Il gap digitale dell’istruzione

Secondo lo studio del programma di sviluppo delle Nazioni Unite sono oltre mezzo miliardo i bambini e le bambine che con il lockdown stanno perdendo l’accesso all’istruzione, nella maggior parte dei casi questo è imputabile alle disuguaglianze digitali.

In particolare, sono circa 512 milioni i bambini di età inferiore ai 18 anni in tutto il mondo che non possono accedere all’istruzione mentre le scuole rimangono chiuse. A essere colpiti in modo più grave sono i bambini delle scuole elementari, spiega lo studio diffuso qualche giorno fa. Quasi il 60% dei bambini e delle bambine in età primaria hanno perso l’accesso all’istruzione.

Una situazione definita dalle Nazioni Unite, senza precedenti, che per quanto riguarda la percentuale di bambini rimasti fuori dai percorsi di istruzione sta raggiungendo livelli mai più visti dagli anni ’80. Le disuguaglianze nell’accesso all’apprendimento online, ricorda lo studio, variano geograficamente: se nell’Africa sub sahariana i bambini esclusi raggiungono l’86% in Europa, Australia e Stati Uniti arrivano al 20%.

L’impatto dello shock su istruzione e altri settori potrebbe tradursi nella più grande inversione di tendenza nello sviluppo umano, spiega lo studio, senza contare gli effetti che l’emergenza sta già avendo sul raggiungimento dell’uguaglianza di genere, messa particolarmente a rischio in questo momento a livello economico e della salute.

Mai come ora, insomma, le disuguaglianze stanno diventando evidenti, a partire dalle infrastrutture digitali. È il momento per i governi di affrontarle come un problema serio.

Leggi tutto lo studio 

26/5/2020 http://www.ingenere.it

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