Fondamentalisti cristiani vicini a Trump versano milioni all’estrema destra europea

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I “fondamentalisti” cristiani legati all’amministrazione Trump e a Steve Bannon sono tra la decina di gruppi americani che hanno versato almeno 50 milioni di “fondi neri” in Europa nell’ultimo decennio, ci rivela oggi openDemocracy.

Tra tutti, questi gruppi hanno finanziato “eserciti” di avvocati e attivisti politici ultraconservatori, così come campagne per i “diritti della famiglia” contro i diritti LGBT, l’educazione sessuale e l’aborto (e molti sembrano avere rapporti crescenti con l’estrema destra europea).

Spendono soldi con ordini di grandezza «mai immaginati prima», secondo legislatori e sostenitori dei diritti umani, che hanno definito «sconcertanti» i nostri dati. In risposta ai risultati dell’inchiesta di openDemocracy, un gruppo trasversale di più di 40 europarlamentari ha chiesto allo zar della trasparenza nella UE, Frans Timmermans , di vigilare sull’influenza dei «fondamentalisti cristiani americani […] con la massima urgenza» prima delle elezioni europee di maggio.

Tra i principali finanziatori troviamo un gruppo il cui consigliere capo è anche l’avvocato personale di Donald Trump, Jay Sekulow [Consigliere Capo dell’ACLJ “American Center for Law and Justice”, associazione che si occupa della tutela legale degli ideali conservatori cristiani – ndt]. Un’altra organizzazione ha collaborato con un controverso “istituto” di Roma [Dignitatis Humanae Institute,fondato a Roma nel 2008 e trasferitori all’Abbazia di Trisulti nel 2019. «Protegge e promuove la dignità umana sulla base della verità antropologica che l’uomo è nato ad immagine e somiglianza di Dio» – ndt] sostenuto da Steve Bannon. Un certo numero di questi gruppo è legato al Congresso Mondiale delle Famiglie: una rete di attivisti ultraconservatori con legami con politici e movimenti di estrema destra in molti paesi europei, tra cui l’Italia, l’Ungheria, la Polonia, la Spagna e la Serbia.

Nessuno di questi gruppi rivela chi sono i propri donatori (anche se in almeno due casi ci sono legami con noti miliardari conservatori, come i fratelli Koch [imprenditori petrolchimici finanziatori di vari progetti e campagne politiche repubblicane – ndt] che hanno contribuito al fallimento del Tea Party Movement) e la famiglia del Segretario dell’Istruzione dell’amministrazione Trump [Betsy DeVos nata Prince, sorella del fondatore della compagnia militare privata Blackwater, ora Academi, e sposata con Dick DeVos figlio del fondatore di Amway, multinazionale operante nel campo dei prodotti di bellezza e per la casa – ndt].

«Nessuno dovrebbe dubitare della natura insidiosa di questi gruppi fondamentalisti»

La crescita dei legami tra alcuni di questi gruppi americani cristiano-conservatori e l’estrema destra europea è stata sotto gli occhi di tutti al Congresso Mondiale delle Famiglie di Verona, in Italia. Con la partecipazione di personaggi politici di destra e dei loro sostenitori (incluso il Vicepresidente del Consiglio italiano, Matteo Salvini, che ha descritto il Congresso Mondiale delle Famiglie come una vetrina per «l’Europa che ci piace»).

In una lettera inviata ai presidenti del Consiglio Europeo, della Commissione Europea e del Parlamento europeo, il gruppo trasversale di europarlamentari ha chiesto azioni precise per proteggere la democrazia europea «dalle nefaste influenze esterne».

L’europarlamentare del Partito Nazionale Scozzese Alyn Smith, membro della Commissione per gli Affari Esteri del Parlamento europeo che ha firmato la lettera oggi [27 marzo 2019 – ndt], ha dichiarato: «Questa inchiesta di openDemocracy arriva al momento giusto e fa luce su una questione importante per la democrazia in Europa».

