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Commenti di Mauro Biani

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    Blog, Cronache Sociali — Novembre 5, 2014 5:40 pm

    La doccia gelata non basta! > Le parole del governo: Il taglio di cento milioni al Fondo per la non autosufficienza sarà eliminato e per l’anno 2015 le risorse del Fondo non solo saranno riportate a quota 350 milioni ma arriveranno a 400 milioni, 50 in più rispetto alla cifra stanziata lo scorso anno. Aspettiamo i fatti dell’emendamento alla Legge di Stabilità. Ci saranno?

    Pubblicato da

    Graziano Delrio e Giuliano Poletti

    Dopo le docce gelate, Renzi e il governo aveva tagliato i fondi per i malati di SLA a 250 milioni. La doccia gelata l’hanno avuti i parenti e i malati! Ora dopo la protesta sacrosanta, il governo e il segretario di Stato Del Rio ha promesso che il fondo sarà portato a 400 milioni e con fondi strutturati. Benissimo! Ottima notizia, insufficiente , ma è un primo passo.

    Ma dopodiché una domanda e una considerazione sorgono spontanee , come diceva un vecchio programma TV.

    Il Documento DEF inizialmente ammontava a 36 miliardi di Euro . Poi a seguito di un accordo politico in sede europea hanno messo una pezza portando la manovra a 40,5 miliardi. Circa 81 mila miliardi di vecchie lire. Faccio questa trasformazione per ricordare che la madre di tutti la manovre finanziarie classificate come “lacrime e sangue” per i lavoratori , quella del governo Amato che ci doveva condurre in Europa, dove avremmo trovato il paradiso e la fine di tutte le preoccupazioni,  ammontava a 92 mila miliardi. In realtà dopo le correzioni la manovra raggiunse i 53 miliardi (rapportato in euro)  Questa manovra quindi si piazza al secondo posto ( in parità con quella di Prodi del 1997) e difficilmente si potrà scalzargli il posto. Curioso vedere che tutte le maggiori manovre e manovrine , le più “lacrime e sangue” sono state tutte fatte da governi di “sinistra” Sarà una combinazione?

    Dove li hanno recuperati questi miliardi? Un po’ abbassando riducendo i titoli spot annunciati e strombazzati da Renzi.  E che non sono stati altrettanto corretti ne da Renzi ne tantomeno dai mass media tutti allineati e coperti.  Lo stesso Padoan ha annunciato che

    • quei 4,5 miliardi deriveranno per 3,3 miliardi arriveranno dal fondo per il taglio delle tasse. Nella legge di stabilità era stato accantonato un tesoretto da 3,4 miliardi che dovevano servire per ripagare il mancato introito dovuto al taglio dell’IRAP. Quindi o vanno per il taglio all’IRAP o vanno a coprire il deficit strutturale
    • 500 milioni dalla riduzione della quota di risorse domestiche allocate per il cofinanziamento dei fondi per la coesione europea e che quindi verranno a mancare per il loro scopo
    • e 730 milioni saranno recuperati dall’estensione del regime di reverse charge al settore retail. Qui la questione diventa un po’ particolare. SI dovrebbe modificare il regime del pagamento dell’IVA. Oggi l’IVA viene pagata da chi compra e gli viene rimborsata quando vende. Escluso il compratore finale, cioè il consumatore del bene o servizio.  Col nuovo sistema è chi vende che paga l’IVA e gli viene rimborsata quando compra. Rimane fisso che è il consumatore finale del bene che paga l’IVA senza essere rimborsato. Con questo sistema si teorizza un recupero per mancata evasione per circa 730 milioni. Sempre che l’Europa dia l’OK , visto che saranno anche coinvolti i commerci con i paesi europei.

    E i nuovi 400 milioni ( in realtà oltre 150 milioni in più) da dove arriveranno? Mistero di fede , direbbe qualcuno. Non ci è dato di sapere.

