• Archivio Lavoro & Salute
  • Medicina Democratica
Log in or Register
Close
Lost your password?
Lavoro & Salute – Blog
Visita Rifondazione.it
  • Home
  • Archivio
    • Cronache Politiche
    • Cronache Sociali
    • Comitati di Lotta
    • Cronache di Lavoro
    • Cronache Sindacali
    • Movimenti di Liberazione
    • Altra Informazione
  • Sito LeS Cartaceo
  • Editoriali
  • Annali
  • Altro Blog
SFOGLIA IL GIORNALE INTERATTIVO
Chi è interessato a scrivere e distribuire la rivìsta nel suo posto di lavoro, o pubblicare una propria edizione territoriale di Lavoro e Salute, scriva a info@lavoroesalute.org Distribuito gratuitamente da 37 anni. A cura di operatori e operatrici della sanità. Finanziato dai promotori con il contributo dei lettori. Tutti i numeri in pdf www.lavoroesalute.org

  •  Seguici su Facebook Lavoro E Salute
  •  Seguimi su FacebookFranco Cilenti
Visita Medicina Democratica

LA RIVISTA NAZIONALE
MEDICINA DEMOCRATICA


Rifondazione Due per mille

Rifondazione Due per mille

Su La Testa – Argomenti per la rifondazione comunista

Su La Testa - Argomenti per la rifondazione comunista

Su La Testa - Argomenti per la rifondazione comunista

Sinistra Europea

Visita Sinistra Europea
Free Palestine
  • Intifada
  • OLP
  • Free Palestine FB Page

Blog Lavoro e Salute – Categorie

  • Ambiente e salute (1.636)
  • Blog (8.614)
    • Altra Informazione (6.900)
    • Comitati di Lotta (6.561)
    • Cronache di Lavoro (6.819)
    • Cronache Politiche (7.024)
    • Cronache Sindacali (6.269)
    • Cronache Sinistra Europea (5.254)
    • Cronache Sociali (6.878)
    • Culture (4.117)
    • Editoria Libera (2.570)
    • Movimenti di Liberazione (774)
    • Politiche di Rifondazione (6.385)
    • Storia e Lotte (3.305)
  • cronache sindacali (34)
  • Internazionale (337)
  • lavoratrici (30)
  • OSS sanità (11)
  • sanità e salute (4.240)
  • servizio sanitario privato (55)
  • sicurezza lavoro (1.245)
  • Uncategorized (80)

Archivio Settimanale

  • 8 Marzo, 2021–14 Marzo, 2021
  • 1 Marzo, 2021–7 Marzo, 2021
  • 22 Febbraio, 2021–28 Febbraio, 2021
  • 15 Febbraio, 2021–21 Febbraio, 2021
  • 8 Febbraio, 2021–14 Febbraio, 2021
  • 1 Febbraio, 2021–7 Febbraio, 2021
  • 25 Gennaio, 2021–31 Gennaio, 2021
  • 18 Gennaio, 2021–24 Gennaio, 2021
  • 11 Gennaio, 2021–17 Gennaio, 2021
  • 4 Gennaio, 2021–10 Gennaio, 2021
  • 28 Dicembre, 2020–3 Gennaio, 2021
  • 28 Dicembre, 2020–3 Gennaio, 2021
  • 21 Dicembre, 2020–27 Dicembre, 2020
  • 14 Dicembre, 2020–20 Dicembre, 2020
  • 7 Dicembre, 2020–13 Dicembre, 2020

