Blogging

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PDF www.lavoroesalute.org

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In questi giorni ascoltavo i vari dibattiti sullo smart working ed i tanti appelli degli artisti di ogni tipo e calibro che, anche grazie ad un anno di lockdown, si sono trovati spalle al muro.

Bellissimo tra gli altri, il tema aperto da Natalino Balasso in risposta a Franceschini (per i più curiosi ecco il link al video: www.youtube.com/watch?v=6pb4jQlRs2s )

Ho riflettuto molto su questi temi mescolati ai miei sobbalzi di vita personali ed ho raccolto le mie idee in sintesi, in questo post.

Permettetemi di parlare di una dimensione forse non troppo conosciuta, ma diffusa, della nostra società e che anche in questa redazione trova spazio: Il blogging.

Uno dei motivi che mi spinge a scrivere qui su L&S è proprio questa passione e l’idea che un uso più maturo e creativo della tecnologia possa essere ripensato.

Dal momento che seguo da anni persone come Daniele Luttazzi e di Stefano Benni permettetemi di dire una cosa:

Molti sottovalutano parecchio questo genere di creatività. Io la considero una forma d’arte a sé stante.

I siti web non comprendono solo la scrittura, ma raccolgono tutte le altre forme d’intelletto sia esso scientifico che estroso in un unico contesto. Un po’ come fu il cinema.

Negli anni ho visto pagine che “voi umani non potete neanche immaginare”. Scorci del pensiero umano e dell’arte di disegnare le parole in movimento.

Ma come si gestisce un blog? È facile? Se nel 2021 tutti usano (male) i social, non tutti sono avvezzi al loro utilizzo. Ecco, per me c’è modo e modo.

Ci sono blogger professionisti, come Giorgio Tave, che curano molto il loro ambiente dal punto di vista tecnico e dell’immagine, ottenendo uno spazio impeccabile, ma agile sia da visitare che da gestire.

Ci sono quelli commerciali pedanti. Puliti nell’aspetto, iper curati nella SEO (secondo l’ottica cinica del commercio), ma privi di contenuti interessanti per l’animo umano.

Ci sono quelli minimalisti, che passano tutto il tempo a scrivere curando poco o niente la struttura del sito.

E poi ci sono quelli come me. Che si concentrano a tal punto nell’analisi sociologica e filosofica della struttura, si contorcono in una SEO atipica, analizzano i particolari e le possibili conseguenze, ma intanto senza rendersene conto chiudono nel cassetto della scrivania i propri scritti, per anni.

Palate di scritti.

Perché?

Perché quando crei un sito web devi anzitutto attivare l’hosting e installare il CMS per la creazione del sito. Poi disegnare loghi, immagini e parti grafiche del sito in html, settare le impostazioni principali, installare i plugin di sicurezza, quelli per la seo, l’antispam, la gestione utenti, la newsletter, i feed, il form di contatto, le notifiche push, eventuale carrello e settare i widget, poi i testi legali come quelli per i cookie nel rispetto della GDPR. Preparare un piano editoriale e collegare i social network. E infine attivare la cache.

Ed è solo la punta dell’iceberg. Perché ad esempio potrei volere che il sito ruoti di 360° quando l’utente entra. E tante altre piccole possibilità, interne ed esterne alla pagina web. Nel frattempo la società cambia, e allora bisogna di nuovo cambiare il progetto.

E così alla fine ti dimentichi di pubblicare.

Insomma non tutti i blog sono uguali, e non tutti i blogger creano nello stesso modo.

Ma il vero problema in fondo è che molti sono sconosciuti e poco seguiti, e così si è pensato che il blogging potesse andare a scomparire (cosa inimmaginabile per chi conosce gli anfratti del web).

La mancanza di visibilità dipende da una semplice svista: molti si chiedono (o non si chiedono): “Come si segue un blog? Ho già mille cose a cui pensare….”

Semplice:

Lo si può salvare scomodamente nella lista preferiti e dimenticarsi di andare a guardarlo.

Oppure si può seguire tramite social, ma rischiando che finisca nel dimenticatoio della muraglia dei social.

Oppure ancora, ed è il mio metodo preferito, si può usare uno strumento semplice e comodo: Un lettore di Feed. I Feed reader sono dei comodi raccoglitori di notizie, le novità arrivano dai siti in tempo reale e si scaricano a distanza di tempo. Un modo diretto per tenersi informati senza ingolfare la posta di newsletter. È pieno di questi reader, se ne trovano tanti, sia per android che per desktop etc.

Perciò il mio consiglio questo mese è: scaricate un feed reader e seguire L&S con più comodità. 😉

Con l’occasione date un’occhiata in giro e cercate dei blog di vostro piacimento da seguire. E perché no, condividetene il link sul vostro spazio web se ne avete uno. Un metodo vecchio stile anni ‘90 che non dovrebbe stancare mai.

A proposito: dopo tanto lavoro ho rinnovato il mio spazio web. Se siete curiosi di vederlo evolvere mi trovate su RedDolphin.net

Un saluto dal vostro Delfino Virtuale.

Delfo Burroni

Collaboratore di Lavoro e Salute

Pubblicato sul numero di febbraio del mensile

PDF www.lavoroesalute.org

Versione interattiva https://www.blog-lavoroesalute.org/lavoro-e-salute…/

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