IL DRAMMATICO INCREMENTO DELLE MORTI SUL LAVORO IN ITALIA

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Continua a crescere, mese dopo mese, l’incremento della mortalità sui luoghi di lavoro in Italia. Così il numero delle morti bianche registrate nel Paese da gennaio ad agosto 2015 è arrivato all’11,7 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2014. Nei primi 8 mesi di quest’anno sono infatti decedute 546 persone in occasione di lavoro contro le 489 dello scorso anno. Un tragico bilancio che sale a 752 vittime contando anche i decessi avvenuti in itinere.

Questi i primi contenuti dell’inquietante scenario descritto nell’ultima indagine elaborata dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre sulla base di dati Inail. Un racconto di morti inarrestabili in seno ad un’emergenza che sembra sempre più irrisolta.
“Una fotografia drammatica del nostro Paese – dichiara l’ingegner Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre – che quest’anno, e quest’estate in particolare, si esprime con una devastazione maggiore. Perché l’incremento della mortalità continua inesorabilmente a crescere rispetto al 2014. A giugno, infatti, arrivava al 9,1, per cento, a luglio toccava il 9,5 per cento e ad agosto addirittura l’ 11,7 per cento”.

Statistiche terribili che si uniscono agli ancor più impietosi numeri ‘assoluti’ delle morti registrate in occasione di lavoro. Una classifica in cui la Lombardia come sempre mantiene salda la prima posizione con le sue 84 vittime. Ed è seguita dalla Toscana (55), dalla Campania (52), dal Veneto (48), dal Lazio (46), dall’Emilia Romagna e dalla Sicilia (39) e dal Piemonte (38). Seguono: Puglia (35), Abruzzo e Marche (17), Trentino Alto Adige (15), Umbria (13), Friuli Venezia Giulia, Calabria e Sardegna (9), Liguria (8), Molise (7) e Basilicata (6).

Sul fronte del rischio di mortalità rispetto alla popolazione lavorativa per macroaree, è il Sud ad emergere con il dato peggiore con un indice di incidenza di 36,7 contro una media nazionale di 24,4. Seguono: il Nordest (36,3), le Isole (25,6), il Nord Ovest (19,2) e il Centro (18).

A livello regionale, invece, nei primi otto mesi del 2015 è il Molise ad indossare la maglia nera con un indice di 70,4. Seguono: Umbria (36,3) e Toscana (35,4).
Il settore delle Costruzioni conta ancora il maggior numero di vittime (69 pari al 12,5 per cento del totale degli infortuni mortali). Al secondo posto le Attività manifatturiere (11,5 per cento delle vittime); al terzo posto Trasporto e magazzinaggio (9,3 per cento). Al quarto, invece, troviamo il Commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione autoveicoli e motocicli con il 6,4 per cento delle vittime.

Sempre quarantenni e cinquantenni i lavoratori più spesso coinvolti dagli infortuni mortali. Per la precisione il 35,7 per cento di tutte le vittime del Paese aveva un’età compresa tra i 45 e i 54 anni e il 24 per cento tra i 55 e i 64 anni.
Le donne che hanno perso la vita nei primi otto mesi dell’anno in occasione di lavoro sono state 28. Gli stranieri deceduti sul lavoro sono 88 pari al 16,1 per cento del totale.

A livello provinciale è Roma a guidare la triste classifica con 25 morti bianche, seguita da: Milano (23), Bari (21), Napoli (20), Brescia (18), Torino (14), Salerno (13), Palermo e Treviso (11).

I dati sopra citati sono disponibili attraverso la pubblicazione mensile sul sito www.vegaengineering.com.

Ci auguriamo che il comunicato e le tabelle statistiche possano diventare un utile strumento di lavoro per Voi e possano contribuire a diffondere la cultura della sicurezza sul lavoro.

Ufficio Stampa – Dott.ssa Annamaria Bacchin
Web site: www.vegaengineering.com

6/10/2015

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