Codacons denuncia Ranieri Guerra (OMS) per favoreggiamento, falso e abuso di atti d’ufficio

Washington, 29/09/2014 – Presso l’Ambasciata da sinistra: Ranieri Guerra, Consigliere Scientifico della Glaxo,  Sergio Pecorelli (Presidente AIFA), Bill Corr (UnderSecretary for Human Health Services – HHS), Beatrice Lorenzin (Ministro della Salute), Luca Franchetti Pardo (Vice Ambasciatore italiano a Washington).

Il caso di Ranieri Guerra, direttore generale aggiunto dell’Oms, finisce di nuovo nel mirino della Procura della Repubblica di Bergamo, dopo le ultime rivelazioni della trasmissione di RaiTre “Report”, che ha svelato alcune mail scritte da Guerra al coordinatore dei ricercatori dell’Oms, con possibili tentativi di far cambiare le date dell’aggiornamento del piano pandemico dell’Italia, fermo al 2006.
“Il Codacons ha deciso di presentare un nuovo esposto alla magistratura chiedendo di acquisire il filmato trasmesso nella puntata del 30 novembre da Report e procedere nei confronti di Guerra per le possibili fattispecie di favoreggiamento, falso e abuso d’ufficio.
Se confermati i fatti riportati dalla trasmissione di Rai3 ci troveremmo di fronte a possibili abusi per i quali la magistratura deve compiere i dovuti accertamenti – spiega il Codacons – Occorre in particolare chiarire il ruolo e le responsabilità di Ranieri Guerra (già finito nel mirino dell’associazione quando presiedeva l’Osservatorio sulla ludopatia) nel mancato aggiornamento del piano pandemico e nei tentativi di occultare ritardi ed eventuali omissioni.
Il Ministro della Salute Speranza deve inoltre sospendere con effetto immediato Guerra da ogni incarico pubblico, in attesa delle indagini del caso e nell’interesse della collettività” – si legge oggi nel comunicato di Codacons che è seguito all’esposto in Procura della Repubblica.

L’esposto nasce in seno a quanto portato alla luce dai giornalisti di Report, su un dossier dell’OMS, sparito 24 ore dopo la sua pubblicazione, per volere della stessa OMS.
Il rapporto redatto da un’equipe di scienziati indipendenti, guidati da Francesco Zambon, è incentrato sull’analisi della gestione dell’emergenza sanitaria in Italia.
Tale rapporto circolato per altri canali prima della sua sparizione è stato letto da tutti compreso il Ministro Speranza e l’Istituto Superiore della Sanità, il Ministro Speranza poco dopo la lettura di tale rapporto si è recato in audizione con il Copasir, chiedendo e ottenendo la segretazione di Stato sui contenuti dell’audizione.
Su tutta la vicenda sta indagando un pool di magistrati della Procura di Bergamo guidati dal Procuratore Antonio Chiappani e da Maria Cristina Rota con l’aiuto della guardia di finanza, che è entrata nell’Istituto Superiore di Sanità ed ha sequestrato documenti e mail presenti sul PC dell’attuale presidente dell’ISS Silvio Brusaferro compreso le sue chat dal 21 febbraio al 30 giugno. La procura di Bergamo vuole vederci chiaro sul dossier dell’OMS ritirato dall’organizzazione stessa.
Ma non solo, con questa inchiesta si apre anche il coperchio sopra la gestione delle politiche di vaccinazione condotte fino ad ora in Italia.

Il dott. Ranieri Guerra, non è la prima volta che si viene a trovare in scenari simili. Walter Ricciardi,  Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità fino a dicembre 2018, fu proposto nel 2017 proprio da Ranieri Guerra.
Ranieri Guerra in veste di direttore generale del Ministero della Salute, firmò le circolari attuative dei famosi Decreti Lorenzin, nello specifico il decreto-legge n. 73/2017 e la legge di conversione n. 119/2017 sulle vaccinazioni.
Alla data della firma Guerra risultava essere allora anche Consigliere di Amministrazione della Fondazione Smith Kline, di cui il socio fondatore e maggior finanziatore è Glaxo Smith Kline Spa, una delle principali case farmaceutiche produttrici di vaccini e di farmaci da utilizzarsi per la cura delle dipendenze (il dott. Guerra era anche Presidente dell’Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave), nonché Consigliere di Amministrazione della Exosomics, società di ricerca all’avanguardia per lo sviluppo dei vaccini, la cui “azienda madre” è la Hansa Biomed (un gruppo leader a livello mondiale nella diagnostica).
Guerra risultava anche direttore scientifico della Fondazione Sicurezza in Sanità, diretta emanazione dell‘Istituto Superiore, del quale peraltro Guerra ha anche diretto l’ufficio per le Relazioni esterne. È poi stato membro del consiglio d’amministrazione della Fondazione FADOI e di altri enti e istituiti legati al settore farmaceutico e sanitario.

