Governo: Legge di Bilancio, per la luce in fondo al tunnel ripassate tra qualche anno

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La legge di Bilancio di fine anno non riserva grandi sorprese. Sullo sfondo dello scontro interno all’Ue (Italia che vorrebbe aumentare l’indebitamento rispetto al Pil stagnante come merce di scambio per il terremoto e l’arrivo sulle coste siciliane di decine di migliaia di migranti per la accoglienza dei quali non esiste alcuna seria ed efficace politica europea) avremo la detassazione del premio di produttività e l’ennesimo pacchetto di decontribuzioni
Basteranno simili misure per far ripatire l’economia?
Giocare, perché l’azzardo è la politica del Governo come dimostra il fallimento palese del jobs act, sul premio di produttività che sale da 2000 a 3.000 euro, se non 4.000 (contro gli attuali 2.500 euro) in presenza di coinvolgimento paritetico dei lavoratori.
Si sta decisamente mirando a due obiettivi: allargare la platea della contribuzione a redditi fino a 80 mila euro annui (oltre il triplo di quanto guadagna un operaio specializzato), ristrutturare l’attuale assetto della contrattazione a favore esclusivo del secondo livello con tanto di deroghe ai contratti nazionali.
Ripetiamo il concetto: doppio obiettivo del Governo Renzi: decontribuzioni, sgravi fiscali per le imprese, aumenti pochi e tutti legati al secondo livello di contrattazione, coinvolgimento dei lavoratori nella impresa o con il welfare aziendale (invece degli aumenti avrai servizi erogati dal tuo stesso padrone o da lui stabiliti in convenzione con soggetti terzi) o con la previdenza integrativa o addirittura acquistando azioni della tua impresa.
Un obiettivo ambizioso, quello di Renzi, che in un colpo solo intende raggiungere piu’ obiettivi e siamo certi che potrebbe anche riuscirci con la solita, ennesima, (scontata?) complicità sindacale

Per queste ragioni, l’ attuale decontribuzione al 40% in scadenza a dicembre dovrebbe essere non solo rivista ma rafforzata. C’è poi un pacchetto specifico riguardante la scuola, ossia l’alternanza tra scuola e lavoro. Ci siamo chiesti questa alternanza che risultati abbia prodotto? In numerosi casi gli stages sono del tutto inutili e non servono, l’interesse del Governo è solo finalizzato a predisporre una serie di sgravi fiscali per la impresa che entro sei mesi dal titolo di studio decida di assumere il \la giovane che ha svolto internamente il periodo di formazione
Ma quanti sono le imprese che nella attuale congiuntura economica sono nelle condizioni di assumere in pianta stabile? Ma soprattutto quanti posti resteranno dopo i primi tre anni, periodo nel quale il licenziamento è piu’ facile?
Chiudiamo con due considerazioni, la prima sull’aumento del numero dei lavoratori in esubero che dovranno essere condotti alla pensione , una misura di sostegno ai lavoratori ma anche, anzi, soprattutto alle imprese che scaricano sul contribuente il ringiovanimento della loro forza lavoro. Sono non meno di 25 mila i lavoratori in esubero ma dalle prime indiscrezioni si sa che il numero potrebbe aumentare già a fine anno (a finanziaria\legge di stabilità votata? Un nuovo caso esodati?)
Ultima nota sul rinnovo dei contratti pubblici per il triennio 2016\18, vorremmo solo ricordare che dei circa 1920 milioni di euro per il 2017, una buona fetta deve ancora trovare adeguata copertura finanziaria , ad oggi di certo abbiamo solo i 300 milioni già stanziati per un aumento contrattuale equivalente al costo di una pizza. Soldi che non serviranno solo per i contratti ma per un piano di assunzioni che riguarderà infermieri, vv.ff e forze dell’ordine. Lo stesso fondo destinato a insegnanti e ricercatori viene giudicato dalle associazioni di categoria decisamente inadeguato non solo perché da anni sono praticamente bloccate le assunzioni nell’ambito della ricerca ma perché gli stessi investimenti , al cospetto di altri paesi europei, risultano irrisorie
Il mantra della produttività riuscirà quindi a trasformare una manovra economica deludente in strumento di ripresa dell’economia? Ne dubitiamo fortemente, le ricette intraviste sono sempre le stesse, si tagliano soldi ai salari, al potere di acquisto, fondi al welfare per trovare risorse necessarie per raggiungere gli obiettivi prefissati. Nessuna tassazione alle rendite speculative, aiuti alle imprese e tagli al potere di acquisto dei salari e delle pensioni, riduzioni dei servizi sociali, vi sembrerà strano, lo avrete letto decine di volte ma è sempre questa la essenza , spietata, della manovra finanziaria del governo.

Federico Giusti

30/10/2016 www.controlacrisi.org

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