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    “Esigiamo dai governi e facciamo appello ai popoli per un’uscita da questa crisi che non sia un ritorno alla normalità capitalista, ma un percorso verso una società migliore; questo sarà possibile se prendiamo il meglio di noi come popoli.”

    Appello continentale. Ai popoli originari, agli afrodiscendenti e alle organizzazioni popolari

    Pubblicato da franco.cilenti

    La crisi provocata globalmente dal COVID-19 mette i popoli di Abya Yala (denominazione indigena del Continente latinoamericano, N.d.T.) di fronte ad un bivio; le organizzazioni popolari sono la prima linea di resistenza contro le peggiori espressioni del sistema in decomposizione.

    Stiamo attraversando una crisi integrale che minaccia la vita in tutte le sue forme; il COVID-19 si è trasformato in pandemia in un momento di inasprimento della crisi capitalista e di reiterati tentativi da parte del potere economico di caricare sulle spalle della classe lavoratrice la ricomposizione del tasso di profitto imprenditoriale, tentativi che confluiscono nell’indebolimento dei sistemi sanitari, nel deterioramento delle condizioni di vita e nella rovina del pubblico come risultato della svolta neoliberista. L’asfissia alla quale ci sottopongono il debito estero, gli organismi internazionali e l’oppressione permanente dell’imperialismo contro la nostra sovranità, danno forma ad uno scenario che anticipa le gravi conseguenze.

    In un’America nella quale ci rifiutiamo di accettare gli adeguamenti strutturali e lo sbarco di nuove politiche imperialiste e nella quale, negli ultimi mesi, i nostri popoli hanno incarnato importanti sollevazioni popolari, la pandemia si è trasformata in una scusa per legittimare la presenza delle forze armate nei nostri territori e per implementare misure di adeguamento ed il deterioramento delle condizioni di esistenza della classe lavoratrice. Inoltre, questa crisi ha messo nuovamente in evidenza la brutalità della violenza patriarcale sulle donne e sulle dissidenze sessuali, come anche la storica esclusione dei popoli indigeni e afrodiscendenti esposti ad affrontare la pandemia in condizioni di estrema vulnerabilità.

    Come nella migliore tradizione della nostra gente, sono le organizzazioni del popolo, operaie, contadine, dei popoli originari, femministe, afrodiscendenti, piquetere, degli abitanti dei villaggi che mettono il corpo, la testa ed il cuore nello sviluppo di risposte immediate, ma anche la proiezione di legami comunitari e di unità popolare, territoriale e regionale che alimentiamo durante questa battaglia sarà parte del tessuto che costruirà gli orizzonti di trasformazione in Abya Yala.

    Di fronte alla mancanza di case, occupiamo territori e costruiamo case; di fronte alla mancanza di lavoro, organizziamo cooperative, recuperiamo fabbriche ed affrontiamo serrate, licenziamenti e sospensioni; di fronte all’attacco padronale lottiamo per migliori condizioni di lavoro; di fronte alla mancanza di istruzione, generiamo scuole; di fronte all’oppressione contro le donne e le dissidenze sessuali, costruiamo femminismi popolari; di fronte allo sfruttamento, costruiamo organizzazione sindacale di base e lottiamo contro la precarizzazione e per salari degni; contro la fame, costruiamo mense e trattorie popolari; di fronte alla crisi climatica, sviluppiamo l’agroecologia; di fronte alla monocultura ed al monopolio degli alimenti, costruiamo territori contadini agroalimentari per garantire la sovranità e l’autonomia alimentare; di fronte alla militarizzazione, al paramilitarismo ed al narcotraffico, implementiamo la sostituzione delle coltivazioni e lottiamo per la pace. La nostra alternativa è di vita, contro coloro che ci propongono morte.

    Di fronte alla politica di frontiere chiuse e di frammentazione e di fronte alla xenofobia ed al neofascismo proposti dall’alto, riprendiamo l’orizzonte della solidarietà continentale e l’unità dei popoli.

    Di fronte alle politiche dei capitalisti e delle capitaliste tese a sfruttare la crisi come copertura degli adeguamenti, approfondiamo e riproponiamo le nostre lotte storiche per la difesa dei territori, della vita e per la socializzazione delle ricchezze, costruiamo potere popolare e comunitario.

