Femminile, l’invisibile agli occhi

Il collettivo Ritrov’arte

Recensione a cura di Alba Vastano

Fiano Romano, Roma. Nelle sale del ‘400 del Castello Ducale Orsini sono esposte dal 4 Novembre (fino al 14 Novembre) le opere di arte visiva di quattro artisti che si diversificano nel genere delle opere visive, ma hanno un trait d’union, un filo invisibile comune che li lega e che supera il tempo e le diversità. Ex compagni di liceo. Si salutano goliardicamente decenni fa nelle aule di un noto liceo artistico romano.
Ognuno avrà storie e professioni diverse. Erano gli anni70. Lilli, Silvia, Maura e Toni si ritrovano sul social più sdoganato, tanto tossico, quanto a volte magico per ricostruire relazioni passate importanti.

Nel caso dei nostri quattro autori l’incontro è andato oltre. Ritrovano insieme la loro antica passione per l’arte visiva che hanno in seguito ulteriormente promosso con corsi accademici e decidono di realizzare un collettivo che unisca le loro arti. Nasce così il collettivo Ritrov’arte con il patrocinio del Comune di Fiano Romano.

Il vernissage che ha tenuto a battesimo il Collettivo, inaugurando così il percorso artistico comune, ha trovato un‘ambientazione splendida di un tempo passato e sospeso nelle sale dell’antico Castello. Ciò ha sicuramente favorito i visitatori della mostra nell’osservazione dettagliata delle opere, creando quell’atmosfera un po’ surreale e fuori dal tempo.

Splendida anche l’organizzazione dell’esposizione. Alcun dipinto affisso sulle pareti affrescate delle antiche sale,a cui fa da contraltare il soffitto a volta, anch’esso con affreschi d’epoca, ma pannelli centrali rivestiti di tela grezza su cui gli artisti hanno affisso le loro opere, lasciando che lo sguardo del visitatore si appaghi di una visione d’insieme fra le opere itineranti e la location storico/artistica delle sale. Un coup d’oeil con un effetto d’insieme piacevolissimo, tanto da creare sinergicamente l’optimum visivo. Opere d’arte nell’opera d’arte.

IL ‘Femminile, l’invisibile agli occhi’ denominazione del vernissage, si evince nelle diverse opere che ogni artista ha interpretato con la propria sensibilità ed è il frutto di una sinergia fra ‘testa, cuore e mani’. Ciascun artista nel realizzare le sue opere riconosce un luogo, anche tramite simboli o visioni oniriche e lo restituisce nella forma pittorica o scultorea che più lo rappresenta, anche simbolicamente.

Lilli Carmellini

Così nelle tele di Lilli Carmellini appare ‘… un ambiente evocante il mondo vegetale e d animale sopra il quale…scorrono le immagini corali di sirene incantate dalle ammalianti silouhettes. Figure di giovani donne, come fuoriuscite dalle illustrazioni dei racconti pubblicati nei libri di favole’. Occhi grandi, sguardi dolcissimi di femmes dalle chiome colorate e folte.

Silvia Palori Ruiz

Forme astratte, invece, nelle tele della pittrice Silvia Palori Ruiz…forme astratte…che veleggiano animate da un’incessante e ariosa motilità, altro non sono che la ricerca immaginata in dettagli e volumi di corpi indagati e sottoposti a pura menzione nostalgica’. Lirismo e poesia

Antonio Vastano

Un suono incessante di tamburo sembra fuoriuscire e diffondersi prepotente dalle opere dello scultore Antonio Vastano. ‘Qui la narrazione è votata all’interpretazione del mito, fiabe e leggende proiettate al femminile….frammenti di opere dove un urlo primigenio e gli sguardi spezzai vogliono inquietarci, inducendoci ad indagare sull’appartenenza del nostro inconscio’.

Maura Cacciaglia

Maura Cacciaglia si differenzia dagli altri artisti, ma solo in apparenza. ‘Qui il femminile incarna, in realtà, quel motus primigenio rassicurante e solido votato ai luoghi di vita e di lavoro’. Maura contestualizza nelle sue opere quello che rappresenta la casa, come luogo della famiglia o del lavoro. ‘Qui il celato diviene referenza per uno status personale e sociale’.

E allora l’osservazione intenta delle opere degli artisti induce infine ad individuare il celato femminile, a porsi un interrogativo emozionale su ciò che non appare, che è invisibile agli occhi, ma si fa carne viva nella realtà. Basta saper osservare attentamente e percepire tramite le emozioni ciò che gli artisti hanno creato con le loro mani, la mente e il cuore. C’è un’energia che il tempo non logora. Un’energia che oltrepassa confini, che non fissa limiti, non alza muri, che unisce al di là di ogni diversità. Ѐ la passione per l’arte. Ed è immortale.

Fonti e riferimenti:
Collettivo Ritrov’Arte
:
Lilli Carmellini
Silvia Palori Ruiz
Antonio Vastano
Maura Cacciaglia

Mail: ritrov’arte@gmail.com
Cell: 340 6738413

Foto: Lazio nascosto/ Facebook-pagina Ritrov’arte

Castello Ducale Orsini
Sala del Castello Ducale Orsini
Lilli, Silvia, Maura, Toni Anni 70

Alba Vastano

Giornalista. Collaboratrice redazionale del mensile Lavoro e Salute

Roma 12/11/2022

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