Chi nominò Ranieri Guerra nel Cda della Fondazione? Lo stesso Ministero per la Salute, l’Istituto Superiore di Sanità, il Ministero per l’Università e la Ricerca, quello dell’Economia, la Conferenza Stato-Regioni e, dulcis in fundo, Glaxo Smith Kline.
Correva l’anno 2017, quando avvenivano questi intrecci in palese conflitto di interessi.

All’epoca ad eccezione di Codacons, Corelva, e qualche associazione nata sulla proposta della libertà di scelta vaccinale, nessuno parlò e denunziò questi evidenti conflitti di interessi.
Solo l’ex magistrato Ferdinando Imposimato, in occasione della sua presenza a una manifestazione il 24 luglio 2017, davanti a Montecitorio, in merito alle vicende del Decreto Lorenzin, documentò e denunciò apertamente enormi conflitti di interesse operati sulla pelle dei cittadini.  Per tutta risposta Imposimato venne attaccato frontalmente dall’allora premier in carica Renzi.

All’epoca i vari medici che denunciavano questo palese conflitto di interessi, hanno subito forme di persecuzione giudiziaria come ad esempio ha subito e sta tuttora subendo Dario Miedico, tra i fondatori di Medicina Democratica, altri medici ancora nonostante apertamente a favore dei vaccini, solo per aver sostenuto che in uno Stato di diritto non ci può essere obbligo in tema di salute, sono stati radiati dall’Ordine dei Medici.

Codacons, sempre in occasione dei decreti Lorenzin fece esposto all’Anac proprio in merito alle vaccinazioni obbligatorie chiedendo se «sia lecito che il dirigente del ministero della Salute, Ranieri Guerra, firmi atti pubblici sui vaccini sedendo, come da curriculum, nel Cda della Fondazione Glaxo, che come noto produce il vaccino esavalente venduto in Italia» – e inoltre – Dall’esposto “Risulterebbe che Guerra abbia firmato tutti i provvedimenti sui vaccini anziché astenersi come dovuto, in base all’articolo 323 del Codice penale». La Glaxo Smith Kline era la casa farmaceutica che ha prodotto i 12 vaccini previsti dal decreto Lorenzin.

Erano i tempi in cui la Glaxo Smith Kline Spa, con il plauso della Lorenzin decise di investire in Italia, 1 miliardo di euro in quattro anni, e altri 3 miliardi negli anni successivi. “Sorprendente” che tutti questi accordi e le investiture di vari personaggi in ruoli strategici, coincidono con il “piano vaccinale obbligatorio” all’epoca varato da Beatrice Lorenzin e Ranieri Guerra.
Da evidenziare che il mercato mondiale dei vaccini totalizzava la cifra di 35 miliardi di dollari e che Big Pharma è stata per anni al primo posto nella hit dei finanziatori alle presidenziali americane, in modo perfettamente trasversale, finanziando all’occorrenza sia i candidati democratici che quelli repubblicani.
Sempre l’attuale numero due dell’OMS, Ranieri Guerra è stato al fianco della ministra Beatrice Lorenzin, il 29 settembre 2014, in occasione del mega summit convocato dall’ex presidente Barack Obama.  In quell’incontro venne deciso che l’Italia sarebbe stata, per gli anni a venire, il paese capofila per le politiche vaccinali a livello mondiale. La punta di diamante su cui sperimentare le nuove politiche in materia di vaccinazione.

La foto-ricordo sotto ritrae Beatrice Lorenzin, Ranieri Guerra e Sergio Pecorelli, allora pezzo da novanta della sanità ministeriale, ed ex presidente dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) dalla quale lo stesso Pecorelli si è dovuto dimettere, neanche a sbagliare, per aperto conflitto d’interesse con le case farmaceutiche, conflitti che furono denunciati dal direttore generale dell’epoca, Luca Pani.

