Disastri in mare, disastri di un sistema.

Un bambino in mezzo a un gruppo di adulti soccorso nel Mediterraneo nel 2014 (foto UNHCR).

Poche centinaia di “sbarcati” nel gennaio 2013. Sono diventati 2.171 nel gennaio 2014. Poi 3.528 (fonte ministero dell’Interno) nel gennaio di un anno dopo: il mese scorso. E adesso le notizie su quelli che (forse) sono i primi disastri in mare nel canale di Siciliadel 2015, con gli oltre 300 morti fra l’8 e il 9 febbraio.

Sono cifre che non appartengono più ad eccezionali traversate invernali. Parlano di guerre e crisi politiche irrisolte e incancrenite, del cinismo di reti di traffico sempre più spregiudicate.

Ma in particolare i 29 migranti morti assiderati al largo delle coste della Libia (e non annegati in un affondamento improvviso) denunciano quello che era chiaro fin dall’inizio, cioè l’insufficienza della missione europea Triton coordinata da Frontex. Missione che, come ha ricordato l’Unhcr, “non ha come obiettivo la ricerca ed il soccorso in mare e non offre gli strumenti necessari per affrontare adeguatamente la crescente portata dell’emergenza”, quando invece “salvare vite umane deve essere una priorità per l’Unione Europea”.

Per la fortezza Europa sono gli “illegali”

In tutto il 2014 sono almeno 218 mila i profughi e migranti che hanno attraversato il Mediterraneo, e circa 3.500 quelli che hanno perso la vita nella traversata verso l’Europa.

Solo sulle “rotte” verso le coste dell’Italia meridionale (Malta, Sicilia e Puglia/Calabria) nell’anno si sono contati 171.000 profughi e migranti (anche se l’agenzia Frontex, la fonte di questo dato, in un euro-burocratese fuori tempo massimo continua a censirli come “attraversamenti illegali scoperti”): la nazionalità più numerosa è quella siriana, con circa 40 mila persone, seguita da quella eritrea, circa 34 mila, e dal gruppo delle nazionalità dell’Africa sub-sahariana, circa 26 mila.

Secondo dati del ministero dell’Interno, i profughi e migranti soccorsi e sbarcati in Italia l’anno scorso sono in tutto 165.544.

Sempre in questi giorni Frontex ha fornito i dati (provvisori) sugli “attraversamenti illegali scoperti” nell’anno lungo tutte le frontiere esterne dell’Ue, che sono stati in tutto 278 mila: due volte e mezzo il dato del 2013 (107 mila persone) e il doppio del 2011 (141 mila).

11/2/2015 Fonte: viedifuga.org

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