Il Covid-19 ha colpito più duramente i lavoratori migranti

La crisi del Covid-19 ha avuto un impatto devastante sui lavoratori migranti di tutto il mondo, in particolare su quelli impiegati nei settori precari a basso salario, che spesso sono stati i primi a subire lo shock economico della pandemia, secondo un nuovo rapporto dell’International Organizzazione del Lavoro (ILO). “Bloccato e in un limbo: l’impatto globale di Covid-19 sui diritti e sul reclutamento dei lavoratori migranti” riporta che molti lavoratori migranti hanno avuto il loro lavoro sommariamente sospeso o terminato quando il virus si è diffuso, o hanno subito un drammatico calo del reddito. Alcuni sono rimasti bloccati a causa di blocchi e chiusure delle frontiere, mentre altri sono stati improvvisamente rimpatriati, senza sistemi operativi e protocolli in atto. In alcuni casi, la legge sulla salute pubblica è stata utilizzata per giustificare la loro espulsione.

L’ILO chiede che i lavoratori migranti siano inclusi in tutti i pacchetti e servizi sanitari e di recupero legati al Covid. Raccomandazioni specifiche nel rapporto includono l’attuazione di misure di sicurezza e salute sul lavoro (SSL) sulla base della parità di trattamento con i cittadini e garantendo protezione dalla violenza di genere e dalle molestie sul lavoro. L’organismo delle Nazioni Unite afferma inoltre che le politiche dovrebbero garantire che i lavoratori migranti non paghino le tasse di assunzione o i relativi costi, compresi quelli relativi ai dispositivi di protezione individuale (DPI), ai test, alla vaccinazione, alla certificazione delle vaccinazioni e alla quarantena. L’ILO chiede inoltre un aumento delle ispezioni e della supervisione governativa delle pratiche e delle misure di reclutamento per garantire che le associazioni di reclutamento diffondano informazioni sui protocolli di salute e sicurezza. Raccomandazioni specifiche nel rapporto includono l’attuazione di misure di sicurezza e salute sul lavoro (SSL) sulla base della parità di trattamento con i cittadini e garantendo protezione dalla violenza di genere e dalle molestie sul lavoro. L’organismo delle Nazioni Unite afferma inoltre che le politiche dovrebbero garantire che i lavoratori migranti non paghino le tasse di assunzione o i relativi costi, compresi quelli relativi ai dispositivi di protezione individuale (DPI), ai test, alla vaccinazione, alla certificazione delle vaccinazioni e alla quarantena. 

L’ILO chiede inoltre un aumento delle ispezioni e della supervisione governativa delle pratiche e delle misure di reclutamento per garantire che le associazioni di reclutamento diffondano informazioni sui protocolli di salute e sicurezza. Raccomandazioni specifiche nel rapporto includono l’attuazione di misure di sicurezza e salute sul lavoro (SSL) sulla base della parità di trattamento con i cittadini e garantendo protezione dalla violenza di genere e dalle molestie sul lavoro. L’organismo delle Nazioni Unite afferma inoltre che le politiche dovrebbero garantire che i lavoratori migranti non paghino le tasse di assunzione o i relativi costi, compresi quelli relativi ai dispositivi di protezione individuale (DPI), ai test, alla vaccinazione, alla certificazione delle vaccinazioni e alla quarantena. L’ILO chiede inoltre un aumento delle ispezioni e della supervisione governativa delle pratiche e delle misure di reclutamento per garantire che le associazioni di reclutamento diffondano informazioni sui protocolli di salute e sicurezza. e garantire la protezione dalla violenza di genere e dalle molestie sul lavoro. 

L’organismo delle Nazioni Unite afferma inoltre che le politiche dovrebbero garantire che i lavoratori migranti non paghino le tasse di assunzione o i relativi costi, compresi quelli relativi ai dispositivi di protezione individuale (DPI), ai test, alla vaccinazione, alla certificazione delle vaccinazioni e alla quarantena. L’ILO chiede inoltre un aumento delle ispezioni e della supervisione governativa delle pratiche e delle misure di reclutamento per garantire che le associazioni di reclutamento diffondano informazioni sui protocolli di salute e sicurezza. e garantire la protezione dalla violenza di genere e dalle molestie sul lavoro. L’organismo delle Nazioni Unite afferma inoltre che le politiche dovrebbero garantire che i lavoratori migranti non paghino le tasse di assunzione o i relativi costi, compresi quelli relativi ai dispositivi di protezione individuale (DPI), ai test, alla vaccinazione, alla certificazione delle vaccinazioni e alla quarantena. L’ILO chiede inoltre un aumento delle ispezioni e della supervisione governativa delle pratiche e delle misure di reclutamento per garantire che le associazioni di reclutamento diffondano informazioni sui protocolli di salute e sicurezza.

Comunicato stampa e rapporto dell’ILO , Locked down and in limbo: The global impact of COVID-19 sui diritti e sul reclutamento dei lavoratori migranti , novembre 2021.

Fonte Tuc newsletter

25/11/2021 https://www.diario-prevenzione.it

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