i vaccini anti-covid e la fine dalla civiltà occidentale

i numeri, prima di tutto: media giornaliera italiana del numero dei morti da covid degli ultimi sette giorni da lunedì scorso:

78,3 – 79,7 – 77,3 – 78,3 – 84,6 – 87,6 – 90,1

+15 al giorno, questa settimana, rispetto al valore di 75,1 raggiunto la domenica precedente;

totale morti settimanali: 636, rispetto ai 530 della settimana precedente.

anche il calo fisiologico della domenica, per rallentamento nei calcoli, mostra un incremento molto significativo: 66 oggi rispetto ai 43 di domenica scorsa.

ritorna di attualità, in negativo, il confronto con gli stessi giorni dell’anno precedente, nel senso che i morti di quest’anno sono un po’ meno di un settimo che nel 2020 (4.535), mentre domenica scorsa erano stati un po’ meno di un decimo.

ci stiamo rapidamente avvicinando ai numeri medi settimanali degli altri grandi paesi europei: Germania 371 (la peggiore), Regno Unito 119, Francia 125; restano irraggiungibili quelli americani: 1.275; ma altrove? India: 701, con una popolazione che è 20 volte la nostra; Giappone, popolazione doppia: 1 morto; Cina, popolazione 20 volte la nostra: nessun morto; Indonesia, popolazione 4 volte la nostra: 7 morti; sono paesi quasi tutti già usciti virtualmente del tutto dalla pandemia: e perché?

quindi siamo di fronte ad un netto peggioramento della situazione occidentale, nonostante l’argine rappresentato dalle vaccinazioni di massa in tutti questi paesi, e devo chiedermi se avevano ragione quel paio di amici che prevedevano che la situazione andasse fuori controllo per natale.

quel che è certo è che da questa settimana la crescita del numero dei morti in Italia è diventata esponenziale, con una crescita superiore al 15%.

Io continuo a sperare soltanto che la variante Omicron sia davvero meno grave e che riesca a soppiantare la Delta il più rapidamente possibile: il che avverrà se si smetterà di volerla contrastare col vaccino, una volta confermata la sua minore gravità.

Quanto alle cause di questo peggioramento nostro, che – ricordo – rispecchia la situazione di diffusione del virus di due o tre settimane fa, sono chiaramente collegabili a due fattori, e mi scuso di ripetermi, ma con la conferma dell’analisi, aggiorno alcuni dati:

1. l’introduzione del greenpass potenziato, con i buchi clamorosamente emersi: ai positivi, che dovrebbero stare in quarantena, non viene revocato il greenpass e quindi possono continuare a circolare ed infettare: perfino incredibile; e tutti gli altri si sentono falsamente rassicurati sulla impossibilità di contagiare e contagiarsi, e fanno altrettanto.

2. la perdita rapidissima e drammatica di efficacia anche delle due dosi di vaccino, oramai dichiarata ridotta tre mesi, con prospettive francamente allucinanti, per chi si è vaccinato, mentre sulla durata della terza dose non sappiamo nulla ancora.

Dopo cinque mesi dal completamento del ciclo vaccinale, l’efficacia del vaccino nel prevenire la malattia, sia nella forma sintomatica che asintomatica, scende dal 74% al 39% (!!!; e prima?), dice l’Istituto Superiore di Sanità, che però ha smesso di dare i dati dei ricoverati e dei morti distinguendoli tra non vaccinati e diverse categorie di vaccinati; gli ultimi che avevamo vedevano una leggera prevalenza dei morti vaccinati.

quindi ora chiaramente l’equilibro si è ulteriormente spostato a loro sfavore, anche se si insiste che il vaccinato ha 14 volte più probabilità di morire del vaccinato; ma siccome la gente continua a correre a vaccinarsi, vuoi per convinzione, vuoi per paura e disperazione, vuoi per costrizione, e i morti continuano ad aumentare, anche se il numero dei non vaccinati continua a diminuire, è abbastanza chiaro che è il numero dei morti vaccinati che sta crescendo, fermo restando il dichiarato vantaggio individuale di vaccinarsi, che però dura poco, anzi sempre meno.

