Fino a quando: la sistematicità e molteplicità di sfaccettature della violenza del capitale

27.09.2021 Un ragazzo di 27 anni si suicida nella Casa Circondariale di Benevento.

Secondo il dossier “Morire di carcere” di Ristretti Orizzonti, dall’inizio dell’anno i suicidi in carcere sono stati 42.

30.09.2021 Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace, ideatore di un sistema di accoglienza basato sulla solidarietà e il reciproco scambio, viene condannato alla pena di anni 13 e mesi 2 di reclusione dal Tribunale di Locri.

L’opinione pubblica, inclusi personaggi politici che hanno contribuito a costruire un modello, più che di accoglienza, di criminalizzazione e respingimento delle persone migranti, si indigna e critica la condanna.

07.10.2021 La consulenza depositata presso la Procura di Prato afferma che l’orditoio che ha risucchiato ed ucciso Luana D’Orazio, operaia tessile, ero stato privato del dispositivo di sicurezza.

La manomissione della macchina avrebbe permesso di aumentare la produttività dell’8%.

La vita di un’operaia conta meno di un aumento della produttività dell’8%.

09.10.2021 Durante la manifestazione No Green pass svoltasi a Roma, un gruppo di manifestanti attacca la sede della CGIL.

Il gruppo è guidato da esponenti di Forza Nuova, partito di estrema destra che, nonostante le dichiarate posizioni fasciste, non è stato ancora sciolto.

I sindacati organizzano una grande manifestazione antifascista a Roma per il 16.10.2021.

09.10.2021 Un ragazzo di 29 anni si suicida a Bologna, città dove aveva studiato e invitato la famiglia per festeggiare la sua laurea.

In realtà non c’era nessuna laurea in programma.

11.10.2021 Gli operai della Dreamland, azienda nel pratese, in presidio contro turni sfinenti e lavoro nero, vengono picchiati con mazze da baseball e spranghe.

A precedenti tentativi di protesta contro queste condizioni lavorative l’azienda aveva risposto con sospensioni e sanzioni.

Sfruttare conviene, anche a costo di pagare qualche multa ogni tanto.

Non cessa la retorica criminalizzante sui precettori del Reddito di Cittadinanza: anziché rafforzare ed estendere le misure di lotta alla povertà, anziché migliorare le condizioni di lavoro, si incolpano i giovani di non voler più lavorare.

06.11.2021 Adelina Sejdini si suicida buttandosi da un cavalcavia ferroviario a Roma.

La donna, che si era opposta alla sostituzione nel suo permesso di soggiorno dello status di apolide con la cittadinanza albanese, aveva inoltre contribuito, con le sue dichiarazioni, alla denuncia e all’arresto di membri di un’organizzazione dedita allo sfruttamento della prostituzione.

Adelina è stata uccisa dalla burocrazia italiana.

10.11.2021 I migranti bloccati al confine tra Polonia e Bielorussa sfondano la recinzione alla frontiera.

La risposta da parte delle istituzioni consiste in tensione tra l’Unione Europea e la Bielorussia e l’idea che sia necessario rafforzare la sicurezza dei confini.

Tradotto: più controlli alle frontiere, repressione poliziesca e giochi di potere sulla pelle delle persone migranti.

Quelle elencate sono solo alcune delle notizie delle ultime settimane.

Non si tratta di vicende isolate, di questioni sconnesse, ma di episodi che mettono in evidenza come la società nella quale viviamo sia fatta di diseguaglianze, discriminazioni e sfruttamento, condizioni che operano sotto più punti di vista e che determinano plurime linee di oppressione.

Tali episodi non possono essere affrontati singolarmente, come fossero fatti saltuari e tra loro non legati: è importante riconoscerne la matrice comune ed i punti di intersezione, al fine di dare risposte che tengano conto della sistematicità e molteplicità di sfaccettature della violenza del capitale, che fa morire di carcere, di confini, di lavoro e di studio, che è violenza anche razzista e sessista.

Shelf Clock (c. 1937) by Ulrich Fischer. Original from The National Gallery of Art. Digitally enhanced by rawpixel.

Lo sfruttamento e la negazione di diritti nei luoghi di lavoro vanno, infatti, di pari passo con la precarietà del mondo dello studio e della ricerca, che determina condizioni di esclusione – mascherate dal “valore” della meritocrazia -, di stress e depressione, in una società, oltretutto, in cui la salute mentale è spesso svalutata se non proprio invisibilizzata.

Come se questo non bastasse, anziché rafforzare e moltiplicare le misure di emersione e di lotta alla povertà, come ad esempio il reddito di cittadinanza, la direzione verso cui tende il discorso pubblico è quello della criminalizzazione dei precettori, che dipinge questi ultimi come parassiti e fannuloni. 

Dall’altro lato, i tentativi di resistenza e di lotta per l’affermazione dei diritti, così come gli esperimenti di solidarietà, vengono duramente repressi, da squadre di picchiatori o dallo Stato, che fa del diritto penale uno strumento di punizione politica ed esemplare, criminalizzando i movimenti e le lotte.

Il tema posto non è sicuramente nuovo, ma le notizie dell’ultimo mese si sono susseguite in maniera talmente ravvicinata che le connessioni tra le diverse forme di discriminazione e repressione risultano palesi, e che sorge spontaneo domandarsi fino a quando sarà necessario ammazzarsi perché si parli apertamente delle condizioni di ansia e precarietà nelle quali noi giovanə siamo costrettə, perché si critichi un sistema di studio e di lavoro di stampo meritocratico ed imprenditoriale che discrimina, sfrutta e uccide.

Probabilmente fino a quando occorrerà che fascisti  picchino se non tentino di ammazzare persone per strada e distruggano sedi sindacali perché si affermi che – come minimo – le loro organizzazioni devono essere sciolte (che poi, tra il dire ed il fare, ci stanno di mezzo tanti altri episodi di violenza al seguito dei quali nulla è stato fatto).
O fino a quando servirà che la gente muoia sui luoghi di lavoro perché vi sia maggiore attenzione riguardo i diritti dellə lavoratorə e non sia più la produttività a dettare i ritmi di vita, ma sia questa a scandire le condizioni di lavoro.

E fino a quando il carcere sarà considerato una soluzione a questioni sociali e la solidarietà, come la libertà di movimento, sarà ritenuta un reato.

È un intero sistema da sovvertire, una narrazione da ribaltare da cima a fondo.

Francesca Bonassi

12/11/2021 https://www.intersezionale.com

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