente “africana” è stimabile4 ad un valore ben oltre le 300 mila persone (tra cui 200 mila marocchini, 25 mila egiziani, a cui seguono poi per maggior numero di acquisizioni tunisini e senegalesi), soggetti che provengono dall’Africa, e diventati italiani per residenza, matrimonio, o trasmissione della cittadinanza ricevuta dai genitori ai figli nel caso di minorenni.

    Per quanto concerne gli irregolari, secondo le stime dell’ISMU ad inizio 2018 sarebbero circa 533 mila cittadini extra-comunitari, provenienti soprattutto dai continenti asiatico ed africano. In mancanza di valutazioni più analitiche possiamo supporre che i soggetti di nazionalità africana, siano circa 200 mila soggetti5.

    Per avere un’idea quindi del totale della popolazione africana in Italia è necessario quindi sommare le diverse categorie: quella residente (1 milione e 140mila ), quella dei naturalizzati di origine africana (oltre 300 mila) e coloro che risultano attualmente irregolari (stimabili in 200 mila), per un plausibile valore di circa 1 milione e 700 mila persone, pari al 2,8% della popolazione complessiva che vive sul territorio italiano.

    Conclusione

    Dall’analisi dei dati disponibili emerge una collettività africana che al suo interno si articola in 54 differenti nazionalità, con marocchini, egiziani, nigeriani, senegalesi e tunisini che insieme rappresentano i tre quarti dell’intero collettivo. Accanto agli africani residenti, che costituiscono il gruppo nettamente maggioritario, a cui seguono gli africani diventati italiani e coloro presenti sul territorio ma irregolari.

    Una presenza complessiva che seppur minoritaria, potrebbe rappresentare un’importante volano per il nostro Paese, per stabilire rapporti stabili e duraturi con le nazioni africane al di là del Mediterraneo, sia nell’ambito dello sviluppo economico che della cooperazione in loco. 

    Note

    ¹La comunità islamica più numerosa in Italia? Quella Italiana.

    2 Stima ORIM-ISMU al 2015

    3 “Rapporto Annuale Istat 2019. La situazione del paese” (il valore ad inizio 2018 è riportato nel capitolo terzo, pg 130, tabella 3.2 ) a cui vanno sommate le cittadinanze rilasciate nell’anno 2018 pari a 112.523 ( “Popolazione e famiglie” – “Acquisizioni cittadinanza”)

    4 stima di Fabrizio Ciocca sulla base dell’elaborazione di dati da diverse fonti (Istat, Ministero Interno, Ismu)

    5 Blangiardo nel 2016 ha stimato la quota del numero di irregolari africani in Lombardia pari al 37% di tutti gli irregolari della Regione (“Rapporto 2016 L’immigrazione straniera in Lombardia” pag 45-46). Applicando per deduzione logica questo valore alla quota di irregolari presenti in Italia stimata dall’Ismu (533 mila) ad inizio 2018, si ha un valore pari a 197 mila persone: tuttavia è probabile i recenti flussi migratori via mare da diversi paesi africani possa portare questa valutazione ad un valore anche leggermente superiore ai 200 mila, per quanto si tratti di stime assolutamente di larga massima

    Fabrizio Ciocca

    12/11/2019 www.neodemos.info

    Tags: accoglienza migranti assistenza sanitaria migranti Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione declino demografico decreto Minniti-Orlando Decreto sicurezza DECRETO SICUREZZA BIS demogr Demografia diritti migranti donne migranti emigranti italiani Fabrizio Ciocca immigrazione lager libia migranti economici ONG razzismo seconda generazione migranti violenze contro donne migranti
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    Autore: franco.cilenti
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