Apprendisti Stregoni

Lo scorso Novembre 2019 è stata depositata la proposta di legge 2269 a firma Siragusa e altri appartenenti al Movimento 5 Stelle, che mira a modificare le norme che regolano il riconoscimento della cittadinanza italiana per gli italo discendenti.

Paventando una ipotetica possibilità che 50 milioni di italo discendenti riescano ad avere la cittadinanza italiana (cosa che ricorda molto i proclami di Matteo Salvini su presunte invasioni del Bel Paese), si vuole restringere la possibilità esclusivamente alla prima generazione di italo discendenti in linea diretta e ridurre la possibilità dell’acquisizione della nazionalità  attraverso il matrimonio, introducendo l’obbligo di residenza in italia per un periodo per i coniugi richiedenti.

Il Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea è totalmente contrario a queste proposte e a questo tipo di approccio.

Facciamo presente ai proponenti che la legge che regola lo ius sanguinis  è in vigore da 20 anni. Non si capisce per quale strana ragione, d’improvviso milioni di italo discendenti dovrebbero chiedere la cittadinanza italiana.

Inoltre, solo chi non conosce le nostre comunità all’estero, soprattutto in America Latina, non si rende conto delle  difficoltà che si affrontano nella ricerca del proprio albero genealogico. Soprattutto in Paesi dove la digitalizzazione non esiste e le anagrafi sono poco efficienti, i tramiti burocratici possono durare anche 3-5-10 anni, altro che rischio di invasione !

Le deputate proponenti lamentano problemi di intasamento nei consolati a causa delle richieste: dopo avere ridotto all’osso le risorse e il personale, non ci sembra una cosa strana e non prevedibile. Con cifre modeste, si potrebbero aumentare gli organici dei consolati, migliorare i servizi generali alle comunità e risolvere il problema.

Addirittura si cita come segnale di allarme la straordinaria cifra di 10.000 brasiliani naturalizzati italiani in un anno.

In un Paese con tassi di natalità negativi e esportatore netto di emigrati, forse l’attenzione di un parlamentare che ha a cuore le sorti del Paese dovrebbe essere altrove.

Il più grande paradosso è che, mentre si chiede a tutti gli italiani all’estero di farsi testimonial del “made in Italy” per favorire le esportazioni e addirittura si spendono risorse per il turismo di ritorno per portare gli italo discendenti in vacanza in Italia, si vuole diminuire la platea dei potenziali cittadini italiani. Ovvero, “botte piena e moglie ubriaca”, come si sarebbe detto un tempo. O forse semplicemente la poca conoscenza dell’emigrazione italiana fa prendere degli abbagli.

La nostra posizione è semplice: Lo Ius sanguinis va mantenuto così com’è:  lo Stato italiano ha costretto milioni di italiani ad emigrare perché é stato incapace di creare alternative. Deve continuare a dare la possibilitá a quei discendenti di accedere alla cittadinanza italiana.

In ultimo, sul delicato tema di una possibile riforma delle regole per ottenere la cittadinanza italiana per gli italo discendenti non si può improvvisare come veri e propri apprendisti stregoni, adducendo problemi di costi o improbabili invasioni.

Ogni proposta di riforma va fatta coinvolgendo il variegato mondo delle associazioni italiane all’estero, le consulte regionali dell’emigrazione e il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero. Non basta leggere dei pur importanti rapporti sulla emigrazione italiana.

Per svolgere al meglio il ruolo di parlamentare ci vorrebbe una certa professionalitá e conoscenza approfondita dei temi trattati, cosa che evidentemente molti considerano superflua.

Federazione Estero del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

20/8/2020 http://www.rifondazione.it

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