Autonomia differenziata: ultimo atto di un programma scellerato contro il SSN

A latere della manifestazione di Napoli ove oltre 100 sindaci del Sud hanno partecipato e animato l’iniziativa contro la autonomia differenziata contenuta nel “pdl Calderoli” e in genere ogni proposta di autonomia differenziata (ce n’è abbastanza di quella che c’è oggi, in particolare in campo sanitario) mettiamo a disposizione il documento di Medicina Democratica Campania.

Autonomia differenziata: ultimo atto di un programma scellerato contro il SSN

Il Ministro per gli Affari regionali , Calderoli ,dichiara che il Servizio sanitario nazionale non è in discussione perché rappresenta “un presidio del nostro sistema sociale” – Libero 6/2/2023. Ma mente con lucido cinismo poiché è la stessa persona che nell’ultimo governo Berlusconi (XIV legislatura)inserì la clausola di ripartizione dei fondi del SSN che attribuiva  alle regioni con popolazione più anziana le quote maggiori :era evidente a tutti  che questo voleva dire favorire il Nord .

Egli sapeva bene che per sostenere lo stato sociale e il SSN altri parametri valutativi dovevano essere considerati : il disagio sociale, il reddito pro capite ,la povertà che sono determinanti di salute . Tali criteri però avrebbero favorito le regioni meridionali e questo non era gradito agli elettori leghisti di ieri e di oggi-

L’operazione Calderoli  unita ai processi di aziendalizzazione , alla modifica del titolo V della Costituzione, ed alle imposizioni della UE di contrarre la spesa pubblica ,hanno prodotto una differenziazione dell’assistenza sanitaria su base regionale . Un divario  tanto profonda ha creato 20 sistemi sanitari diversificati  con gravi penalizzazioni per il sud.

L’ultima pubblicazione dell’Osservatorio GIMBE (1/23)   mostra chiaramente la differenza su base regionale con la maggioranza delle regioni del sud che non raggiungono una valutazione positiva dei LEA( Livelli Essenziali di Assistenza) negli ultimi 10 anni . Le Regioni del Nord al contrario superano alla grande l’esame. Un riflesso drammatico di tale politica scellerata lo si può osservare in un’altra  pubblicazione ,la  MEV(i) (Mortalità evitabile ) ,che da diversi anni vede le province di Napoli e Caserta con i dati peggiori in assoluto in Italia in un quadro che colloca i territori del SUD ai livelli più alti per numero di decessi causati da assistenza inadeguata. Tutti questi dati sono noti da più di un decennio e arrivano pure sui tavoli ministeriali per cui è lecito dire che chi non corregge questo disastro sta programmando centinaia di migliaia di morti in eccesso nelle regioni più in difficoltà . Si sarebbe quindi dovuta impostare un’inversione di tendenza nel senso di differenziare l’intervento dello stato a favore delle aree più penalizzate . Al contrario  le regioni più ricche compattando un partito trasversale ( da Salvini a Bonaccini), varano il programma dell’Autonomia Differenziata  e puntano sostanzialmente a trattenere gran parte dei tributi sui territori di appartenenza   ,ben consapevoli che questo indebolirà in maniera irreparabile il Fondo Sanitario Nazionale . I Sistemi Regionali , già depauperati da anni di politiche di tagli e risparmi , andranno definitivamente in crisi e la nostra gente perderà  la fiducia nel patto costituzionale( art.2 e 32 Costituzione).     

  Il partito di maggioranza relativa, FdI , paladino della Patria , in coerenza con la sua retorica tradizionale, si dovrebbe opporre per evitare che il paese si sgretoli in un conflitto sociale e territoriale incontrollabile. Ma  il patriottismo elettorale viene messo da parte di fronte agli equilibri  di governo – il Ministro della Salute, Schillaci, chiarisce il ruolo del governo centrale : “Penso che le Regioni di fatto siano già autonome ma che il ministero dovrebbe poter cacciare chi non rispetta i parametri generali” ( Libero 6/2/23. ) . Questo vuol dire che le regioni in  rosso nella classifica GIMBE ( inadempimento cumulativo dei LEA) invece di essere aiutate e corrette usciranno definitivamente dal Sistema Sanitario Nazionale .

Report regionalismo differenziato (salviamo-ssn.it)

Noi crediamo che di fronte a questo programma scellerato la popolazione del Sud e tutti gli italiani che credono nella democrazia  abbiano il diritto di ribellarsi e mettere in atto tutte le forme di opposizione alle ingiustizie.

Medicina Democratica chiama tutte le forze sociali a sollevarsi contro questo tipo di progetto ,l’AD, che è un tradimento del  patto costituzionale

19/3/2023 https://www.medicinademocratica.org

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