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Altra Informazione, Blog, Cronache Politiche, Cronache Sinistra Europea, Cronache Sociali, Culture, Editoria Libera, Internazionale, Politiche di Rifondazione, Storia e Lotte — Febbraio 28, 2022 6:36 am

Traduzione di un’ntervista (resumenlatinoamericano.org) a Iñaki Gil de San Vicente per analizzare cosa c’è dietro gli eventi tra Russia, Ucraina, Stati Uniti, NATO e Unione Europea

È il primo colpo di una politica difensiva russa

Pubblicato da franco.cilenti

Di Carlos Aznárez e María Torrellas

Iñaki Gil de San Vicente è uno dei più brillanti analisti di politica internazionale dalla parte dei popoli che lottano per la loro autodeterminazione e per il socialismo.

  • Raccontaci come vedi ciò che sta accadendo in Ucraina.
    Era previsto che questo momento stesse per arrivare, momento nel quale Russia e Bielorussia, che sono interessate a fermare l’avanzata della NATO e degli Stati Uniti, trovandosi nella posizione di un gatto a pancia in su, dovevano difendersi. Questo era chiaro e si sapeva che il momento sarebbe arrivato prima della fine dell’inverno e prima della primavera avanzata. Era inevitabile perché gli Stati Uniti avevano detto che prima o poi l’Ucraina avrebbe aderito alla NATO e la Russia, insieme alla Bielorussia, aveva avvertito che i suoi servizi di intelligence avevano rilevato che venivano organizzati provocazioni e incidenti per causare situazioni di tensione e che ciò avrebbe facilitato l’aggressione imperialista e, quindi, la situazione stava raggiungendo il limite.

Dunque, in questo scenario, Russia e Bielorussia hanno deciso di sferrare il primo colpo di una politica difensiva. La questione era quando ciò si sarebbe verificato e quale intensità avrebbe avuto. Analizzando tutti i problemi e tutte le situazioni, sembra che questo primo colpo non sia stato così brutale come alcuni avevano assicurato, ma non è nemmeno leggero, è intermedio e mira direttamente al centro del potere in Ucraina. Questo è ciò che si può dire per ora.

  • Il governo di destra e fascista dell’Ucraina ritiene non valido il fatto che il Donbass, la regione in cui si trovano Donetsk e Luhansk, possa diventare indipendente. Ora che Putin ha riconosciuto l’indipendenza, l’Ucraina insiste sul fatto che questa indipendenza è illegale. Vede qualche tipo di regressione possibile nella decisione già presa da Putin?

In realtà bisogna vedere l’Ucraina in tre parti, bisogna vedere l’Ucraina come un paese molto complesso, che ha tre aree principali. C’è l’area dell’Europa occidentale, nella quale per ragioni storiche l’ideologia occidentale europea e soprattutto la componente conservatrice e nazista è forte, anche da prima della seconda guerra mondiale. Poi c’è un’area intermedia che ha una composizione mista, e infine l’area orientale dove si trova il Donbass che ha una composizione fondamentalmente slava, russa e che ha avuto un rapporto storico molto forte con l’Unione Sovietica e poi con la Russia e dove si trova la maggior parte dell’industria. L’area occidentale, dove c’è Kiev, che è una componente nazista, è economicamente smantellata dalla corruzione, perché non è stati in grado di svilupparsi economicamente negli ultimi 10 anni.

L’area del centro è un’area che si muove tra l’Europa occidentale e l’Europa orientale, dove si trova la parte della Russia e della Bielorussia e l’area orientale è un luogo in cui l’economia è stata preservata con un contenuto sociale molto forte, così come la Bielorussia, che conserva molte delle leggi dell’ex Unione Sovietica e non vuole entrare nel feroce neoliberismo dell’Ucraina occidentale. Ecco perché, fin dall’inizio, hanno dichiarato e votato al 90% a favore dell’indipendenza dei paesi e delle relazioni speciali con la Russia, hanno persino dichiarato una sorta di regime semi-socialista, con comuni, fabbriche collettive, ecc.

