Gli studenti e il referendum

Domani la Consulta si pronuncerà sull’ammissibilità dei tre referendum sul lavoro proposti dalla Cgil.

Come Rete degli Studenti Medi e Unione degli Universitari, già due anni fa, avevamo espresso la nostra opposizione al Jobs Act, con migliaia di studenti in piazza. I quesiti riguardano noi studenti, le nostre famiglie, il nostro futuro. Sempre più ragazzi decidono cosa e dove studiare in base alle possibilità occupazionali previste, sacrificando le proprie aspirazioni; sempre più studenti lavorano: camerieri nel weekend, baby sitter durante la settimana, ogni tipo di lavoro estivo; sempre più ci rendiamo conto di cosa significhi perdere il posto o subire una contrazione dei diritti sul lavoro.

Vogliamo reintrodurre nell’art.18 il reintegro in caso di licenziamento illegittimo. Due anni di Jobs Act hanno confermato che la flessibilità non è una risposta alla disoccupazione, tantomeno a quella giovanile. Basta precarietà: vogliamo tutele per investire nel nostro futuro, vogliamo la sicurezza di un posto di lavoro, non un’indennità risarcitoria. Vogliamo reintrodurre la responsabilità solidale negli appalti: noi studenti vediamo molto bene e da vicino i risvolti negativi sui lavoratori delle nostre mense, delle pulizie, del portierato e le ripercussioni sulla qualità dei servizi.

Vogliamo l’eliminazione dei voucher. Gran parte di chi lavora durante gli studi è retribuito attraverso questo strumento. Ribellarsi e rischiare il posto non è pensabile: dobbiamo pagare le tasse universitarie tra le più alte d’Europa, l’affitto alle stelle di una stanza, l’abbonamento esorbitante dell’autobus e i libri di testo.

Siamo il Paese in cui il tasso di occupazione nella fascia di età 25-34 si ferma al 59%, dove l’incremento dei Neet tra 20 e 24 anni è il più alto d’Europa, che non tutela gli universitari in tirocinio curriculare né gli studenti in alternanza scuola lavoro. In questo Paese, pretendere diritti è indispensabile. La campagna referendaria e i nostri sì saranno solo il punto di partenza: c’è bisogno di politiche per l’occupazione e di una nuova concezione dei diritti del lavoro, già immaginata dalla Cgil con la Carta dei diritti universali del lavoro, che valorizzi i giovani e chi possiede i più alti titoli di studio.

Ci siamo stancati di essere costretti a emigrare per trovare un lavoro adatto ai nostri studi. Ci siamo stancati di essere la precaria generazione voucher. Vogliamo stabilità e sicurezza nel mondo della formazione e del lavoro, per tornare a immaginare un futuro. Vogliamo diritti!

Gianfranco Manfreda

Coordinatore nazionale Rete degli Studenti Medi

Elisa Marchetti

Coordinatrice nazionale Unione degli Universitari

10/1/2017 http://ilmanifesto.info

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