Archivio Mensile

  • Marzo 2021 (56)
  • Febbraio 2021 (174)
  • Gennaio 2021 (203)
  • Dicembre 2020 (211)
  • Novembre 2020 (205)
  • Ottobre 2020 (192)
  • Settembre 2020 (149)
  • Agosto 2020 (124)
  • Luglio 2020 (184)
  • Giugno 2020 (123)
  • Maggio 2020 (135)
  • Aprile 2020 (166)
  • Marzo 2020 (221)
  • Febbraio 2020 (161)
  • Gennaio 2020 (148)
  • Dicembre 2019 (143)
  • Novembre 2019 (127)
  • Ottobre 2019 (113)
  • Settembre 2019 (114)
  • Agosto 2019 (83)
  • Luglio 2019 (116)
  • Giugno 2019 (103)
  • Maggio 2019 (120)
  • Aprile 2019 (107)
  • Marzo 2019 (114)
  • Febbraio 2019 (111)
  • Gennaio 2019 (106)
  • Dicembre 2018 (117)
  • Novembre 2018 (100)
  • Ottobre 2018 (112)
  • Settembre 2018 (99)
  • Agosto 2018 (91)
  • Luglio 2018 (104)
  • Giugno 2018 (102)
  • Maggio 2018 (103)
  • Aprile 2018 (96)
  • Marzo 2018 (108)
  • Febbraio 2018 (98)
  • Gennaio 2018 (86)
  • Dicembre 2017 (81)
  • Novembre 2017 (100)
  • Ottobre 2017 (98)
  • Settembre 2017 (73)
  • Agosto 2017 (50)
  • Luglio 2017 (115)
  • Giugno 2017 (100)
  • Maggio 2017 (94)
  • Aprile 2017 (108)
  • Marzo 2017 (112)
  • Febbraio 2017 (139)
  • Gennaio 2017 (126)
  • Dicembre 2016 (109)
  • Novembre 2016 (94)
  • Ottobre 2016 (97)
  • Settembre 2016 (66)
  • Agosto 2016 (37)
  • Luglio 2016 (83)
  • Giugno 2016 (76)
  • Maggio 2016 (65)
  • Aprile 2016 (78)
  • Marzo 2016 (67)
  • Febbraio 2016 (71)
  • Gennaio 2016 (71)
  • Dicembre 2015 (87)
  • Novembre 2015 (90)
  • Ottobre 2015 (91)
  • Settembre 2015 (64)
  • Agosto 2015 (28)
  • Luglio 2015 (71)
  • Giugno 2015 (69)
  • Maggio 2015 (77)
  • Aprile 2015 (87)
  • Marzo 2015 (96)
  • Febbraio 2015 (105)
  • Gennaio 2015 (107)
  • Dicembre 2014 (101)
  • Novembre 2014 (89)
  • Ottobre 2014 (120)
  • Settembre 2014 (34)
  • Agosto 2014 (18)
  • Luglio 2014 (33)
  • Giugno 2014 (33)
  • Maggio 2014 (29)
  • Aprile 2014 (27)
  • Marzo 2014 (65)
  • Febbraio 2014 (22)
  • Ottobre 2013 (11)

Commenti di Mauro Biani

  • Ponti

    Francesco e Al Sistani.
  • Mi sono perso

  • Ma niente.

  • Colomba pellegrina

    Lo storico viaggio di Francesco in Iraq. Oggi su Repubblica.
  • Il tunnel

    Oggi su Repubblica.
  • Virus militare

    Myanmar (Birmania). Oggi su Repubblica.

Visitatori Blog da Ottobre 2016

  • 71Questo articolo:
  • 1698999Totale letture:
  • 704585Totale visitatori:
  • 832Ieri:
  • 6266Visitatori per mese in corso:
  • 5Utenti attualmente in linea:
Altra Informazione, Blog, Comitati di Lotta, Cronache di Lavoro, Cronache Politiche, Cronache Sindacali, Cronache Sinistra Europea, Cronache Sociali, Culture, Editoria Libera, Politiche di Rifondazione, sanità e salute, sicurezza lavoro, Storia e Lotte — Aprile 24, 2020 9:23 am

Queste settimane ci hanno insegnato che c’è nel paese una realtà di società civile e lavoratori che resiste, una realtà sana che non si fa facilmente abbindolare dalle belle parole del potente di turno, in grado di combattere, denunciare e non farsi piegare.

