Fortezza Europa: 130 migranti annegati a largo delle coste libiche

Almeno 130 persone morte, annegate, ai confini della Fortezza Europa. E’ un orrore e un crimine politico a cui non ci si deve abituare quello di poche ore fa, nel Mediterraneo centrale. Un’imbarcazione, ribaltata, è stata trovata dalla Ocean Viking, di Sos Mediterranèe, che ha potuto recuperare solo una decina di cadaveri. Non senza forti difficoltà, viste le condizioni del mare quasi proibitive.

“Dalle autorità italiane, maltesi e libiche – denuncia Sos Mediterranèe – non ci è arrivato alcun supporto, neppure il coordinamento delle operazioni tra le navi – la nostra e tre mercantili – che stavano cercando il gommone”. Durissimo il presidente dell’Ong, Alessandro Porro: con onde alte sei metri abbiamo navigato tra i cadaveri. Fosse cascato un aereo di linea ci sarebbero state le marine di mezza Europa, ma erano solo migranti, concime del cimitero Mediterraneo”.

Già da giorni il progetto Watch The MedAlarm Phone, che dall’ottobre 2014 mantiene attiva una linea telefonica per le emergenze nel mare Mediterraneo a cui i migranti possono chiedere aiuto, aveva lanciato l’allerta su tre barche in pericolo: una con 40 persone, “mai rintracciata” e con cui Alarm Phone ha perso i contatti ormai dal 20 aprile, oltre a due gommoni con a bordo un altro centinaio abbondante di persone ciascuno. Il primo è stato deportato in Libia dalle sedicenti autorità di Tripoli: a bordo i cadaveri di una mamma e del suo bimbo. Il secondo gommone, invece, è quello ritrovato da Ocean Viking, ribaltato in mezzo al Mediterraneo centrale.

L’intervista a Chiara Denaro, del progetto Watch The Med – Alarm Phone. Ascolta o scarica

da Radio Onda d’Urto

23/4/2021

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