Sempre nel 2017 in veste di Direttore generale della prevenzione sanitaria nel Ministero della Salute italiano, e contemporaneamente di consigliere della GlaxoSmithKlein, Ranieri Guerra, fu candidato a rappresentare l’Italia nell’Oms con il beneplacito dell’allora ex ministra Beatrice Lorenzin che accolse felicemente questa nomina riconoscendo anche “il ruolo internazionale e l’eccellente lavoro svolto dall’Italia”.

Oggi, nonostante si indaghi su queste vicende, Guerra è sempre in carica. In attesa delle indagini, Guerra è da ritenere quanto meno uno dei responsabili politici e gestionali della situazione di emergenza sanitaria che oggi viviamo, eppure colmo dell’ironia, viene ancora invitato da molti organi di stampa radiotelevisivi a spiegare e dare indicazioni su come prevenire il Covid-19.

I vari medici che nel 2017 espressero riserve, non sui vaccini, bensì sulla modalità di attuazione delle vaccinazioni rese obbligatorie, sono tuttora radiati o subiscono ancora le conseguenze di una vera e propria persecuzione politica e ideologica che negli anni ha voluto mettere nel calderone tutto e tutti, facendo passare le riserve espresse da molti sulla modalità delle campagne vaccinali rese obbligatorie, e la necessità di confronto in tema di salute, alla stregua di “terrapiattismo”, oppure come complottismo, o ancora dipingendo centinaia di migliaia di genitori e la loro lecita richiesta di condivisione nelle scelte in materia di salute, come truci “novax”.

A guardare adesso al tappo che pare si stia scoperchiando su questo vaso di Pandora, rivengono alla mente le parole dell’allora Presidente emerito della Corte Costituzionale, Ferdinando Imposimato, quando nel luglio 2017 davanti a Montecitorio riferendosi al decreto Lorenzin disse: “Con questo decreto legge si sta commettendo un gravissimo reato, lesivo della dignità delle persone, della loro salute e dei loro diritti, riconosciuti dalla nostra Costituzione e dalla Convenzione Internazionale dei Diritti dell’Uomo.” Imposimato in quell’occasione invitò tutti ad opporsi a quel decreto legge, indicando come “un nostro diritto e dovere fermare la prepotenza e la violenza contenuti nel DL proposto da Beatrice Lorenzin. […] Dalla fine della guerra in poi, mai si era veduto tale livello di arroganza e di illegittimità.” – Imposimato che è spirato il 2 gennaio 2018, ricordò in quell’occasione che, – “la Corte Costituzionale, già nel 2014, aveva sottolineato che quando si parla di diritti della salute non si possono fare decreti che non sono consentiti dalla nostra Costituzione, in materia di salute è possibile procedere solo per legge ordinaria, mai per decreto legge. […] “Si sta commettendo un grave crimine,” – affermò Imposimato annunciando che insieme a un pool di ex magistrati si sarebbe battuto in prima linea, per “procedere ad aprire indagini, chiedendo tutte le verifiche del caso, per denunciare l’omissione di atti d’ufficio in merito ai dati relativi alla gestione dei vaccini.
Imposimato concluse con una frase che oggi risuona oltremodo attuale: “In una vita intera di lotta dedicata alla difesa della legalità, mai si era visto prima il malaffare che si è raggiunto con questo decreto. – Riferendosi al DL Lorenzin – Ma non bisogna avere paura, non bisogna arrendersi. Non sono fuori legge coloro che stanno lottando affinché sia riconosciuto il sacrosanto diritto garantito dalla Costituzione con la piena libertà di scelta in tema di salute, bensì fuorilegge sono coloro i quali, in accordo con una multinazionale farmaceutica come la Glaxo (condannata in tutto il mondo per violazione delle norme penali, delle norme sulla salute e delle norme civili), stanno imponendo questo decreto, con il quale si sta commettendo un reato grave, un abuso evidente ai diritti delle persone, mettendo a rischio persino la salute dei bambini e agendo contro la Costituzione della nostra Repubblica.”

Luca Cellini

2/11/2020 https://www.pressenza.com

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