Indietro non si torna: ma come?

Pubblicato da franco.cilenti

La pandemia continua. L’epidemia in Europa pure. I virologi, ormai considerati, i “portatori di sventura” dicono che non finirà presto e bisognerà convivere con la presenza del nuovo virus. Siamo all’endemia, dunque.
Vivere nell’eterno timore, come vissero i nostri antenati per secoli dopo la peste nera del 1347, con il persistente pericolo di esplosioni di focolai pestilenziali in giro per l’Italia e per l’Europa, da un momento all’altro, da un paese all’altro.

Ammetto di essere stato troppo ottimista nell’articolo precedente.
Certo il coronavirus è portatore di cambiamenti. Nel sistema economico, ma anche in quello sociale. E non è tutto in bene o, almeno, non è scontato che lo sia.
Dipende anche da noi, dalle nostre scelte di esseri umani.

Pensiamo al sistema economico. Le prime azioni europee sono state positive, hanno abbattuto i parametri di Maastricht (vincoli di bilancio e spesa degli stati membri) per finanziare la prima emergenza. Poi i dirigenti di Bruxelles si sono fermati attoniti, a guardare. E gli stati hanno iniziato a litigare, volendo preservare gli uni le vecchie gerarchie, ricordando gli altri che senza di loro l’Europa sarebbe morta.
Come finanziare l’emergenza sanitaria e l’emergenza economica e sociale che gli si approssima?
Con soldi a interessi zero o con bassi interessi e vincoli pesanti sul lungo medio termine?
Ovvero: ti aiuto veramente o ti aiuto e poi ti ammazzo?

Di fronte al nuovo che avanza gli uomini reagiscono solitamente usando occhiali vecchi e sbagliano. Ma da quegli sbagli hanno modo di imparare e dunque di fronte al riproporsi del nuovo reagiscono adeguatamente. Bisogna dare il tempo di reimparare.

Se non avessimo avuto la crisi finanziaria del 2008 e l’esempio greco, potremmo dire che siamo nel nuovo. Ma dal punto di vista economico non è così. I gruppi dirigenti di Bruxelles e dei diversi stati europei continuano a pensare come prima. Da neo liberisti, da tedeschi, italiani e francesi. I tedeschi pensano di pagare loro i debiti degli altri (quando con i prestiti alla Grecia ci hanno guadagnato in interessi per 20 anni), gli italiani si piangono sempre addosso pur di non mettere mano alla burocrazia e all’illegalità di casa propria (una delle cause del forte indebitamento), i francesi pensano sempre di farla franca per il rapporto privilegiato con la Germania e le rendite delle ex colonie… Basterebbe pensare che senza Europa, per semplici rapporti economici sviluppati senza dazi in questo dopoguerra, saremmo tutti più poveri.

Quando si chiede più Europa si pensa a questo, ma soprattutto si pensa ad una politica economica diversa che investa senza resa nell’emergenza, programmando un piano Marshall da dopoguerra che sia in grado di scongiurare il panorama di miseria che si approssima, cancellando le disuguaglianze e le povertà ereditate dal passato.

O c’è il cambio di paradigma o si muore.

E già il fatto che il governo in carica abbia fatto due manovre economiche pesanti (il Cura Italia e il Salva imprese) con pochi soldi in cassa la dice lunga sullo scenario.
In mancanza di soldi in gran quantità dall’Unione Europea

non siamo in grado di mantenere ancora a lungo la clausura nazionale giustamente richiesta dai virologi in base all’andamento del contagio e delle mortalità. Già gli imprenditori, specialmente dei settori manifatturieri, stanno facendo pressing enormi per riaprire le fabbriche del Nord. Con il rischio di espandere a tutta l’Italia settentrionale il negativo modello bergamasco.
Ma in carenza di soldi, domani saranno i lavoratori a chiedere di rientrare per non morire di fame.

