EMERGENZA VACCINAZIONI ? NO, EMERGENZA DEMOCRAZIA

CARRELLOSIRINGA

 

Dopo pochi mesi dall’aver ricevuto da parte dell’Ordine dei Medici di Milano la Medaglia per il raggiungimento dei 50 anni di iscrizione all’Ordine, il sottoscritto si è visto recapitare  in sequenza prima l’invito a comparire il 27/1/17 dinanzi al presidente dell’Ordine stesso per chiarimenti riguardo le proprie posizioni in merito alle vaccinazioni  e, tre mesi  dopo, la comunicazione di un vero e proprio avvio di procedimento disciplinare a causa delle stesse.

In realtà da ben quarant’anni  espongo le mie posizioni critiche sulle modalità e sulla quantità di vaccinazioni che vengono imposte in Italia a bimbi di tenerissima età, non solo in centinaia di conferenze, dibattiti, articoli, ma anche in decine e decine di relazioni quale CTP a favore di altrettante famiglie i cui componenti, in modo spesso gravissimo, sono stati colpiti da patologie manifestatesi poco dopo una vaccinazione e che io non ho avuto difficoltà a definire “reazioni avverse” , argomentazioni che in diversi casi sono state riconosciute tali anche dalle successive sentenze formulate sulla base della Legge 210/92.

Non varrebbe la pena di commentare un tal comportamento, che qualche studioso di psichiatria potrebbe ritenere “interessante” sotto il profilo clinico, se non fosse che questo episodio si inserisce in un contesto che, curiosamente, coincide con il momento in cui l’Italia, sotto l’egida dell’OMS, è stata nominata capofila delle politiche vaccinali di più di 40 paesi del mondo.

Il problema è che questo ruolo, sicuramente interessante e meritevole di investimenti di ogni sorta, invece di essere svolto con una attenzione particolare verso quei luoghi del mondo dove effettivamente situazioni di denutrizione, inquinamento, estrema povertà, scarso accesso ai farmaci e altre condizioni particolari quali guerre in corso, carestie e sottosviluppo endemico creano le condizioni ottimali per uno sviluppo epidemico di patologie infettive, che in altri luoghi, non così svantaggiati, non assumono questa caratteristica, è stato rivolto verso l’interno del paese, laddove invece i livelli di igiene e salute e copertura vaccinale sono alti, ed inoltre le cure a disposizione sono immediatamente disponibili e talune di queste patologie sono scomparse da decenni.

Ma l’aspetto maggiormente preoccupante è che la metodologia assunta pare essere solamente l’esempio, e per dimostrare al resto del mondo la capacità di aumentare ulteriormente nel nostro paese i livelli di copertura vaccinale, invece di utilizzare strumenti di informazione e convinzione vengono applicati metodi coercitivi per la popolazione e repressivi nei confronti dei medici dissenzienti.

Il documento della FNOMCEO del luglio 2016 sulle vaccinazioni (https://portale.fnomceo.it/fnomceo/showArticolo.2puntOT?id=149850) , innanzitutto, ma anche il programma vaccinale 2016/2018 che dal dr.  Vittorio Demicheli  della Cochrane Collaboration Vaccines Field (http://www.sanita24.ilsole24ore.com/art/dal-governo/2015-10-27/piano-nazionale-vaccini-cura-trasparenza-contro-teoria-complotto-093236.php?uuid=ACwmW3NB&refresh_ce=1) è stato definito una fotocopia dei desiderata della grande industria farmaceutica, nonché una serie di leggi regionali che impongono l’esibizione dell’attestato di vaccinazione, alcune addirittura anche per le vaccinazioni facoltative, per poter far accedere ai nidi e alle scuole materne i minori, e non ultima la radiazione del dr. Gava, cui potrebbe far seguito quella del sottoscritto, dimostrano quanto sopra affermato.