    Se si cerca notizie al riguardo tutti i mass media si limitano a riportare il comunicato governativo, buonista,  senza una nota riguardo al reperimento di questi fondi

    Come si vede un gioco delle tre carte, quello strombazzato come il cambio di passo e di tendenza viene ridimensionato o annullato anche nelle intenzioni, e aumentano le aleatorietà e le speranze che le previsioni si avverino. E tutto nella speranza che i numeri che hanno dato per l’incremento del PIL e l’aumento delle entrate si realizzano. Cosa che non si è mai verificato con nessun governo, da parte di nessun economista o ministro economico. Ma come diceva quel vecchio film “Io speriamo che me la cavo”

    E se non me la cavo?…. C’è l’ho qui la brioches !

    Il nuovo che avanza, colui che ha rottamato il passato, chi ha cambiato pagina e conduce una lotta senza quartire contro la vecchia politica mantiene dritta la barra e i suoi propositi e cosa ha deciso in caso di mancato raggiungimento degli obbiettivi?

    • Un aumento dell’Iva agevolata che nel 2016 salirebbe al 12%, rispetto all’attuale 10%, e al 13% l’anno successivo. Pianificato anche un aumento dell’Iva ordinaria che salirebbe dall’attuale 22% al 24% del 2016, al 25% del 2017 e al 25,5% del 2018.
    • l’aumento delle accise, classico e sempreverde, per circa 1 miliardo di euro. Prese di mira anche le cosiddette “auto storiche”: tra le pieghe del Ddl di Stabilità c’è la volontà di abolire l’esenzione dal pagamento del bollo per le auto che hanno più di 30 anni di vita
    • l’aumento della tassazione dei proventi percepiti dai fondi pensione a partire dal 1° gennaio 2014.

    I classici campi di interventi Tassazione sui consumi a carico dei consumatori finali, cioè lavoratori e chi è a basso o medio reddito e stangata sulle pensioni future ( se aggiungiamo anche l’”agevolazione “ di poter richiedere di percepire il TFR in busta paga il quadro si completa.)

    Cosa comporteranno misure di questo genere. Non necessita certo studi di macroeconomia e di microeconomia comparata per capire gli effetti. Se si colpiscono i consumi e quelli di prima necessità ( l’IVA al 10% portata al 13% è applicata ai generi alimentari e a quelli definiti di prima necessità), se si colpisce la benzina si avrà un aumento dei costi derivati dal trasporto ( visto che l’80% avviene su gomma) e si colpisce l’accantonamento per le future pensioni, sicuramente come logica conseguenza si avranno due effetti immediati

    1)       aumento della recessione per una diminuzione dei consumi e dei beni di prima necessità, aumento della povertà per tutti i ceti bassi e medio bassi. Aumento del Dopo le docce gelate, Renzi e il governo aveva tagliato i fondi per i malati di SLA a 250 milioni. La doccia gelata l’hanno avuti i parenti e i malati! Ora dopo la protesta sacrosanta, il governo e il segretario di Stato Del Rio ha promesso che il fondo sarà portato a 400 milioni e con fondi strutturati. Benissimo! Ottima notizia, insufficiente , ma è un primo passo.

    Ma dopodiché una domanda e una considerazione sorgono spontanee , come diceva un vecchio programma TV.

    2)       Per i ceti medi e medio alti, quello che una volta era definito sociologicamente il ceto medio, si avrà un aumento alla propensione al risparmio, con conseguente diminuzione al consumo. Più aumenta l’incertezza, più il futuro viene visto in maniera drammatica , meno si è propensi al consumo immediato, più si risparmia pensando ad un domani fosco e scuro. A questo si aggiunge l’ulteriore taglio ai servizi e soprattutto tagli alla sanità pubblica e agli aiuti per le persone malate, anziane per i servizi sociali  e più si metteranno i soldi sotto il mattone. La deflazione poi aumenta la propensione al risparmio al non consumo immediato. Più si aspetta a comprare adesso più  domani il bene costerà meno.

    Cosa ci dobbiamo aspettare da parte di Renzi di fronte a questo quadro che non è tanto immaginifico? Una reazione che porterà ad alzare sempre più i toni, a vedere complotti e nemici ovunque, una raffica sempre più numerosa e a tempi sempre più ridotti di annunci, spot, sillogismi irreali , presenza sui mass media e sui social , meglio i social cosi si eviteranno improbabili, ma possibili confronti e domande imbarazzanti.

    Soluzioni?

    Io speriamo che me la cavo!

    5/11/2014 www.vecchia-talpa.blogspot.it

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