Antifascismo. Lettera alla stampa

Egregio direttore,Ieri, in piazza del Foro, è andato in scena, nella totale indifferenza degli organi istituzionali, il raduno promosso dal Blocco studentesco, organizzazione giovanile di Casa Pound. Chi siano costoro è da tempo tristemente ed universalmente noto. Si tratta di squadristi fascisti.

Lo dichiarano loro stessi, attraverso i simboli ostentati (quel fulmine cerchiato mutuato dal logo dell’organizzazione fascista britannica); lo rivendicano ricordando le proprie radici ideologiche (Julius Evola, il teorico della difesa della razza, Giorgio Almirante, che del periodico razzista e antisemita fu segretario di redazione, e Pino Rauti, capo di Ordine Nuovo, mandante morale della strage di Piazza della Loggia); lo praticano attraverso le loro azioni (per rammentare solo le ultime: lo striscione appeso davanti alla scuola Mantegna (“La resistenza è una cagata pazzesca”) e quello che ha insozzato i muri del liceo “Calini” (“Antifascismo è Anticultura”).

L’adunanza promossa dal gruppo è stata autorizzata dalla Questura senza la minima perplessità. Tutti coloro che avevano il dovere e il potere di intervenire hanno fatto finta di niente. In primo luogo il Prefetto e, parimenti, il Comune di Brescia che già era rimasto in silenzio quando, qualche mese fa, i camerati del partito di Giorgia Meloni avevano intestato a Pino Rauti un proprio circolo cittadino. A nulla è valso l’appello delle organizzazioni partigiane, Anpi e Fiamme Verdi, e poi Unione popolare e Libertà e Giustizia affinché fosse revocata l’autorizzazione ad un evento che rappresenta un oltraggio alla città colpita dalla strage fascista.

Silenzio tombale da parte di tutti, compresi tutti i soggetti organizzati che nelle recenti elezioni erano corse in sostegno dell’alleanza di Centrosinistra.L’ammonizione perentoria della Costituzione (“E’ vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”), due leggi ordinarie dello Stato (la legge Scelba del 1952 e la legge Mancino del 1993) non sono state sufficienti a ricordare ai poteri pubblici il dovere di intervenire. La XVIII disposizione transitoria e finale della Legge Fondamentale della Repubblica, quella che dice che “la Costituzione dovrà essere fedelmente osservata da tutti i cittadini e da tutti gli organi dello Stato” è stata totalmente ignorata.

Ma è accaduto di più e di peggio: alla convocazione di un presidio di protesta in Piazza della Loggia è stato opposto il tristemente consueto divieto, in ottemperanza ad un’assurda disposizione del Comune di Brescia che sopravvive ad ogni idea di democrazia.

Ed ecco il risultato: libera circolazione ai fascio-nazisti e ostracismo agli antifascisti con tanto di prescrizione limitativa nei loro confronti. Il presidio si è poi svolto ugualmente, proprio davanti alla stele dei caduti. Vi è stata più comprensione e buon senso negli organi di polizia che nelle autorità comunali, sorde ed impotenti di fronte allo scempio che stiamo vivendo: complimenti per l’esordio, signora Castelletti!

Vi è da chiedersi se, quando fra pochi giorni, il 28 maggio, alle 10 e 12, un minuto di silenzio ricorderà gli eventi di quel tragico giorno, sarà davvero presente, nella coscienza di tutti, la ragione per cui quelle persone sono morte e per mano di chi.

Dino Greco

21/5/2023 http://www.rifondazione.it

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