Ha aggiunto anche che i nostri risultati «sono estremamente preoccupanti e nessuno dovrebbe dubitare della natura insidiosa di questi gruppi fondamentalisti» e che «a nessun gruppo di nessun tipo dovrebbe essere permesso utilizzare fondi neri per inquinare il dibattito e sovvertire la democrazia in Europa, men che meno a gruppi come questi le cui campagne sono fortemente involutive».

«L’Europa che ci piace»

Nella prima analisi di questo tipo, openDemocracy ha esaminato un decennio di bilanci di queste organizzazioni cristiane americane, scoprendo che molti di questi sembrano aver aumentato sensibilmente i propri finanziamenti in Europa negli ultimi cinque anni.

I nostri risultati arrivano mentre i partiti di estrema destra puntano a una larga vittoria nelle prossime elezioni del Parlamento europeo a maggio, e mostrano come ingenti quantità di denaro straniero abbiano sostenuto il dilagare dei loro messaggi sui “valori tradizionali”.

L’analisi di openDemocracy ha scansionato centinaia di pagine di bilanci di una dozzina di gruppi religiosi conservatori che negli Stati Uniti risultano come organizzazioni no-profit esenti dal pagamento delle tasse e che sono quindi state obbligate a rivelare alcune informazioni sulle loro spese estere.

In passato, alcuni di questi gruppi erano già stati accusati di aver sostenuto campagne per la criminalizzazione dell’omosessualità in Africa, leggi antiaborto “draconiane” in America Latina e progetti controversi per incoraggiare gli omosessuali americani ad “abbandonare l’omosessualità”.

Ma l’entità della loro attività in Europa è stata (fin’ora) oggetto di poche attenzioni. La nostra inchiesta rivela come alcuni di questi gruppi abbiano:

  • Inviato gruppi di lobbisti a Bruxelles per influenzari funzionari dell’Unione Europea

  • Messo in discussione leggi contro la discriminazione e i discorsi di incitamento all’odio nelle Corti Europee

  • Sostenuto campagne contro i diritti LGBT in Repubblica Ceca e Romania

  • Costituito una rete di campagne “popolari” contro l’aborto in Italia e Spagna

  • Dispiegato evangelisti “all’inseguimento delle ambulanze” in occasione di tragedie, come l’incendio della Grenfell Tower di Londra o a ridosso di attacchi terroristici

Cinque di questi gruppi conservatori erano già stati inseriti nella lista di partner della rete del Congresso Mondiale delle Famiglie di Verona.

Non sono soltanto i politici europei ad essere preoccupati: questi gruppi suscitano controversie anche negli Stati Uniti. Lo stesso World Congress of Families viene descritto come un “gruppo di odio anti-LGBT” da parte del Southern Poverty Law Center (SPLC) [“Centro Legale del Sud per la Povertà”– ndt], organizzazione che monitora i movimenti estremisti e tiene traccia del crescente numero di collegamenti tra questa rete di gruppi e l’estrema destra.

L’SPLC spiega che «ritenere l’omosessualità come non-biblica o anche soltanto opporsi al matrimonio tra individui dello stesso sesso» non sia abbastanza per essere catalogati come «gruppo che incita all’odio». I gruppi presenti su questa lista vanno anche oltre (sostenendo che l’omosessualità sia pericolosa, collegata alla pedofilia e debba essere penalizzata), diffondendo «‘notizie’ denigratorie e completamente infondate sulle persone LGBT».

Questo, spiega l’SPLC, «non è tanto diverso da come i suprematisti bianchi e gli estremisti nativisti diffondano menzogne sui neri e sugli immigrati per farli apparire come un pericolo sociale per la comunità».

Joseph Grabowski, uno dei portavoce del WCF, ha dichiarato a openDemocracy: «Contestiamo in toto il presupposto [della definizione di “gruppo che incita all’odio» […] È una fastidiosa mancanza di rispetto per gli innumerevoli americani e persone nel mondo che condividono la stessa concezione sul matrimonio, sulla natura della famiglia e sul diritto alla vita, che sono parte della struttura del cristianesimo e di altri punti di vista tradizionali».

