AMIANTO: E’ SOTTO LENTE DI INGRANDIMENTO LA BATTAGLIA DI CIVILTA’ CHE SI STA ATTUANDO IN SARDEGNA

amianto

La Sardegna è stata la regione nazionale con il più alto tasso di industrializzazione in rapporto alla popolazione, a cui è seguito un altissimo tasso di inquinamento ambientale per l’utilizzo di sostanze pericolose e cancerogene come l’amianto.

Riteniamo che gli screening della sorveglianza devono essere idonei alla verifica delle lesioni anche allo stato fibroso e per la diagnosi precoce del carcinoma del polmone che è la patologia più comune tra tutti coloro che sono stati esposti all’amianto nelle industrie (fattori multifattoriali e concause).

Molti decessi prematuri che si registrano tra i lavoratori ex esposti potrebbero essere dovuti a diagnosi tardive e imprecise, per questo motivo l’Associazione ritiene che la Sorveglianza Sanitaria debba essere obbligatoria per tutti i lavoratori ex esposti e debba avere come primo obiettivo la riduzione di mortalità e la promozione della diagnosi precoce (validi elementi di una concreta prevenzione).

Il protocollo di sorveglianza sanitaria deve rispondere alle esigenze specifiche del territorio regionale; è stato questo il principio che ha ispirato il protocollo sanitario in Basilicata, dove erano presenti realtà industriali simili ed in certi casi gemelle a quelle sarde (impianti comparto fibre ex ANIC/EniChem Ottana e Pisticci Scalo).

La Regione Basilicata ha recepito e attua le direttive legislative nazionali e internazionali in termini riguardanti la sorveglianza sanitaria dei soggetti ex esposti ad amianto e a rischio di patologia amianto-correlata.

Nell’ospedale di Matera, la medicina del lavoro coordina la sorveglianza sanitaria di oltre 2.300 lavoratori su un totale stimato di 7.000 ex esposti nei siti industriali del Basso Basento e colline materane; seguendo le linee guida del protocollo micronoduli, su una coorte di oltre 2.300 ex esposti sono state effettuate 7.500 visite, che hanno permesso di individuare circa il 20% di patologie oncologiche e non; a tal riguardo è dato sapere che ad oggi sono state emesse oltre 450 richieste di malattie professionali.

Si stima che in fase precoce siano stati riscontrati circa 40 carcinomi polmonari, di questi, circa 37 vivono in buone condizioni di salute senza essere stati sottoposti a terapia oncologica.

La sorveglianza sanitaria ha avuto procedura attiva solo per i 550 lavoratori riconosciuti ex esposti dall’INAIL in fase amministrativa; l’associazione AIEA Val Basento è stata il veicolo principale per le richieste di sorveglianza sanitaria passiva per la maggior parte degli altri 1.750 ex esposti che costituiscono la coorte di lavoratori dell’ospedale di Matera.

La diagnosi precoce del carcinoma polmonare, viene effettuata, con l’applicazione di uno screening TC a bassa dose che permette di ridurre le radiazioni da 13,12 fino a 0,78 mSv (millisievert), dose poco sovrapponibile a quella della radiologia tradizionale, mantenendo una elevata sensibilità che permette la rilevazione del nodulo e permette di fare diagnosi precoce in patologie oncologiche dove la sopravvivenza potrebbe essere determinata in base alla tempestività della diagnosi.

Ad integrazione dei suddetti dati, e, per avere un quadro più chiaro delle conseguenze dovute alla esposizione lavorativa a sostanze pericolose e cancerogene, di seguito si riporta una sintesi provvisoria della banca dati delle patologie oncologiche e non redatta da AIEA Val Basento.

Dati che sono stati forniti ai due medici competenti incaricati nel 2016 dalla Procura di Matera di verificare la sussistenza del nesso causale lavorativo per le patologie oncologiche quali il “Mesotelioma”. Questi dati sono stati successivamente trasmessi, anche, alla Commissione Parlamentare Infortuni, presieduta dalla senatrice Camilla Fabbri e all’attenzione del procuratore Bruno Giordano, componente della stessa commissione.

Complessivamente la suddetta banca dati provvisoria, aggiornata a 28 febbraio 2017, riporta 536 casi di patologie oncologiche e non, tra cui 215 casi di morti premature.