Altro dato fondamentale è che qualsiasi riapertura o “fase 2” sarà condizionata dal mantenimento del “distanziamento sociale”, e quindi mascherine, sicurezza sul lavoro e sui luoghi di pubblica frequentazione, DPI…
E’ ovvio se non ci sono soldi, la fase 2 rimarrà solo sulla carta. Se Ospedali, Scuole, Case di Cura, fabbriche, aziende non investiranno nel garantire veramente strumenti, mezzi, strutture adeguate non si riuscirà a rendere possibile il contenimento del covid-19, trasformando la fase 2 in un suicidio di massa.
Senza considerare che il mantenimento delle distanze sociali rallenta commercio, riduce servizi, deprime l’economia, riduce l’occupazione, ben oltre a questi due mesi di clausura.

Ormai si adombra una nuova crisi del ’29, per l’Italia si parla di una riduzione del PIL fino al 10% e di un aumento della disoccupazione di 5 milioni.
Ma non occorre guardare queste previsioni per capire le prospettive di miseria per tutti sono molto pesanti. Pensiamo a tutti coloro che hanno perso con questa crisi i lavori “in nero” nel settore del turismo o della ristorazione, agli stagisti, ai somministrati lasciati a casa, ai piccoli negozianti che non riapriranno, alle imprese che avevano già il fiato corto per assenza di liquidità prima della crisi.

Pensiamo a tutte quelle attività che non avranno una riapertura perché vivono di quei consumi cosiddetti superflui e ”non necessari” legati al circuito turistico o della cultura. E ricordiamo ancora come lo Stato a seguito delle mancate entrate andrà alla ricerca di altri soldi preparando a novembre una nuova manovra restrittiva. Da soli, senza Europa, saremo condannati a lottare contro miseria, contagi e paura.

Ma questo è un possibile scenario, se li lasciamo fare con passiva rassegnazione.

In queste settimane di lotta e resistenza abbiamo assistito comunque a un miracolo. Di fronte alle inadempienze nell’organizzazione dei servizi sanitari nell’emergenza di regioni come la Lombardia e Piemonte, della Protezione Civile, medici, infermieri, oss, personale ausiliario e dei

servizi dei diversi SSR hanno resistito in condizioni pesanti e penose di lavoro. Li hanno definiti “eroi” per lavarsi la coscienza dalle proprie incapacità o dalle proprie azioni criminali. Ma loro non si sono montati la testa, anzi hanno denunciato con tutta la propria forza quello che stava avvenendo negli ospedali, la mancanza di DPI, materiale, strumenti, la diffusa disorganizzazione.

E volontaristicamente si sono impegnati per cambiare, riorganizzare le vecchie strutture ospedaliere (inadatte ad ospitare dei moderni ospedali normali, men che meno dei reparti di infettivologia) in maniera da garantire la rigorosa separazione fra aree infettive (sporche) e aree non contaminabili (pulite).

In due o tre settimane abbiamo assistito a questa riorganizzazione che senza la collaborazione fra tutto il personale degli ospedali e dei SSR sarebbe stato impossibile.

Ebbene questa capacità di essere gruppo vasto, che sa essere anche gruppo corale di denuncia non dovrebbe andare diviso e disperso, soprattutto quando si parla, in prospettiva, di lunga lotta per la difesa della salute come bene comune e pubblico.

Lo stesso discorso vale per quanto avvenuto nelle fabbriche e nelle RSA. Abbiamo visto lavoratori e lavoratrici mobilitarsi, denunciare, fermarsi, scioperare per difendere la salute propria, dei colleghi e delle proprie famiglie e comunità contro l’indifferenza criminale delle loro aziende.