Ciò ha fatto sì che la parte occidentale dell’Ucraina, dominata dai nazisti e dai conservatori, non voglia in alcun modo perdere la parte orientale, non vuole perderla perché lì c’è parte o la maggior parte del suo potere economico; inoltre, lo è vista come un pericolo a causa del potere popolare delle Repubbliche del Donbass, che non a caso si sono definite Repubbliche Popolari. A sinistra si discute sul perché la Russia abbia impiegato così tanto tempo per riconoscere l’indipendenza di queste Repubbliche Popolari; questi sono errori che la Russia ha fatto a suo tempo, analisi errate, ma anche la sinistra in Russia e il popolo in generale, vedono di buon occhio che il Donbass dichiari l’indipendenza.

  • Rispetto allo scontro che stiamo vivendo ora, la NATO ha appena annunciato che non interverrà in territorio ucraino, ma ha dispiegato forze militari in tutti i dintorni. Vede possibile rispettare questa parola o se la Russia avanza nella sua offensiva per colpire obiettivi militari la NATO sarà tentata di entrare apertamente in combattimento?

La NATO cercherà di fare in modo che la Russia si logori in Ucraina, cercando di imporre una guerra simile ma non identica a quella che c’è stata in Afghanistan con gli Stati Uniti e con la NATO stessa, o in Vietnam con gli Stati Uniti, o quella in corso in aree ancora occupate dagli Stati Uniti in Siria, o in Iraq o nelle aree occupate da Turchia, Stati Uniti e NATO in Libia. Quello che gli Stati Uniti e la NATO vogliono è che da un lato la Russia spenda un sacco di soldi per l’Ucraina, ma senza che la NATO entri massicciamente in Ucraina, perché si aspettano che le sanzioni indeboliscano economicamente la Russia e la Bielorussia. Non dobbiamo mai dimenticare che la Bielorussia è a fianco della Russia. Poi condurranno una guerra economica e tecnologica contro la Russia e sacrificheranno il popolo ucraino per difendere gli interessi della NATO con sangue ucraino e, quando sia in Europa che nel mondo, si vedrà che la Bielorussia e la Russia sono economicamente indebolite, allora vedranno la possibilità di entrare in una guerra diretta contro la Russia.

Ma qui c’è un altro problema e cioè che la Russia da un lato ha preso misure fin dal 2014 per superare il blocco economico e, dall’altro, che una guerra contro la Russia e la Bielorussia significherebbe l’arrivo in massa di truppe americane e la massiccia militarizzazione dell’Europa, perché la Russia è molto potente e la sua gente molto bellicosa e dura; i tedeschi, i francesi e il resto d’Europa lo sanno. L’America, che ha un governo razzista e arrogante, ha sempre sottovalutato la ferocia e la resistenza dei popoli con cui si è confrontata e può sbagliarsi anche questa volta, ma trasferire i 100.000 o 200.000 soldati americani che come minimo, sarebbero necessari all’Europa, richiederebbe molti mesi.

Pertanto, l’Europa e la NATO stanno aspettando di indebolire economicamente la Russia e la Bielorussia, dopo di che valuteranno quali possibilità ci sono di vincere una guerra, e a quel punto entreremo in una fase molto più dura, perché per molto tempo la Russia e, prima, l’URSS hanno avvertito che non rimarrebbero passive quando a essere in gioco fosse la sopravvivenza della Russia. Ci sono piani, non solo vecchi ma anche recenti, dichiarati dalla destra russa un anno e mezzo fa, per regionalizzare la Russia, crearvi diversi governi, nei quali Stati Uniti e Unione europea, tra gli altri, sarebbero presenti. La stragrande maggioranza del popolo russo non vuole una tale “soluzione” e, quindi, si giungerebbe a un tentativo di balcanizzare la Russia e questo porterebbe a un conflitto molto duro, perché Putin e la maggioranza del popolo russo hanno detto che non accetteranno tale minaccia in nessuna situazione e che manterranno l’indipendenza e l’unità della Russia ad ogni costo.

  • Se tutto ciò che hai menzionato si avverasse, dove si collocherebbe la Cina a quel punto?