Il WCF è un progetto della Organizzazione Internazionale per la Famiglia e del Centro Howard per la Famiglia, la Religione e la Società dell’Illinois, tra i cui dirigenti è presente un attivista spagnolo ultraconservatore legato al leader del partito di estrema destra spagnolo Vox.

Un altro dirigente è uno stretto collaboratore di un oligarca russo che nel 2014 ha finanziato un incontro segreto a Vienna con esponenti di spicco dell’estrema destra francese e austriaca (e un politico italiano accusato di corruzione in Italia).

Durante l’ultimo decennio il WCF ha tenuto almeno sette incontri importanti in Europa, a cui hanno partecipato migliaia di attivisti religiosi di destra e un crescente numero di politici di estrema destra. L’incontro di Budapest del 2017 è stato inaugurato dal Primo Ministro ungherese Victor Orbán in persona. Tra gli organizzatori dell’incontro di Verona troviamo un gruppo italiano antiabortista legato al partito neofascista Forza Nuova, il cui leader dovrebbe partecipare al convegno.

Trump, l’estrema destra e «l’esercito di legali» cristiano

Due dei gruppi americani legati a Trump esaminati da openDemocracy sono fucine di tutela dei diritti dei cristiani: l’Alliance Defending Freedom (ADF) [organizzazione fondata nel 1993 con lo scopo di «erogare assistenza legale in materia di «libertà religiosa, santità della vità, del matrimonio e della famiglia» – ndt] e il Centro Americano per la Legge e la Giustizia. Insieme, hanno speso più di 20 milioni di dollari in Europa dal 2008 a oggi.

ADF ha sostenuto una legge in Belize che rendeva il matrimonio omosessuale punibile fino a 10 anni di reclusione

Non rivelano chi siano i propri finanziatori, ma giornalisti americani sono risaliti ad almeno 1 milione di dollari di finanziamenti all’ADF da parte di una fondazione controllata dalla famiglia miliardaria di Betsy DeVos, Segretario dell’Istruzione del governo Trump, ed Erik Prince, fondatore della società di mercenari Blackwater.

ADF è stata cofondata da Alan Sears, un difensore del diritto cristiano coautore di un libro contro “l’agenda gay”, ed è sempre più attiva sul piano internazionale, anche in America Latina. Nel 2016, ha sostenuto una legge in Belize che rendeva il matrimonio omosessuale punibile fino a 10 anni di reclusione.

Questo gruppo ha triplicato i propri investimenti in Europa tra il 2012 e il 2016 arrivando a più di 2,6 milioni di dollari l’anno. Oggi ha sedi in Belgio, Francia, Austria, Svizzera e Regno Unito e, secondo altri studi sulla trasparenza, spende centinaia di migliaia di Euro per fare lobbying su funzionari dell’Unione Europea.

Tra i suoi progetti europei, il gruppo ha sostenuto la difesa di un noto attivista tedesco che aveva paragonato l’aborto all’Olocausto e definito i medici che lo praticavano come degli assassini.

Quest’anno, ADF International ha organizzato un evento insieme al gruppo francese La Manif Pour Tous [associazione e lobby di pressione nata in Francia nel 2012 che promuove il matrimonio unicamente eterosessuale. Il ramo italiano ha cambiato nome in Generazione Famiglia – ndt], già legata a suo tempo al partito di estrema destra Front National.

Prima delle ultime elezioni del Parlamento europeo del 2014, La Manif Pour Tous lanciò la campagna “Europe for Family” che ha portato 230 candidati francesi a sottoscrivere l’impegno ad opporsi al matrimonio egualitario, ai diritti delle persone trans e all’educazione sessuale.

Parlando a openDemocracy, un portavoce di ADF International ha dichiarato di «ricevere fondi esclusivamente privati da parte di persone da tutto il mondo che hanno a cuore i diritti umani» e che le loro attività includono «il sostegno alla libertà di espressione in Europa».

Alla richiesta di fornire maggiori informazioni sui soggetti a cui il gruppo eroga i propri fondi, rispondono che, «visto che la nostra attività di sostegno coinvolge casi giudiziari in paesi in cui gli individui sono vessati, stigmatizzati o addirittura uccisi per il proprio credo religioso, abbiamo adottato la politica di non divulgare alcuna informazione sui beneficiari dei fondi al fine di garantire la loro sicurezza personale e i loro mezzi di sostentamento».