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a questo punto occorre tirare delle amare conclusioni dall’evidenza; sono abbastanza semplici e chiare, pur se pare che in genere non vengano colte ancora:

la prima è che i vaccini occidentali funzionano poco e male e si stanno rivelando una colossale truffa medica; lasciando perdere gli studi che pure emergono su potenziali effetti negativi inaccettabili sui più giovani, che non possono essere sacrificati alle paure di morire degli anziani, neppure in una società gerontocratica come la nostra, è abbastanza evidente che i vaccini a m-RNA su cui l’Occidente ha puntato sono una ciofeca, almeno dal punto di vista strategica.

propaganda con dati falsi, virologi pagati perché screditassero la concorrenza (Astrazeneca, come volevasi dimostrare; ora ci sono le prove); ma si sapeva da subito che non potevano reggere per un virus mutante, che le varianti li avrebbero aggirati!

ma altri vaccini, adottati altrove (Cuba!, che ce li ha anche offerti, ma li abbiamo rifiutati) sono più efficaci.

se il covid sta diventando una malattia occidentale che fa strage soprattutto in Europa ed America, una spiegazione c’è e solo chi vuole chiudere gli occhi non la vede e sta nei vaccini sbagliuati che sono stati adottati da noi, ma non altrove.

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di fronte alla pandemia l’Occidente si è affidato a grandi aziende americane, pluricondannate per truffe mediche negli anni passati, che hanno adocchiato l’affare del millennio e buttato sul mercato a prezzi esosi prodotti improvvisati (resta da approfondire come mai tanto rapidamente, ma ci tornerò prima o poi).

vaccini più tradizionali prodotti da chi consideriamo dei rivali politici (Russia e Cina) sono stati bloccati.

un sistema politico abituato al lobbismo ha dato via libera agli speculatori medici indigeni, sostenuti da schiere di luminari sanitari abituati ad essere pagati dalle aziende farmaceutiche.

ha fatto il resto la convinzione dei politici, parte ignoranti, parte probabilmente foraggiati e parte fatti fessi, di avere trovato l’elisir che risolveva il problema in poche battute; e una volta imboccata questa strada è impossibile tornare indietro.

del resto la fregola universale in Occidente, più che di ristabilire condizioni di sicurezza sanitaria, è quella di tornare ad aumentare i consumi.

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per il resto la pandemia ha dimostrato che viviamo in una società occidentale dominata dall’egoismo individuale e collettivo, dalla incapacità di accettare limitazioni e sacrifici per il bene comune, dal culto isterico dell’individualismo, che è la nostra tomba civile.

hanno fatto il resto l’indisciplina organica, i filosofi che difendono i diritti del singolo anche quando dovrebbero essere limitati per il bene della collettività, i vaneggiamenti post-scientifici diffusi ad arte, assieme al vaccinismo dogmatico, l’orgiastica disinformazione mediatica diffusa dai centri di controllo dell’informazione pubblica e il clima isterico di paura irresponsabile alimentato ad arte, trasformando la pandemia in uno spettacolo degradante e in un confusionario circo mediatico.

e tutto questo sembra la prova generale di una analoga propensione negazionista al suicidio, a fronte delle necessarie limitazioni per impedire il collasso climatico.

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dobbiamo trarre le conclusioni inevitabili: la civiltà occidentale trova la sua tomba in questi drammatici errori, la sua egemonia culturale sul mondo finisce con questa pandemia nata probabilmente dai laboratori che lavoravano al suo servizio.

l’egoismo, la brutalità, l’arroganza di un senso di superiorità mai così ingiustificato ci condannano alla perdita di un predominio, prima di tutto culturale, ma poi di conseguenza anche economico, fondato sull’ostentazione della ricchezza.

si apre una drammatica e rifiutata regressione verso forme di benessere meno esteso e più contenuto, che dovrebbe del resto riaprire il conflitto sociale.

Se non è la fine dell’Occidente, molto ci somiglia.

12/12/2021 https://corpus2020.wordpress.com

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