Non v’è chi non veda che la discussione, a questo punto, non è più, sempre che lo sia mai stata, sulle vaccinazioni, sulla loro indubbia utilità ma in condizioni che le richiedano, sulla possibilità di reazioni avverse, conosciute ed anche attese se vi è una legge che prevede uno specifico risarcimento per coloro che ne sono vittime, sull’opportunità di aumentare o diminuire quelle obbligatorie (alcuni paesi europei non ne prevedono alcuna forzata), ma si è spostata sulla eliminazione dei diritti: quello delle famiglie a poter scegliere se accettare o meno la proposta vaccinale senza subire ricatti, quello dei medici di poter esprimere il proprio convincimento in merito senza venire sanzionati o radiati, quello dei media a fare informazione a 360 gradi senza vedersi censurare i programmi tv o gli articoli, quello delle associazioni a poter organizzare discussioni e proiezioni pubbliche senza essere ostacolati in ogni modo.

In realtà questa falsa contrapposizione che trasforma una discussione in una contrapposizione tra tifoserie è puramente mediatica, poiché la scienza sa benissimo che quando i meccanismi di un processo di interazione tra un farmaco (e tra questi i vaccini)ed il corpo umano ricevente non sono ancora adeguatamente conosciuti è necessario ricorrere ad ulteriori studi, che si appoggiano anche alla statistica ed all’epidemiologia, studi che porteranno inevitabilmente a risultati anche apparentemente in contraddizione fra loro, ma che in realtà sono complementari perché approfondiscono situazioni specifiche a dimostrazione che la reazione di un organismo può essere diversa da quella di altri, perché non solo non siamo tutti uguali ma anche specifiche condizioni del momento possono portare a risultati opposti.

Basti pensare, ad esempio, che non tutti coloro che fumano si ammaleranno di cancro, che talune terapie su alcuni hanno un effetto e su altri no, così come altre producono solo in una limitata percentuale di pazienti effetti collaterali.

Di tutto ciò gli scienziati (ed i medici tra loro) ne sono perfettamente consapevoli, e proprio per questo la percentuale di coloro che si vaccinano tra gli addetti ai lavori è estremamente bassa (http://www.adnkronos.com/salute/sanita/2016/10/13/vaccino-contro-influenza-medici-non-fanno_UVQtbD3q1M53w0hEWKhSbJ.html), mentre la classe politica sembra l’unica a non accorgersene.

Non posso quindi che richiamare integralmente quanto già scritto al Presidente dell’Ordine dei Medici di Milano dr. Carlo Rossi in data 20/1/17, ribadendo che la mia presenza al l’incontro del 20 maggio p.v. sarà dovuta al rispetto che porto a tutti i Colleghi, ma che rifiuterò di partecipare nel ruolo di vittima sacrificale ad un processo che, non avendo io causato danno ad alcun paziente ed essendo basato solamente sulle mie convinzioni, non può non riportare alla mente i roghi dell’inquisizione che ritenevo sepolti dal tempo.

Contemporaneamente non posso rinunciare a rilevare che, alla mia età (76 anni) qualunque provvedimento disciplinare sarà inefficace e quindi esclusivamente simbolico, ma la riduzione dei diritti che sta colpendo tutti è ben più preoccupante e non può non allarmare chiunque abbia a cuore i valori in base ai quali, oltre settant’anni fa, venne varata la nostra Costituzione Antifascista, costruita col sacrificio di migliaia di vite.

Dr. Dario Miedico

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Pubblichiamo la lettera aperta fatta pervenire all’Ordine dei Medici dal Presidente di Medicina Democratica a sostegno del Dr Dario Miedico nella procedura disciplinare che lo vede, suo malgrado, coinvolto.

Le vaccinazioni, come ogni trattamento sanitario, devono essere raccomandate solo se di documentata efficacia. Anche in ambito vaccinale favorire la partecipazione informata degli utenti è il modo più efficace per promuovere la salute.

Al Presidente dell’Ordine dei Medici
della provincia di Milano
Dott. Carlo Rossi

Il dottor Dario Miedico, tra i fondatori di Medicina Democratica, è sottoposto a procedimento
disciplinare dell’Ordine dei Medici di Milano “Per aver gettato discredito sulle terapie vaccinali e
propalato in maniera censurabile, scorretta, scarsamente scientifica e poco professionale i
nocumenti derivanti dalle vaccinazioni dell’infanzia, senza però evidenziarne i prevalenti vantaggi”.
Le vaccinazioni, da tema di confronto scientifico sono diventate argomento di confronto ideologico
fra chi vorrebbe estendere la pratica (così come in passato quella della diagnosi precoce) e chi,
sottolineandone i rischi, richiede che venga decisa solo alla luce di solide evidenze di costo/efficacia
e lasciando al giudizio clinico del singolo medico la valutazione di quando e se raccomandarla al
proprio paziente.