La Cina svolgerebbe un ruolo diplomatico internazionale come fa ora, sostenendo il dialogo. Ora la Cina chiede che una soluzione pacifica, ma ha anche detto di comprendere le ragioni di Russia e Bielorussia per questo attacco preventivo su un piano difensivo. D’altra parte, i colloqui permanenti tra Russia e Bielorussia da un lato e la Cina dall’altro, avranno molto peso. Non dimentichiamo che la Bielorussia ha molti contatti con la Cina, più di quanto ci stiano dicendo, ci sono aziende cinesi in Bielorussia che hanno una capacità tecnologica molto elevata, e in Europa questo è taciuto. La Cina difenderà questa sua carta vincente; quando il governo russo e quello cinese si sono incontrati di recente e hanno parlato, noi siamo stati informati solo del 10 o 15% dei contenuti di tali colloqui, ma conoscendo la diplomazia russa e cinese possiamo essere certi che avranno analizzato assolutamente tutto.

Molto probabilmente, se si giungerà a questa situazione, la Cina sosterrà materialmente, in un primo momento, la Bielorussia e la Russia, perché se la Russia cadesse, anche se sarà difficile, poi toccherebbe alla Cina, perché il confine tra Russia e Cina va dai 7 agli 11 mila chilometri. Se la Russia dovesse cadere, la Cina sarebbe totalmente circondata e uno dei suoi assi di sopravvivenza, che non è costituito solo dal petrolio e dal gas russi ma anche da altre cose, come l’acqua, il grano, il litio o altri minerali fondamentali, la tecnologia scientifica militare che la Russia ha e che è la più alta del mondo, si indebolirebbe nella propria base e lo sanno Cinesi, Russi, Bielorussi, NATO e Stati Uniti.

Pertanto, ciò che sta accadendo potrebbe essere uno degli inizi di una terza guerra mondiale, come avvenuto per le guerre precedenti. Prima della seconda guerra mondiale ci fu la guerra russo-giapponese del 1932, 1933, ci fu l’invasione giapponese della Cina all’inizio della seconda guerra mondiale e ci fu anche una rivolta militare franchista e fascista nello stato spagnolo come inizio della seconda guerra mondiale, o l’attacco italiano all’Etiopia e alla Somalia.
Ora dobbiamo vedere il conflitto in Ucraina come uno degli inizi e la domanda che alcuni di noi si pongono è se la seconda guerra mondiale si sarebbe fermata se, come proponeva l’URSS, tutti avessero mostrato una posizione forte contro Hitler; molti analisti dicono che la seconda guerra mondiale non sarebbe scoppiata o che se anche fosse scoppiata sarebbe durata molto meno.

La domanda è: non è che la Russia sta ripetendo la stessa lezione appresa dalla seconda guerra mondiale e ora sta applicando la guerra difensiva in Ucraina per evitare una terza guerra mondiale? A questa domanda si deve rispondere seriamente, io sono uno di quelli che la pensano così e parte della ragione di questo attacco all’Ucraina è l’avere imparato dalla passività di fronte a Hitler, perché se prendiamo sul serio le lezioni che si possono trarre dalla seconda e anche dalla prima guerra mondiale, una di queste è che Hitler doveva essere fermato il prima possibile.

A quel tempo la Francia non lo fece, né la Gran Bretagna, né gli Stati Uniti, al contrario, sostennero Hitler e alla fine l’URSS lo fece male e tardi e scoppiò la seconda guerra mondiale. Ora, il quadro è praticamente lo stesso, se analizziamo come la NATO si sta diffondendo in Europa contro la Russia e la Bielorussia, vediamo che è la stessa analisi e la stessa preparazione messa in atto dalla Germania nazista, con alcune variazioni su questioni secondarie. La Jugoslavia, la Grecia, la Polonia, la Romania, l’Ungheria, la Bulgaria ecc. sono essenzialmente la stessa preparazione.

I russi, i bielorussi e gli ucraini hanno dovuto imparare a costo di milioni di morti e ora gli ucraini del Donbass che si sentono russi e i bielorussi hanno detto di no, non commetteranno lo stesso errore della seconda guerra mondiale, questo è uno dei motivi.

Traduzione da www.resumenlatinoamericano.org
A cura di Gorri per il mensile Lavoro e Salute

Tags: Bielorussia Donbass Guerra guerra nucleare guerre NATo Iñaki Gil de San Vicente Kiev NATO Putin Russia Ucraina USA
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Autore: franco.cilenti

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