    Per questo esigiamo dai governi e facciamo appello ai popoli per un’uscita da questa crisi che non sia un ritorno alla normalità capitalista, ma un percorso verso una società migliore; questo sarà possibile se prendiamo il meglio di noi come popoli.

    1. Dare priorità alla vita rispetto al debito. No al pagamento del debito estero, revisione esaustiva e condono dello stesso. È criminale che si lesinino per la salute e per i diritti per pagare i debiti con il FMI e altri creditori. I sistemi sanitari e di protezione sociale per affrontare la pandemia sono la priorità.

    Abbiamo la necessità di recuperare la nostra ricchezza strategica e la gestione delle nostre banche e del commercio estero, fonte permanente del dissanguamento economico dei Paesi latinoamericani. Solo una politica di sovranità economica a partire dal progredire del potere popolare può alleviare la crisi economica e quella mondiale che stiamo iniziando a vivere.

    2. Combattere le disuguaglianze. Imposta straordinaria sui ricchi, sui profitti delle banche e delle grandi imprese e su coloro che hanno esportato capitali. Che i governi assumano il ruolo di eliminare le disuguaglianze promosse dal mercato, che gli investimenti necessari alle politiche di emergenza siano finanziati affrontando la concentrazione della ricchezza, non con riduzioni salariali ai lavoratori. Riorientare le linee di produzione delle grandi imprese per la produzione di forniture destinate a combattere il Coronavirus e le malattie che sopportiamo senza assistenza dallo Stato, come la denutrizione, il dengue, il chagas e la tubercolosi.

    3. Rafforzamento urgente dei sistemi di salute pubblica: investimenti urgenti e prioritari nel sistema pubblico di salute, statalizzazione della sanità privata e rafforzamento delle misure di contenimento delle pandemie da parte degli stati. La pandemia riafferma la necessità che tutti e tutte ricevano assistenza sanitaria universale, rafforzando la promozione pubblica di questi servizi. Che gli stati assumano il controllo della produzione e dell’amministrazione di tutte le forniture necessarie ad affrontare la crisi con la partecipazione ed il controllo di lavoratori e lavoratrici. Eliminazione del sistema di brevetti sui farmaci per sviluppare pienamente la ricerca e l’applicazione scientifica nella risoluzione dei problemi umani e riconoscimento della medicina originaria ed ancestrale.

    4. Per il lavoro con tutti i diritti. Reddito universale garantito per tutte e tutti, proibizione di licenziamenti e sospensioni. È essenziale riconoscere i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici a vivere una quarantena degna. Che questa emergenza non sia una scusa per continuare a proseguire nella precarizzazione del lavoro. No alla chiusura di imprese, sostegno statale alla loro occupazione e recupero da parte delle lavoratrici e dei lavoratori.

    5. La casa e l’habitat degni come diritto sociale, la quarantena può essere realizzata solo sotto un tetto, con servizi di base garantiti e in un quartiere salubre. È necessario sospendere sfratti, pagamento degli affitti e dei servizi; le politiche relative all’habitat devono essere dirette verso una riforma urbana integrale, che garantisca l’accesso alla casa in quartieri degni per tutte le famiglie lavoratrici.

    Accesso universale ad acqua, luce e gas e urbanizzazione dei quartieri popolari: non c’è lotta contro la pandemia senza che tutte le persone possano avere acqua potabile, gas e accesso all’elettricità in famiglia, in quartiere o nella comunità. Né case senza persone, né persone senza casa. Requisizione delle proprietà vuote per la popolazione che vive in strada e nei ricoveri popolari.

    6. Affrontare la fame e garantire l’alimentazione universale, dare la priorità al finanziamento e al ruolo dell’agricoltura famigliare cooperativa, comunitaria e agroecologica nel rifornimento di alimenti per il popolo, per le mense, trattorie e cucine comunitarie: è necessario progredire nella promozione dell’accesso agli alimenti come modo di promuovere l’economia e non causare una crisi di fornitura. Garantire un paniere di base a prezzi regolati ed esente da imposte. Esigere sanzioni contro la speculazione sui prezzi, l’accaparramento dei supermercati e degli intermediari. Condono dei debiti dei contadini e delle contadine, redistribuzione della terra produttiva e implementazione di sistemi di protezione e colonie agroecologiche con finanziamento dello stato.

