I bancari sono un’altra cosa.

Il sindacato è un'altra cosa

Il 30 gennaio le lavoratrici e i lavoratori bancari scioperano per il rinnovo del contratto nazionale: la voglia di lottare contro gli scredidati banchieri è alta, le organizzazioni sindacali non devono deludere le aspettative ripetendo le conclusioni in perdita dei contratti precedenti!

I banchieri hanno presentato la loro piattaforma in risposta alla piattaforma rivendicativa approvata nelle assemblee e hanno disdettato in contatto nazionale da rinnovare, i banchieri vogliono: – maggior orario di lavoro – minor stipendio – divisione contrattuale tra gli addetti al settore (metalmeccanici, commercio, contratti per centri servizi diversi dalla rete degli sportelli, tutti comunque con stipendi inferiori) – retribuzione individuale variabile rapportata a quanto si vende (alla faccia della tutela del risparmio della clientela…) – abolizione degli inquadramenti per mansioni a favore di inquadramenti legati al mero giudizio aziendale – trasformazione del sindacato in una appendice aziendale delle decisioni padronali assegnandogli il ruolo di derogare in peggio sia delle leggi sia dei contratti collettivi in vigore.

A tutto ciò occorre rispondere con mobilitazioni adeguate e con obiettivi chiari e condivisi da tutta la categoria:

➢ la vertenza dovrà durare tutto il tempo necessario a una conclusione positiva, i banchieri non cambieranno posizione tanto facilmente

➢ gli aumenti di stipendio base dovranno essere veri e non compensati da tagli ad altre voci economiche (scatti, tfr, indennità etc.) come invece accaduto in passato

➢ basta dividere tra lavoratori in servizio e nuovi assunti: è già stata una scelta fallimentare che ha allontanato i giovani dal sindacato

➢ ridurre l’orario di lavoro per contrastare i tagli al personale annunciati (48.000 nel triennio?)

➢ tenere tutte le attività svolte dalla banche in un unico contratto di lavoro (area contrattuale)

➢ dare ai lavoratori del settore la possibilità di eleggere i propri rappresentanti sindacali e di votare gli accordi per evitare che il sindacato diventi una casta separata sottoposta al ricatto delle agibilità sindacali erogate dai banchieri

➢ nessun cedimento alle pretese padronali, unire tutti i lavoratori in una unica vertenza per i contratti, banche, finanza, credito cooperativo, assicurazioni, etc. il piano del padrone è ovunque sempre lo stesso: le persone sono una merce, si compra, si usa, si vende e si butta… unire tutte le vertenze e lottare uniti.

Area “Il sindacato è un’altra cosa – opposizione Cgil” della Fisac

www.sindacatounaltracosa.org

Milano 26.1.2015

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