
Un Presidente del Consiglio che da un anno sta operando per la Sua “Buona Scuola”, una scuola dettata dala Bce che verrà consegnata definitivamente a Confindustria, una scuola che seleziona i
docenti senza entrare nel merito della didattica perchè possa far riscattare socialmente un’ intera collettività. Si presenta in Tv con la sua comunicazione gessetto e lavagna, gli spot…per la scuola si usa la lavagna, per la sanità userà una cartella clinica o la divisa di una crocerossina, e così per ogni cosa. Gli insegnati dopo essere stati etichettati “squadristri” ora la letterina che rappresenta il paternalismo (la vera natura dell’aziendalismo), come già nella retorica berlusconiana, del buon Padre di famiglia, che, come il Duce, era anche buon Dirigente, buon Imprenditore, buon Soldato. Se si realizzeranno al meglio tali figure (Padre, Dirigente, Imprenditore, Soldato…), il fascismo è alle porte. Renzi, il Capo del Partito della Nazione, si presenta “Il Grande Maestro” che tenta di insegnare, socializzare, di ricostruire un dialogo, ma gli allievi (i docenti) non accettano, perchè la riforma della Scuola, la “Vera Riforma” che gli insegnanti vogliono è stata già presentata in Parlamento ed è la Legge di Iniziativa Popolare scritta da chi ogni giorno opera dentro la Scuola per una Scuola di Tutti e per Tutti.