    7. Contro la mercificazione della natura abbiamo bisogno di recuperare la sovranità sui nostri beni comuni come l’acqua, il gas, il petrolio, la terra, ricchezza strategica che è usurpata dalle piovre economiche con la complicità di governi e imprenditori locali. pieno rispetto dei territori dei popoli e revisione del modello economico ed estrattivo. Lo sfruttamento di risorse naturali deve rispettare la Madre Terra e i popoli che la abitano.

    8. Rafforzamento del recinto sanitario e assistenza umanitaria con la garanzia di sovranità sui territori a popoli originari, nazionalità indigene e afrodiscendenti, specialmente a tutti coloro il cui habitat si trova in ecosistemi vitali come l’Amazzonia, per i quali la minaccia epidemiologica può significare un etnocidio. Rafforzamento dell’autogoverno e dei suoi sistemi per la sopravvivenza territoriale e culturale della vita dei popoli indigeni e afrodiscendenti. Proibizione di sgomberi forzati e di azioni che violino la sovranità dei popoli indigeni.

    9. Politiche reali per affrontare la violenza machista: con le misure di isolamento sociale, esiste la possibilità di un aumento della violenza domestica e di altre forme di violenza contro le donne. Che per le donne, cisessuali e transessuali l’espansione delle piattaforme tecnologiche per garantire il loro uso quando subiscono violenza sia un fatto, non è sufficiente per prevenirla ed eliminarla. È necessario mettere in bilancio fondi per prevenire femminicidi e transfemminicidi, creare rifugi per persone che subiscono violenza, assegnare sussidi economici speciali a chi sopravvive e istituire piani di impiego ed istruzione per donne e dissidenti sessuali.

    10. Più prevenzione, no alla repressione: molti governi hanno utilizzato il contesto del Coronavirus per intensificare la logica repressiva e di sorveglianza e per aumentare l’incarcerazione dei più poveri, dei leader comunitari difensori dei diritti umani e della Madre Terra. È ora di ridurre la popolazione carceraria ed affrontare la questione come un problema di salute pubblica. È anche necessario rivalutare le autorità autorganizzate e le guardie comunitarie che si prendono cura dei territori ancestrali e costituiscono un efficace organismo comunitario per la cura della vita.

    11. No all’intervento politico, economico e militare imperialista: rifiutiamo in maniera categorica l’utilizzo della crisi come scusa per un’intromissione militare in Venezuela da parte dell’imperialismo yankee e dei suoi complici, l’assassinio costante di leader indigeni e popolari in Colombia, la feroce repressione del regime golpista in Bolivia e del governo antipopolare di Piñera in Cile, l’espansione di progetti estrattivi in territori indigeni e contadini. Esigiamo che si eliminino i blocchi contro Cuba e Venezuela.

    12. Aiuto umanitario internazionalista: esigiamo dai governi che chiedano aiuto umanitario a Cuba e ad altri Paesi che hanno sviluppato esperienza tecnica per affrontare la pandemia e possono aiutare nel contenere i focolai di Covid-19 nelle città dove la pandemia si è diffusa con maggiore crudezza, come Guayaquil e San Pablo.

    Contro la ricchezza di pochi, per la sovranità dei popoli. Per la vita, non per il FMI!
    Come lottano i popoli latinoamericani: dicendo-facendo, dicendo-facendo, dicendo-facendo, ¡carajo!
    Solidarietà internazionalista!

