Il malaffare tra il fango delle Cinque Terre. – Frane e inondazioni, tutti i numeri del disastro-Italia

Ancora una volta il malaffare emerge dalla gestione amministrativa e politica delle 5 Terre. Dovremmo dire che apprendiamo con sconcerto ciò che viene trasmesso dagli organi di stampa in relazione ai 4 arresti per tangenti per i lavori relativi ai lavori di ripristino dell’alluvione del 2011 eseguiti nel Comune di Monterosso. Ma non è così. Da anni alcuni militanti, una o due associazioni ambientaliste e qualche cittadinoche non si sono arresi al neofeudalesimo di chi amministra certi territori hanno portato a galla denunce su quanto accadeva. Oggi prendiamo atto che quei pochi che hanno lottato in questi anni non erano deivisionari.

Ma da questa vicenda emergono alcuni dati politici di enorme rilievo. Il primo è che mesi or sono noi denunciammo, e grazie all’intervento del consigliere regionale Giacomo Conti impedimmo, l’ennesima zampata cementificatoria su quel territorio, attraverso una variante al PRG che prevedeva la costruzione di una quarantina di villette “sospette”, e per questo venimmo attaccati dall’allora sindaco Betta. La seconda è che nei giorni successivi alla tragica alluvione del 2011 c’era chi, come noi, spalava fango con una fascia rossa al braccio, al fianco della gente, portando un messaggio chiaro: basta speculazione del suolo, difendiamo e salvaguardiamo il territorio. Intanto continuavano a fare affari quelli che vorrebbero mercificarlo, come conferma questo intervento della Guardia di Finanza.

Pertanto auspichiamo che la vicenda contribuisca a fare luce su tutti gli aspetti oscuri della gestione del nostro territorio, (intanto rilanciamo un appello accorato, affinché i comuni spezzini deliberino da subito lo stop al consumo di territorio e mettano in atto misure concrete per la sua salvaguardia).

MASSIMO LOMBARDI
Segretario Provinciale Prc La Spezia

JACOPO RICCIARDI
Segreteria Regionale Prc Liguria

14 gennaio 2015

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Frane e inondazioni, tutti i numeri del disastro-Italia

Frane e inondazioni hanno colpito tutta Italia nel 2014, con un bilancio di 33 morti, 46 i feriti e oltre 10.000 persone costrette ad abbandonare temporaneamente le loro case. E’ il bilancio presentato nei giorni scorsi nel ‘Rapporto sul rischio per la popolazione italiana da frane e inondazioni’ e pubblicato sul sito Polaris dell’Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Irpi-Cnr).

Nell’anno appena trascorso frane e inondazioni hanno colpito in 19 regioni su 20, causando danni in 220 comuni, primi fra tutti quelli di Genova e Refrontolo. Nel primo si sono avuti danni, vittime e sfollati in oltre 20 località, mentre Refrontolo (Treviso) ha il triste primato del maggior numero di vittime nel 2014 in seguito alla piena del torrente Lierza, che a Molinetto della Croda ha provocato 4 morti e 20 feriti.

Ovunque i mesi peggiori sono stati ottobre e novembre. In generale, ”le regioni più colpite sono state quelle del Nord-Ovest e in parte del centro”, spiega Paola Salvati dell’Irpi-Cnr. La Liguria, risulta la più colpita perché le forti piogge di ottobre e novembre hanno provocato 5 vittime e danni in 34 comuni e 71 località. Seguono Piemonte, con 48 località colpite e 2 persone decedute, Lombardia (42 località e 6 vittime), Emilia-Romagna (28 localit… e un morto), Toscana (35 località e 5 morti). Per il direttore dell’Irpi-Cnr, Fausto Guzzetti, ”i dati raccolti nel 2014 confermano purtroppo quanto siano diffuse le condizioni di rischio per la popolazione e contribuiscono a comprendere come esse aumentino o diminuiscano in funzione dei cambiamenti climatici ma anche di quelli ambientali e sociali”.
I dati del 2014 rientrano infatti nella media delle 40 morti l’anno causate in Italia da inondazioni e frane nel periodo compreso fra il 1964 e il 2013. Nell’arco di mezzo secolo, infatti, 1.989 le persone morte a causa di frane (1.291) e inondazioni (698), 72 dispersi e 2.561 feriti. Nello stesso periodo sono stati colpiti 2.031 comuni (pari al 25% dei Comuni italiani). Considerando gli anni fra il 2009 e il 2013, la media è stata di 33 morti l’anno (162 complessivamente), con 7 dispersi, 331 feriti e oltre 45.000 sfollati. Al di sopra di questa media sono stati il 2009 (anno delle frane nel Messinese, con 50 persone decedute, 6 dispersi e 171 feriti) e il 2011 (quando le inondazioni nello Spezzino, in Lunigiana e a Genova hanno provocato 49 morti, 30 feriti e almeno 900 sfollati, seguito pochi giorni dopo). Si scende sotto la media nel 2010 (27 morti e 55 feriti) e nel 2012 (15 morti e 23 feriti) e nel 2013 (27 morti, 1 disperso e 52 feriti).

Fabrizio Salvatori

14/1/2015 www.controlacrisi.org

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