Medicina Democratica denuncia come anacronistico ritorno alla medicina paternalistica ed
autoritaria il tentativo di imporre interventi sanitari per i quali le evidenze scientifiche sono
controverse, come dimostra anche la varietà di normative europee vigenti, arrivando alla costrizione
con il divieto di frequenza scolastica per i non vaccinati, già eliminato con il DPR 355/1999. Denuncia
altresì la volontà di reprimere il dibattito scientifico e richiama alla cautela nel formulare affermazioni
sulla sicurezza e efficacia di tutti i vaccini proposti dalle case farmaceutiche.

Non risulta che il dottor Miedico abbia screditato le vaccinazioni obbligatorie in Italia ma che
solo abbia espresso perplessità sul profilo di sicurezza e di efficacia di vaccinazioni somministrate in
qualsiasi condizione, anche non accuratamente valutata, del soggetto da vaccinare. Modalità critica
che gli ha fatto riconoscere dal giudice, in più occasioni, il risarcimento danni per vittime di effetti
avversi, avendo dimostrato in sede giudiziaria, da medico legale, la fondatezza della esistenza di una
relazione causale (legge 210, 1992). Infatti la vaccinazione, come ogni pratica sanitaria, comporta
eventi avversi insieme a benefici. Da qui la necessità di valutare il bilancio fra costi e benefici per il
singolo, che contrasta con l’imposizione di un piano vaccinale come quello recentemente deciso dal
ministero, che ha sollevato dubbi di opportunità da parte di molti medici e ricercatori.

Non dubitiamo che il Dottor Miedico saprà motivare le opinioni critiche espresse in diverse
occasioni pubbliche e che non perderà occasione per denunciare come la sottosegnalazione dei medici
curanti degli episodi interpretabili come reazioni avverse alla vaccinazione, non diversamente da
quella di reazioni avverse da farmaci o di sospette malattie professionali, favorisca la sottovalutazione
dell’entità e della frequenza dei danni da vaccinazione. Una malpratica questa che dovrebbe trovare
risposta nella raccomandazione dell’Ordine ai propri iscritti a non venir meno alla responsabilità di
far funzionare la sorveglianza sanitaria a tutela degli utenti (per una evidenza della sottostima si
vedano, ad esempio, i dati della regione Veneto, confrontati con quelli di tutte le altre regioni italiane).
L’estensione della pratica vaccinale al di là di ciò che è di documentata efficacia è, tra l’altro,
un frutto avvelenato del conflitto di interessi che, oscurando i dubbi sulla innocuità, intende
promuovere gli interessi commerciali dei produttori. Per dissipare i sospetti riteniamo che, invece di
appoggiare il piano del ministero, gli ordini professionali dovrebbero, nel rispetto della dignità
professionale e della evidenza scientifica, farsi promotori del dibattito aperto a tutte le parti
interessate, senza escludere i rappresentanti degli utenti. Solo così si potranno confrontare le diverse
opinioni e, pesando le evidenze, dare risposte autorevoli e non autoritarie alle voci critiche espresse
dalla comunità scientifica, riconoscendo che la responsabilità professionale del medico è nei confronti
del singolo paziente prima ancora che nei confronti della società.

Medicina Democratica auspica che nei confronti del dottor Dario Miedico sia escluso
qualunque provvedimento sanzionatorio e che venga fatto ogni sforzo per promuovere il dibattito,
nella consapevolezza che solo la partecipazione informata degli utenti e la promozione di buone
condizioni igienico sanitarie di vita e di lavoro serva, prima e più di ogni vaccinazione, a prevenire
epidemie che, peraltro, non risultano in atto.

Il Presidente di Medicina Democratica
Piergiorgio Duca

16/5/2017 www.medicinademocratica.org

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