    CONAIE Confederación de Nacionalidades Indígenas del Ecuador-Ecuador
    Congreso de los Pueblos-Colombia
    MTST Movimiento de Trabajadores Sin Techo-Brasil
    CONFENIAE Confederación de Nacionalidades Indígenas de la Amazonía Ecuatoriana- Ecuador
    FPDS Frente Popular Darío Santillán-Argentina
    ONIC Organización Nacional Indígena de Colombia-Colombia
    FOL Frente de Organizaciones en Lucha- Argentina
    Ukamau-Chile
    CRBZ Corriente Revolucionaria Bolívar y Zamora-Venezuela
    CNTE-SNTE Sindicato Nacional de Trabajadores de la Educación-México
    AUTE sindicato electricista-Uruguay
    Coordinación y Convergencia Nacional Maya Waqib’Kej- Guatemala
    CNA Coordinador Nacional Agrario-Colombia
    Movimiento de los Pueblos/por un socialismo feminista desde abajo.(Frente Popular Darío Santillán Corriente Nacional-Movimiento por la Unidad Latinoamericana y el Cambio Social – Izquierda Latinoamericana Socialista-Movimiento 8 de Abril)-Argentina
    CLOC (ANAMURI, Ranquil, Conaproch, Red Apícola Nacional, ANMI)-Chile
    FENASIBANCOL Federación Nacional de Sindicatos Bancarios Colombianos-Colombia MPA Movimiento de Pequeños Agricultores -Brasil
    CRIC Consejo Regional Indígena del Cauca-Colombia
    UTT Union de Trabajadores de la Tierra-Argentina
    PCN Proceso de Comunidades Negras-Colombia
    CONAMURI Organización de Mujeres Campesinas e Indígenas – Paraguay
    União Nacional de Trabaladoras(es) Camelôs, Feirantes e Ambulantes do Brasil-Brasil MICC Movimiento Indigena y Campesino de Cotopaxi – Ecuador
    PAPDA Plate-forme haïtienne de Plaidoyer pour un Développement Alternatif-Haiti Comisión Intereclesial de Justicia y Paz-Colombia
    MNCI Movimiento Nacional Campesino Indígena “Somos Tierra”- Argentina CENPAZ Coordinación Nacional de Paz-Colombia
    MBL Movimiento de Barrios en Lucha-Ecuador
    Brigadas Populares-Brasil
    Zona humanitaria de San pedro del Ingara Chocó Territorio de paz-Colombia UNORCAC – Unión de Organizaciones Campesinas de Cotacachi – Ecuador MTD Aníbal Verón-Argentina
    FOB Autónoma-Argentina
    FOB La Libertaria-Argentina
    MTR por la democracia directa-Argentina
    FAR Frente Arde Rojo/COPA-Argentina
    Frente Popular – Ecuador
    Coordinadora Simón Bolívar-Venezuela
    Radio al Son del 23-Venezuela
    Plataforma de Lucha Campesina- Venezuela
    Colectivo Caminos Verdes-Venezuela
    FNL Frente Nacional de Lutas -Brasil
    Movimiento de Mujeres por la Vida de Cajibio y Popayán-Colombia
    Comité por la Abolición de las deuda ilegítimas CADTM Abya Yala Nuestra América (Colombia, Haití, Uruguay, Argentina, Venezuela, Brasil y Puerto Rico)
    Red Emancipa de Educación Popular-Brasil
    Feministas del Abya Yala
    MPLT Movimiento Pueblo Lucha y Trabajo-Argentina
    Pañuelos en Rebeldía-Argentina
    Red de la Diversidad-Bolivia
    Escuela Popular Permanente-Chile
    Colectivo Whipala-Bolivia
    Plataforma por la Auditoría Ciudadana de la Deuda de Colombia
    OLP Resistir y Luchar-Argentina Colectivo Alexis Vive-Venezuela
    Venceremos Partido de Trabajadores-Argentina Corriente Social y Política Marabunta-Argentina
    Juntos! – Juventud en Lucha-Brasil
    Fabrika Zurda – Ecuador
    FECAOL Movimiento Nacional Campesino – Ecuador
    Asociación de Trabajadores y Trabajadoras del Transporte (ASOTRASET) – Ecuador Corriente Sindical Carlos Chile-Argentina
    Convergencia 2 de Abril-Chile
    Democracia Socialista-Argentina
    ASL Acción Socialista Libertaria-Argentina
    La Junta-Peru.
    Venceremos Abriendo Caminos-Argentina
    ORG Organización Revolucionaria Guevaristas-Argentina
    Organización Política Presentes por el Socialismo «PPS» – Colombia
    CPI Corriente Política de Izquierda -Argentina

    Adesioni:
    fru@resistencia-urbana.org
    comunicacion@conaie.org

    03/04/2020

    Traduzione a cura di Gorri da www.rebelion.org

    Tags: Abya Yala Argentina Blocco economico Bolivia Chiapas Cile Coronavirus Covid-19 Cuba Donald Trump Evo Morales Lula Nicolas Maduro rebelion.org Simon Bolivar Unione Europea Venezuela
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    Autore: franco.cilenti
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