Alitalia, disattivato il badge prima dell’arrivo delle lettere di licenziamento: esplode la rabbia dell’handling. > Alitalia licenzia 994 lavoratori, si giunge così a un epilogo annunciato nei mesi scorsi senza che nulla sia stato fatto in questo tempo dalle sigle sindacali firmatarie degli accordi, almeno per provare a ridurre il numero o per assicurare ricollocazioni certe.

Alitalia licenzia mille lavoratori

Badge disattivati prima di aver ricevuto le lettere di licenziamento. L’Alitalia mette fuori così una parte degli esuberi in arrivo dopo l’accordo con Etihad. E così oggi a Fiumicino è scattata immediata la protesta dei lavoratori dell’handling: 1.500 bagagli sono rimasti a terra. Solo ‘un disguido’ secondo la compagnia, ma che si colloca nel clima di tensione provocato dalla messa in mobilit… di quasi mille dipendenti e che ha evocato la paralisi dello scorso agosto, quando nello scalo romano si accumularono per giorni quasi 20mila bagagli da dover riavviare a destinazione.
La protesta è scattata dopo aver appreso che 15 colleghi, pur avendo timbrato l’ingresso in aeroporto per iniziare il turno di lavoro, avevano alle 7 il proprio account aziendale bloccato mentre soltanto domani, sarebbe dovuto essere disattivato in coincidenza con la consegna delle lettere di messa in mobilità.
Il clima a Fiumicino è pesante, in coincidenza con l’invio delle lettere per la mobilità di 994 dipendenti (di cui 879 addetti di terra, 61 piloti e 54 assistenti di volo, a partire dal 31 ottobre, iniziato con quelle indirizzate agli impiegati negli uffici).
Secondo Usb, “si giunge così a un epilogo annunciato nei mesi scorsi senza che nulla sia stato fatto in questo tempo dalle sigle sindacali firmatarie degli accordi, almeno per provare a ridurre il numero o per assicurare ricollocazioni certe”. “Da ieri molti dei dipendenti di terra stanno prendendo coscienza del proprio licenziamento –continua Usb – e scoprono di essere esuberi senza alcuna comunicazione preventiva, semplicemente recandosi al lavoro e scoprendo improvvisamente di aver il tesserino aziendale disattivato. Oltre all’inerzia degli attori sindacali USB denuncia modi indegni di un paese civile e fuori da ogni correttezza ed etica”. USB afferma che il disastro di questa vertenza è stato definito con gli accordi ministeriali di luglio confermati frettolosamente il 24 ottobre scorso con le firme di CISL UIL UGL ANPAC AVIA ANPAV, e si somma a quella di tutte le altre grandi aziende del trasporto aereo, da Meridiana a Groundcare.

Per chi perde il lavoro, insomma, oggi non c’è la certezza del ricollocamento promesso nelle intese sottoscritte. “D’altra parte è paradossale espellere i lavoratori se l’infrastruttura aeroportuale di Fiumicino aumenta il traffico del 6%. La Cai deve farsi carico di tutte le conseguenze di questa situazione e trovare con le parti sociali una via d’uscita. Non si può assistere a un’ingiustizia inaccettabile, come se nulla fosse specialmente in presenza d’investimenti per la compagnia, di prospettive e sviluppo come di vettore di prima grandezza”, conclude Usb.

Fabrizio Salvatori

3/11/2014 www.controlacrisi.org

 

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