Nel dettaglio le patologie nosologicamente definite sono state:

–         9 casi di mesotelioma (ex EniChem), di cui 6 deceduti,

–         54 casi di carcinoma polmonare (ex ANIC/EniChem), di cui 40 deceduti,

–         11 casi di carcinoma polmone (altre ditte), di cui 9 deceduti,

–         11 casi di asbestosi (ex ANIC/EniChem), di cui 3 deceduti,

–         12 casi di asbestosi (altre ditte), di cui 1 deceduto,

–         64 casi di placche pleuriche (ex ANIC/EniChem), di cui 2 deceduti,

–         39 casi di placche pleuriche (altre ditte), di cui 1 deceduto,

–         13 casi di fibrosi polmonari (ex ANIC/EniChem), di cui 3 deceduti,

–         5 casi di fibrosi polmonari (altre ditte), di cui 1 deceduto,

–         26 casi di carcinoma apparato urogenitale (exANIC/EniChem), di cui 8 deceduti,

–         4 casi di carcinoma apparato urogenitale (altre ditte), di cui nessun deceduto,

–         30 casi di carcinoma gastrointestinale (ex ANIC/ Enichem), di cui 13 deceduti,

–         5 casi di carcinoma gastrointestinale (altre ditte), di cui 3 deceduti,

–         9 casi di leucemia (ex ANIC/EniChem), di cui 5 deceduti,

–         2 casi di leucemia (altre ditte), di cui nessun deceduto,

–         9 casi di morbo di Parkinson (ANIC/EniChem), di cui 3 deceduti,

–         7 casi di carcinoma testa Pancreas (ANIC/EniChem), di cui 6 deceduti,

–         2 casi di carcinoma testa Pancreas (altre ditte), di cui 2 deceduti,

–         5 casi di patologie cerebrali e mieloma (ANIC/EniChem), di cui 4 deceduti,

–         3 casi di patologie cerebrali e mieloma (altre ditte), di cui 2 deceduti.

Dalla banca dati AIEA Val Basento emerge che le patologie oncologiche quali: leucemie, patologie cerebrali e morbi di Parkinson, hanno interessato lavoratori ex ANIC/EniChem le cui mansioni comportavano sia l’esposizione a sostanze chimiche pericolose (acrilonitrile, amianto, trielina ed altre) che a probabile esposizione a campi elettromagnetici (elettricisti, elettro-strumentisti, quadristi elettrici, addetti ai compressori, saldatori). A tal riguardo sono in corso valutazioni tecniche e medico-legali.

Ci auguriamo che il Governo della Regione Basilicata approvi e deliberi il finanziamento del progetto della Fondazione Basilicata Ricerca Biomedica per gli anni 2017, 2018 e 2019 al fine di rendere più incisiva la sorveglianza sanitaria nei soggetti ex esposti ad amianto (eliminazione dei falsi negativi) e allo scopo di contribuire scientificamente alla ricerca di marcatori molecolari per facilitare la diagnosi precoce di lesioni asbesto correlate e non.

La Fondazione Basilicata Ricerca Biomedica prevede opportune collaborazioni con le Aziende Sanitarie di Matera e Potenza, con enti nazionali e sovranazionali (istituzionalmente riconosciuti), che operano in questo ambito, al fine di perseguire la più ampia ed efficace azione nello screening della sorveglianza sanitaria.

CONCLUSIONE

Chi ha permesso l’utilizzo spregiudicato e lucrativo dell’amianto, è responsabile di una vera tragedia sociale.

L’Associazione, con la sua azione continua e capillare, ma soprattutto instancabile, promuove convegni e incontri per rendere consapevoli i cittadini delle conseguenze all’esposizione a sostanze pericolose e cancerogene come l’amianto; sta frantumando anche in Sardegna il muro di silenzio che negli anni ha favorito la crescita di una immane ingiustizia sociale, unica in Italia per le sue dimensioni.

E’ una grande battaglia di civiltà per dare DIGNITA’ e RISPETTO ai lavoratori, alle vittime ed ai loro familiari che sono rimasti senza volto.

NON POSSIAMO CAMBIARE CIO’ CHE E’ STATO.

MA SE, CON IL NOSTRO OPERATO, RIUSCIREMO A SALVARE ANCHE UNA SOLA PERSONA, DAREMO UN SENSO ALLE NOSTRE VITTIME.

Ci auguriamo che il crescendo impegno profuso da AIEA Sardegna, da ANMIL, dalla CGIL della provincia di Nuor permetta di rimuovere gli ostacoli istituzionali che impediscono il raggiungimento delle finalità di questa grande battaglia di civiltà.

Pertanto si renderebbe opportuno che anche i Sindacati Confederali prendano una posizione attiva sulla vertenza, perché deve esistere una GIUSTIZIA anche per i lavoratori ex esposti della Sardegna, finora dimenticati.

Mario Murgia

Vicepresidente Nazionale ASSOCIAZIONE ITALIANA ESPOSTI AMIANTO

20/3/2017

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