Il Primo Esame di Stato della “Riforma Gelmini”.

futuro sinistra

Con l’ anno scolastico 2014/’15 la Riforma Gelmini è giunta a regime con il riordino dei Licei, degli Istituti Tecnici e degli Istituti Professionali con un quadro orario e corsi di studi diversi. L’ attuale esame di Stato è il primo della Riforma Gelmini. Prima Prova Scritta – Italiano uguale per tutti gli studenti, Seconda Prova  Scritta specifica al Corso di Studi. Con la Terza Prova scritta svolta lunedì 22 giugno, elaborata dalla Commissione d’ Esame che coinvolge fino a cinque discipline (Tipologia A o B o C o Mista), proposta in base al programma svolto e al documento del 15 maggio elaborato dal Consiglio di Classe, si sono concluse le prove scritte ad eccezione di alcuni Istituti dove è prevista la Quarta Prova Scritta Esabac (doppio diploma in lingua Francese). L’ inizio dei Colloqui dipende dai tempi di correzione degli elaborati relativo al numero dei Candidati (ogni Commissione d’ Esame non può avere più di due classi), mercoledì 24 o giovedì 25 giugno sono iniziati quasi ovunque i colloqui orali. Qualche riflessione. Dalla legge 425/97 (Ministro Berlinguer) che riformò l’esame di maturità, da allora Esame di Stato, verifica e certificazione delle conoscenze, competenze e capacità; 3 prove scritte, di cui la terza predisposta dalla Commissione e colloquio su tutte le discipline dell’ultimo anno; introduzione del credito scolastico e del credito formativo; commissione composta da 6 o 8 commissari, di cui metà interni e metà esterni, più il Presidente esterno all’Istituto; votazione espressa in centesimi: 45 punti alle prove scritte, 35 al colloquio orale, e 20 punti al credito scolastico; valorizzazione della lingua straniera; sono intervenuti alcuni cambiamenti. Legge 28 dicembre 2001, n. 448 (Moratti): Commissioni costituite da soli membri interni e da un Presidente esterno nominato per tutte le Commissioni operanti in ciascun istituto; legge 11 gennaio 2007, n. 1 (Fioroni): Ritorno alle Commissioni miste, reintroduzione dell’ammissione all’esame, credito scolastico da 20 a 25 punti, da 35 a 30 punti per il colloquio; DPR 22 giugno 2009, n. 122 (Gelmini): l’ammissione all’esame è vincolata all’aver riportato un voto almeno pari al sei in tutte le discipline, non basta più la semplice media sufficiente.

Nell’anno scolastico 2011/2012 (Profumo) viene attuato il DPR 23 luglio 1998 n. 323 che prevede l’invio alle commissioni d’esame delle tracce delle prove scritte per via telematica, attraverso un sistema criptato a doppia chiave. Ora con la riforma Gelmini il punteggio delle Prove Scritte viene espresso sempre in 15° (da 1 a 15, la sufficienza si ha con 10/15) per ogni prova scritta fino a raggiungere 45/45, più il credito ottenuto dalla media dei voti per ogni anno dalla terza alla quinta che oscilla da 12 a 25 punti, più la valutazione del Colloquio che può arrivare fino a 30 punti (20 è la sufficienza) e per chi ha raggiunto 70 punti nella somma delle tre prove scritte e del colloquio può accedere ad un Bonus fino a 5 punti. Per chi raggiunge 100/100 ottenendo il massimo in tutte le prove scritte, nel colloquio ed avendo il massimo di credito scolastico può, a discrezione della Commissione d’ Esame, avere la LODE.  Diventano operative quindi le norme inserite nei Regolamenti di riordino (DPR 88 e 89/2010) che prevedono l’obbligo, nel quinto anno, di insegnare una disciplina non linguistica (DNL) in lingua straniera secondo la metodologia CLIL. In particolare per i Licei la disciplina non linguistica deve essere compresa nell’area delle attività e degli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti o nell’area degli insegnamenti attivabili dalle istituzioni scolastiche nei limiti del contingente di organico ad esse annualmente assegnato. Per gli istituti tecnici e Professionali invece la disciplina non linguistica deve essere compresa nell’area di indirizzo del quinto anno, e deve essere insegnata obbligatoriamente in lingua inglese. Nei Licei Linguistici l’insegnamento di discipline non linguistiche (DNL) in lingua straniera è prevista già a partire dal terzo anno del corso di studi.  La Direzione generale degli ordinamenti del MIUR nel luglio 2014 fornisce indicazioni sull’avvio in ordinamento dell’insegnamento di discipline non linguistiche (DNL) in lingua straniera secondo la metodologia CLIL, definendole significativamente “Norme transitorie a. s. 2014/15.” I requisiti a regime dei docenti impegnati nel CLIL:

