Covid-19. Per non dimenticare

Sotto i bombardamenti. L’incubo

Ultima domenica di maggio, turno di guardia di 12 ore, entro per l’ultima volta nel reparto Covid. Di cosa parlare con gli infermieri, gli OSS se non dell’esperienza che abbiamo vissuto? Guardando indietro ad inizio marzo la sensazione è di un incubo che si è protratto per due mesi. Tutti condividiamo la strana sensazione di rivivere questo periodo della nostra vita come spettatori e non riconoscersi: è impossibile che sia io il protagonista di quel film! Quei ricordi non mi appartengono, impossibile avere realmente vissuto le paure, la fatica, i drammi. Non riusciamo a renderci conto appieno di quello che è successo. L’incubo si è acceso improvvisamente, ci ha travolto e con altrettanta velocità, come l’acqua che defluisce da un imbuto, se n’è andato, come un palloncino che rapidamente si gonfia e poi esplode, scompare, lasciandoci, spaventati, increduli.

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Luca Bertolucci

medico internista e area Covid Versilia (Regione Toscana)

27/7/2020

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