Mandati al lavoro senza mascherine o con DPI inadeguati, senza rispetto del distanziamento sociale, costretti a garantire dei servizi essenziali senza strumenti, sono riusciti a far arrivare la propria voce sui media, poi sui tavoli dei dirigenti regionali, poi del governo, infine su chi dovrebbe controllare e garantire la sicurezza sui posti di lavoro.
Oggi se la magistratura indaga in Piemonte e Lombardia sulla gestione delle RSA di queste regioni è grazie all’azione di denuncia di questi lavoratori. Lo stesso vale per l’indagine della Procura sulla gestione dell’emergenza nelle province di Bergamo e Brescia, dove troppe fabbriche sono state aperte senza garanzie per la sicurezza per i lavoratori.
E il Ministro degli Interni ha avviato l’ispezione su 65 mila aziende.

Ma, altrettanto, non si possono dimenticare quelle centinaia di migliaia militanti di base di associazioni Onlus, di carattere volontario, culturale, politico, sociale che si sono mobilitate in questi mesi a soccorre sostenere anziani, famiglie, disabili, senza fissa dimora, disoccupati, immigrati, rom che dimenticati anche da molte istituzioni sono state confortate e aiutate a rompere la solitudine.

Queste settimane ci hanno insegnato che c’è nel paese una realtà di società civile e lavoratori che resiste, una realtà sana che non si fa facilmente abbindolare dalle belle parole del potente di turno, in grado di combattere, denunciare e non farsi piegare.
E’ a questa parte dell’Italia che bisogna guardare, per trarre esempio e per iniziare a tentare di cambiare un paese malato, che va cambiato per avere il diritto a una vita più giusta, sana, degna e migliore per tutti. Il pane e le rose, diceva qualcuno..

Marco Prina

Articolo pubblicato sul numero di aprile del periodico Lavoro e Salute http://www.lavoroesalute.org/

Tags: cgil cooperative sociali Coronavirus Covid-19 medici Servizio Sanitario Nazionale sicurezza sul lavoro
  • Condividi questo post:
  • Facebook
  • Twitter
  • Delicious
  • Digg
Autore: franco.cilenti
© Copyright 2021 — Lavoro & Salute – Blog. All Rights Reserved - Created by Pep Web - Privacy Policy
blog-lavoroesalute.org è un blog collettivo di giornalisti e di autori e non una testata giornalistica. Il suo aggiornamento è infatti senza periodicità. blog-lavoroesalute.org non è quindi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. I contenuti e le opinioni di blog-lavoroesalute.org devono per questo motivo essere considerati espressione esclusiva di chi ne è autore e, in ogni senso, sotto la sua individuale e personale responsabilità. I contributi multimediali utilizzati da blog-lavoroesalute.org- testi, foto, video, audio e grafiche - se non di produzione o di proprietà dei giornalisti e degli autori o concessi esplicitamente da autori terzi o dalle persone ritratte, sono di pubblico dominio perché, ove possibile, offerti dalla rete e trattati, in relazione alle loro opzioni di riproduzione o elaborazione, come contenuti di blog-lavoroesalute.org, nel rispetto dei 6 livelli di tutela dell’autorialità previsti dalla versione inglese e dalle bozze italiane del CCPL 4.0 per la gestione della pubblicazione e della elaborazione di Creative Commons. Se gli autori o i soggetti ritratti o riprodotti fossero contrari, nella forma utilizzata o in assoluto, alla pubblicazione su blog-lavoroesalute.org di contenuti che li riguardano, hanno facoltà di inviare una segnalazione a blog-lavoroesalute.org per la loro correzione, in ogni modo indicato, o per la loro rimozione, con il diritto di stabilire la rilevanza della eventuale rettifica, compreso anche quanto pubblicato sui social-network. Ogni contribuzione volontaria o entrata pubblicitaria ricevuta da blog-lavoroesalute.org è esclusivamente funzionale al suo mantenimento.
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Cliccando sul tasto o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.
Accetto
Privacy & Cookies Policy
Necessario Sempre attivato