Anche il secondo tra i due gruppi legati a Trump, il Centro Americano per la Legge e la Giustizia [ACLJ], opera nei tribunali. È stato fondato nel 1990 dal telepredicatore americano Pat Robertson per contrastare l’American Civil Liberties Union [organizzazione fondata nel 1920 che si occupa della tutela legale per casi di violazione dei diritti civili e delle libertà individuali – ndt].

L’ACLJ ha elogiato la legge russa che proibiva la “propaganda gay”

L’attuale Consigliere Capo del gruppo è Jay Sekulow, conduttore di talk-show conservatore definito come “l’avvocato di punta” del team di difesa legale di Donald Trump per il “Rapporto Mueller”.

Per oltre 20 anni, questo gruppo ha avuto una sede a Strasburgo, in Francia (sede della Corte europea dei diritti dell’uomo) dalla quale è intervenuto in molti casi di questioni inerenti il matrimonio tra individui dello stesso sesso, il diritto all’aborto e all’inseminazione artificiale.

Il direttore della sede di Strasburgo ha anche rappresentato la Santa Sede presso il Consiglio d’Europa mentre la sede di Mosca ha elogiato la legge russa che proibiva la “propaganda gay”.

Trump, Franklin Graham e i funzionari del Cremlino sanzionati dagli Stati Uniti

La Billy Graham Evangelic Association [organizzazione fondata nel 1950 dal predicatore Billy Graham che si occupa di evangelizzazione tramite i media – ndt] è un altro dei grandi investitori. È guidata da Franklin Graham, figlio del famoso predicatore americano, che ha dichiarato che Satana è l’architetto del matrimonio egualitario e ha definito l’Islam come «una religione maligna e malvagia».

Franklin Graham, che ha sostenuto Trump in quanto persona che «difende la fede», è stato in Russia all’inizio del mese [marzo 2019 – ndtper incontrare i funzionari del Cremlino colpiti dalle sanzioni americane, in un viaggio che ha dichiarato essere stato autorizzato personalmente dal vicepresidente Michael Pence.

Nel 2018, il gruppo guidato da Graham ha organizzato dei festival in Inghilterra e Scozia, tra le proteste dei gruppi per la difesa dei diritti dei musulmani e delle persone LGBT. Ha anche sostenuto l’istituzione della figura dei “cappellani di pronto intervento” in occasione di event critici che sono stati criticati negli Stati Uniti per aver “inseguito le ambulanze” e “strumentalizzato le tragedie”.

Le dichiarazioni dei redditi del gruppo hanno rivelato una spesa di oltre 23 milioni di dollari in Europa tramite due enti americani distinti tra il 2008 e il 2014, rendendolo il principale investitore nella regione tra i gruppi monitorati da openDemocracy.

Tuttavia, il 2014 è l’ultimo anno per il quale è stato possibile recuperare documenti pubblici su questo gruppo che ha sedi nel Regno Unito, in Germania, in Francia e in Spagna, e la portata reale della sua influenza nel continente non è quindi ancora nota.

Addestrare gli europei, «in prima linea nella Guerra Culturale»

Un certo numero di gruppi che investivano cifre di denaro minori sembrano aver aumentato le proprie attività in Europa negli ultimi anni.

L’Acton Institute for the Study of Religion and Liberty [istituto di formazione e ricerca che per promuovere una società «sostenuta da principi religiosi» – ndt], che unisce una visione globale cristiano-conservatrice con l’economia di libero mercato, ha ricevuto centinaia di migliaia di dollari dalle fondazioni della famiglia Koch.

Dal 2008, questo gruppo ha investito più di 1,7 milioni di dollari in Europa, con la spesa complessiva nella regione in crescita negli ultimi anni (da circa 166,000 dollari nel 2008 a quasi 240,000 nel 2017).