  • essere in possesso di certificazioni nella lingua straniera oggetto del corso, rilasciate da Enti Certificatori riconosciuti dai Governi dei paesi madrelingua,
  • superamento di uno specifico corso di perfezionamento universitario per l’insegnamento di una disciplina non linguistica in lingua straniera secondo la metodologia CLIL. Riguardo alle modalità di attuazione la nota suggerisce che in questa fase transitoria la DNL in lingua straniera sia attivata sul 50% del monte ore.  Nei casi di totale mancanza di docenti di DNL in possesso delle necessarie competenze linguistiche e metodologiche la nota raccomanda lo sviluppo di progetti interdisciplinari in lingua straniera nell’ambito del Piano dell’Offerta Formativa, che si avvalgano di strategie di collaborazione e cooperazione all’interno del Consiglio di classe, organizzati con la sinergia tra docenti di disciplina non linguistica. La valutazione degli alunni rimane comunque di competenza del docente di disciplina non linguistica. La nota anticipa alcuni contenuti che solitamente sono inseriti nelle annuali disposizioni sugli Esami di Stato.  In particolare:
  1. SECONDA PROVA SCRITTA: qualora la DNL veicolata in lingua straniera costituisca materia oggetto della seconda prova scritta essa non potrà essere svolta in lingua straniera tenuto conto che si tratta di prova nazionale
  2. TERZA PROVA SCRITTA: la tipologia della prova e i contenuti dovranno essere coerenti per la parte relativa alla DNL in lingua straniera con il documento redatto del Consiglio di Classe.
  3. COLLOQUIO: la DNL in lingua straniera potrà essere oggetto del colloquio solo nel caso in cui il docente che ha impartito l’insegnamento sia membro interno della commissione.

Il caos con cui è entrato in ordinamento un insegnamento previsto da regolamenti approvati oltre 5 anni fa testimonia in maniera esemplare la superficialità, la sciatteria e l’incompetenza con cui è stato attuato il riordino. Ai tagli epocali, si è aggiunta una totale mancanza di misure di sistema e di accompagnamento relativi per lo meno agli aspetti non presenti nei precedenti ordinamenti.      E’ evidente che l’insegnamento di una DNL in lingua straniera potrà avere un impatto reale sull’offerta formativa della secondaria di II grado solo se sarà previsto un ampliamento dell’organico rispetto a quello previsto dai piani orari. L’utilizzo del 50% del monte ore per la DNL non può significare in alcun modo spacchettamento del singolo insegnamento, con utilizzo del docente in possesso delle competenze specifiche in più classi oltre a quelle di pertinenza, assegnate in base all’orario settimanale previsto dai Piani orari di ogni indirizzo di studio. Da anni pochi sono i docenti che hanno avuto l’energia e il desiderio di risvegliarsi dal torpore tranquillizzante della logica del “programma” calato dall’ alto e da Riforme dettate da Ministri quasi sempre incompetenti. Nonostante tutto ogni anno gli Esami di Stato “si fanno” e  intanto, ancora una volta, il CLIL non sarà per tutti oggetto di Prova d’ Esame. Sono mancati i finanziamenti pubblici promessi a suo tempo dalla Gelmini. Leggere, scrivere e far di conto non sono diritti garantiti allo stesso modo, né competenze da assicurare ugualmente a tutti i cittadini italiani. La “Buona Scuola” di Renzi sarà di certo più efficiente. Ed anche il correllativo oggettivo, nucleo tecnico della poetica di Montale, sarà presente come nella raccolta “Ossi di Seppie”

…….. E andando nel sole che abbaglia

sentire con triste meraviglia

com’è tutta la vita e il suo travaglio

in questo seguitare una muraglia

che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia

 

Marilena Pallareti

Docente Forlì

29/6/2015

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