Brevetti sui farmaci. Il giusto e il rovescio

La questione  dei diritti di proprietà intellettuale per i vaccini Covid-19 è attualmente presente nelle prime pagine dell’agenda politica globale, con schieramenti vigorosamente posizionati e contrapposti.  A favore della sospensione di tali diritti o, quantomeno, di una deroga temporanea, con la conseguente condivisione delle conoscenze e delle tecnologie relative, si sono espressamente esposti, ad esempio, il presidente americano Biden, il Parlamento Europeo, l’OMS, Medici senza Frontiere, Amnesty International. A far da contrappunto sono, dall’altra parte, la Commissione Europea, alcuni Paesi europei e, ovviamente, le Aziende farmaceutiche, che non si stancano di sostenere l’inopportunità e finanche l’illegalità di tale azione, profilando gravi ripercussioni sull’attività futura di ricerca e sviluppo di nuovi farmaci. In tale contrapposizione di esigenze, i ‘negoziati’ sono come una partita a scacchi, con attacchi improvvisi e momenti di stallo.

Lo scorso 16 marzo India e Sud Africa hanno sferrato la loro ultima mossa, convincendo USA e UE a una bozza d’intesa sulla deroga dei brevetti limitatamente ai Paesi in via di sviluppo, che tuttavia, per diventare ufficiale, deve essere ratificata all’unanimità dalla WTO, ove è sufficiente che uno dei 164 Stati membri esprima parere contrario per vanificare quanto tessuto faticosamente da più di un anno (1). Big Pharma, ovviamente, dinanzi a questa offensiva, attua strategie di alleggerimento, rimarcando che il problema, per tali Paesi, sta altrove: non nella produzione dei vaccini, ma nella lacunosa logistica della distribuzione, in una macchina organizzativa non all’altezza, nella carenza della catena del freddo, in una campagna culturale non adeguata, in una volontà politica flebile… Occorre cercare una soluzione altrove, insomma, perché con tutti questi problemi – concludono le Aziende farmaceutiche -, la questione della proprietà intellettuale dei vaccini non ha proprio nulla a che fare.

Gabriele Vaccaro

Medico in formazione specialistica in Igiene e Medicina preventiva. Università di Firenze.

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18/4/2022

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