Giovani boomer e vecchi nerd

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I vecchi parlano dei giovani. i giovani parlano dei vecchi, e nessuno sa dove collocare Brunetta.

Ma cosa distingue i vecchi dai giovani?

L’età, il colore dei capelli, la dimensione dello scroto e poco più? Seriamente, parliamo ad esempio di reddito, i vecchi cercano inutilmente video porno sulla schermata principale di Google, chiamando lo smartphone “il coso”, e intanto prendono per lo più una pensione irrisoria fin quando la prenderanno. I loro diritti civili sono finiti legati al letto di una RSA e imbottiti di psicofarmaci.

i giovani non da meno sanno a malapena andare su Pornhub ma senza nemmeno il coraggio di aprirci un account, dando così sempre più manforte al bigottismo oltranzista e censorio che si rianima sempre più, intanto prendono uno stipendio irrisorio, a patto che lo prendano, e i loro diritti civili sono finiti in un tekno-party imbottiti anch’essi dai medesimi psicofarmaci.

Di chi è la colpa di tutto questo danno ideologico, dei vecchi o dei giovani?

La conoscenza delle dinamiche, quelle parlamentari, mi dice che la colpa non si divide per età ma per classi sociali: i ricchi per lo più industriali ed i loro galoppini politici, trasversali per età, hanno la colpa di aver smantellato il sistema di diritto e tutele sociali oltre che svuotato le casse pubbliche.

Ma la conoscenza delle dinamiche, quelle sociali stavolta, mi porta a dedurre che la colpa è anche di tutti gli altri ceti. Non siamo più nel ‘900 dove una minor alfabetizzazione era compensata da una maggior partecipazione attiva. Oggi, brutto ma vero, la maggior alfabetizzazione (di facciata) ha addirittura favorito l’indottrinamento della propaganda.

Questa popolazione va anche sgridata non solo difesa. I cittadini, che un tempo chiamavamo popolo, hanno preso le distanze non solo dal vero concetto comunista che è e resta rivoluzionario e non compatibile con le moderne aberranti forme governative truffaldine e colluse, ma ha preso le distanze anche dalla propria responsabilità politica, etica e morale, della direzione ideologica di uno stato.

È il popolo che doveva fare della “repubblica democratica” una vera repubblica democratica, ma essendo quasi tutti, giovani e vecchi, più inclini al quieto vivere o alla lamentela fine a se stessa e senza soluzione di continuità, piuttosto che alla lotta politica di classe ed alla presa in carico personale delle responsabilità di governo di un paese, ha fatto sì che in tanti anni la neonata repubblica democratica, che ha avuto il suo massimo punto di coerenza poco dopo il ’68, precipitasse in poco più di cinquant’anni trasformandosi in un’oligarchia di capri espiatori intoccabili, ben contenti di impugnare lo stato, trarre profitto dallo smantellarne i diritti, e trasformarlo di fatto in una rinnovata aristocrazia, fantasma di una democrazia mai nata veramente.

Mentre taluni vecchi hanno ben presente di cosa parlo e delle loro colpe in mala o buona fede, molti giovani non sanno com’era questo paese prima del ventennio Berlusconiano e dividono i propri voti tra quei politici che sono i medesimi delle legislature precedenti (Brunetta, Berlusconi, Salvini, Meloni, ma anche Draghi, Bersani e molti altri) e si adoperano a continuare l’opera di smantellamento della democrazia come se avessero tutti l’imene nuovo, e dall’altra parte i non votanti che facilitano ancora di più la presa del potere da parte degli industriali filofascisti. Ieri non capivo perché gli anarchici fossero stati cacciati dall’internazionale, oggi lo capisco benissimo.

Da un lato è comprensibile che molti cittadini non vogliano assumersi la responsabilità politica di tradurre i decreti promulgati da Brunetta, e si limitano a sostenere per simpatia o criticarli nei singoli commi che riguardano la propria situazione personale, come se l’egoismo non fosse anch’esso un’ideologia.

Dall’altro non volendo essere ipocrita con me stesso, devo dire che mi sono rotto i gabazizi della falsa ignoranza di massa volta a deresponsabilizzare se stessi cercando un capro espiatorio.

Non perché Brunetta col suo D.L. 44/2021 scritto proprio il 1 Aprile (Provate a leggerlo e preparate gli anal-gesici) non sia colpevole di tentativo di restaurazione aristocratica e circonvenzione diincapaci, ma perché il resto del popolo ne è di fatto complice finché non decide di spegnere Facebook e leggere la dichiarazione dei diritti umani, la costituzione, codice penale, civile, CCNL, e così via ed assumersi in prima persona la responsabilità, ad esempio, della contabilità aziendale, la contabilità di stato, il calcolo delle risorse energetiche necessarie, il ricalcolo del prezzo dei prodotti agroalimentari eccetera. È ipocrita lamentarsi dei “politici” come se fossero tutti uguali per poi spendere i propri fine settimana in movida anziché portarsi la medesima birra in una più frequente assemblea politica o manifestazione, e in un più partecipato sciopero.

Scusate ma non cerco voti quindi posso parlare chiaro:

Da comunista continuerò sempre a difendere i diritti delle persone, il problema è che molte di queste persone non si interessano nemmeno dei propri diritti, figuriamoci poi se si interessano a difendere i diritti altrui. Siamo destinati a perdere la repubblica abboccando alla provocazione di uno scontro tra dualismi. Vecchi contro giovani, bianchi contro neri, donne contro uomini Pd contro PdL o chi per loro, la Russa contro la Brunetta in una lotta nel fango in bikini. Immagina, puoi.

Diversamente da quello che si sbandiera, l’ideologia è l’unico canone che non è dualista. Le ideologie sono tante e tutte diverse e su queste bisogna confrontarsi capillarmente alla luce del nuovo millennio per capire, in sostanza, mentre lo scontro politico si sposta alle nazioni unite, anziché eleggere il futuro sindaco d’Italia in base alle simpatie, sarebbe ora di farsi un’idea chiara di quale direzione vogliamo prendere come società mondiale. E solo dopo, votare di conseguenza.

Capisco che guardare Netflix sia per voi più avvincente, ma entro pochi anni il clima ambientale ci porterà alla carestia, metà di questo pianeta diventerà dittatura militare, le democrazie saranno solo un vago ricordo, le otto ore saranno un sogno, i diritti civili schiacciati e la longevità di tutti sarà irrimediabilmente compromessa.

E non solo i giovani dovranno preoccuparsene in fretta se vogliono poter invecchiare, ma anche i vecchi, che si troveranno a perdere la dignità in una RSA in mano ad una generazione di giovani imbottiti di Litio e metamfetamine, pronti a sfogare la propria repressione su soggetti inermi. Altro che vecchi e giovani, ci rientriamo tutti.

Bisogna rispolverare l’animo rivoluzionario ed avere il coraggio di attuare la prima rivoluzione dentro noi stessi, avere il coraggio di perdere il controllo sugli altri e concentrarci sul controllo di noi stessi, se non vogliamo ritrovarci presto in un lager a cielo aperto calcolato a tavolino da colonnelli.

Ma intanto come riscaldamento, cominciamo dal rispondere al problema iniziale:

Dove pensate sia più consono collocare Renato “vostro onore” Brunetta?

Delfo Burroni

Collaboratore redazionale di Lavoro e Salute

Red Dolphin www.reddolphin.net

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