In Italia, ha collaborato con l’Istituto Humanae Dignitatis (del cui consiglio di amministrazione è menbro Steve Bannon) che ha dei piani controversi sull’utilizzo di un monastero fuori Roma come “scuola gladiatoria per guerrieri della cultura”.

Nella stessa lista troviamo la sede americana di Tradizione, Famiglia e Proprietà (TFP), movimento transnazionale cattolico ultraconservatore che si dichiara “in prima linea nella Guerra Culturale, difendendo pacificamente i valori della tradizione, della famiglia e della proprietà privata”.

Questo gruppo ha dichiarato di aver speso circa 100.000 dollari in Europa a partire dal 2010. I suoi bilanci non indicano dove sia andato questo denaro, anche se il TFP è stato collegato ad un controverso think tank in Polonia che ha aiutato a sviluppare le politiche dei candidati del partito di estrema destra Diritto e Giustizia.

Un “campanello d’allarme” per evitare interferenze straniere

Secondo la legge americana, i gruppi analizzati da openDemocracy sono tenuti a fornire informazioni sulla loro spesa estera, ma non i nomi dei beneficiari oltreoceano, i dettagli delle attività sovvenzionate o l’identità dei propri finanziatori.

La cifra di 50 milioni di dollari descritta dall’inchiesta di openDemocracy è molto probabilmente una stima al ribasso delle reali risorse che i conservatori americani hanno riversato inEeuropa negli ultimi anni.

I dati del 2018 non sono ancora disponibili ed esistono scappatoie importanti: organizzazioni religiose registrate come chiese, ad esempio, non sono tenute a compilare la stessa documentazione.

Un certo numero di gruppi cristiano-conservatori americani sembrano spendere soldi in Europa ma non registrano tali informazioni nella loro documentazione fiscale negli Stati Uniti (tra questi, il Centro Howard per la Famiglia, la Religione e la Società che ha coordinato la rete del WCF).

«La portata di questa ingerenza degli estremisti americani è preoccupante»

In risposta ai risultati della nostra inchiesta, l’Europarlamentare tedesco dei Verdi, Terry Rintke, membro di varie commissioni del Parlamento europeo che si occupano di uguaglianza, ha dichiarato: «L’ampia portata di questo sostegno finanziario che inonda l’Europa è inquietante, soprattutto a ridosso delle elezioni europee».

L’europarlamentare del Partito Nazionale Scozzese, Alyn Smith, ha dichiarato che lui e i colleghi che hanno firmato la lettera di oggi [27 marzo – ndt] hanno invitato alla mobilitazione «le istituzioni e gli stati membri della UE per impedire ad attori pericolosi come quelli identificati dall’inchiesta di interferire nelle elezioni parlamentari di maggio (e oltre)».

Caroline Hickson, direttore regionale del nodo europeo della Federazione Internazionale per la Genitorialità Pianificata, ha detto: «La portata di questa ingerenza da parte degli estremisti americani è preoccupante ma, purtroppo, non rappresenta una novità. Ogni giorno le società europee si trovano ad affrontare attacchi congiunti da parte di forze esterne sferrati con il fine di imporre una coercizione riprodutttiva…tutto questo è assolutamente contrario ai valori europei di democrazia e tutela dei diritti umani».

«Si tratta di fondi neri che entrano in Europa per minacciare i diritti umani, e non stiamo facendo nulla a riguardo» – ha avvisato Neil Datta, segretario del Forum Parlamentare Europeo sulla Popolazione e lo Sviluppo, descrivendo la mole di denaro coinvolto come «sconcertante».

«Alla destra cristiana ci sono voluti 30 anni per arrivare lì dove sono, alla Casa Bianca», ha aggiunto. «Sapevamo che sforzi simili venivano portati avanti anche in Europa, ma questo dovrebbe essere il campanello d’allarme del fatto che sta avvenendo molto più velocemente e su una scala molto più grande di quanto gli esperti avessero potuto immaginare».

Claire Provost, Mary Fitzgerald

16/4/2019 www.dinamopress.it

Articolo pubblicato in inglese da opendemocracy

Traduzione di Michele Fazioli per DINAMOpress

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