Grecia, in “piazza Europa” a cantare Bella Ciao e a festeggiare la vittoria di Syriza: “Abbiamo vinto la paura”

“Applicheremo tutto quello che abbiamo detto”. Sono da poco passate le undici e Alexis Tsipras sale sul palco davanti alla ex facoltà di Filosofia in una piazza stracolma di gente. La piazza è multietnica, anzi multieuropea. Da qui, come dichiara la Linke alla notizia dello strepitoso successo di Syriza, parte la Primavera dell’Europa. 
Quando il leader di Syriza prende la parola i voti scrutinati sono poco meno del 50% e mancano due seggi parlamentari alla maggioranza assoluta. La strada sembra quella della coalizione, ma il fatto politico c’è tutto. 
“Mettiamo a disposizione questa vittoria per la rinascita dell’Europa”, dice il leader di Syriza che comunque vuole dimostrare di aver stravinto e di non temere confronti né con chi che dovrà assumere il ruolo di partner nella coalizione, né con chi, sicuramente non la Troika, si confronterà in Europa per rinegoziare il nodo del debito. “I greci hanno mostrato la strada del cambiamento all’Europa, una nuova Europa basata sulla solidarietà: la Troika è una cosa del passato. Il voto contro l’austerità è stato forte e chiaro”, dice. “I greci – aggiunge Tsipras – hanno sconfitto la paura”. 

Ci sono gli italiani della brigata Kalimera ad applaudirlo, tanti, insieme ai tedeschi, ai francesi, agli spagnoli e i portoghesi. I più eccitati dal risultato di Syriza sono i tedeschi che innalzano un vistoso cartello su cui hanno scritto: “Questa è la realtà buonanotte signora Merkel”. Il cambiamento della Grecia avrà un forte peso, dicono, nella politica interna di Berlino. E loro sono pronti a spendersela. I festeggiamenti continueranno per ore. Tutta la zona intorno alla piazza dove Tsipras parla viene chiusa e viene interdetta al traffico anche dopo. I greci affollano tutta la zona antistante lo stand di Syriza da dove si segue il conteggio dei voti.  
I cori di “Bella ciao” si sprecano. Molti compagni greci sono stupiti di questa solidarietà internazionale. E chiedono di cantare e ricantare questo inno alla liberazione popolare. Ma c’è posto anche per Bandiera rossa e per l’Internazionale. “Una vittoria del popolo greco e di Syriza – dice la parlamentare europea Eleonora Forenza, appena sbarcata da Madrid – ma è una vittoria anche nostra. La sensazione è che sia davvero cambiato il tempo e sia finita la fase delle politiche di austerità”. 

Da una prima analisi del voto, viene fuori con chiarezza che Syriza ha rappresentato una vera e propria rivoluzione, conquistando 7-8 punti in più rispetto alle previsioni e dieci punti in più rispetto al voto del 2012. Tutti gli altri, a parte la tenuta del Pasok, orfano di Papandreo, sono stati più o meno nel solco tracciato dai sondaggi. Il partito filonazista di Alba dorata ha consolidato un terzo posto ma molto lontano dal secondo di Nea Dimokratia”
L’astensionismo ha sfiorato il 40%. Quindi, il messaggio di Tsipras non sembra aver convinto quelli che si sono tenuti ai margini del sistema politico. E quindi i dieci punti in più ottenuti sono da mettere in relazione molto con il voto giovanile. Nel voto greco quello della crisi era infatti solo uno dei temi. L’altro era sicuramente rappresentato dal rinnovamento di una classe politica che per decenni ha basato il suo potere sul sottogoverno e sul clientelismo. La crisi ha fatto saltare il piatto e i giovani stanno tentando di interpretare questa voglia di cambiamento. 
Se ne incontrano davvero tanti nella piazza festante. E tanti sono quelli che affollano lo stand elettorale a due passi da qui. Gli incontri con i giovani comunisti di Francia, Italia, Germania e Francia è spontaneo e caloroso. 
“La Grecia non è la Spagna”, ma “il messaggio lanciato dal sud Europa è chiaro: vogliamo speranza, vogliamo democrazia”, il leader di Podemos, Pablo Iglesias, che ha fatto della questione generazionale una componente centrale del successo del suo partito.

Fabio Sebastiani

26/1/2015 www.controlacrisi.org

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