La guerra delle bollette

Nel 1912 Louis Pergaud scrive il più celebre dei suoi romanzi, La guerra dei bottoni, in cui due gruppi di ragazzini rivali di due paesini confinanti della provincia francese si combattono selvaggiamente con l’intento di umiliare gli altri strappandogli i bottoni. Dal romanzo sono stati tratti film, il più celebre del 1962 trasportato nella seconda guerra mondiale e reinventato secondo modi che rendono la guerra dei bottoni dei ragazzi più “civile” del terribile conflitto dei grandi. Probabilmente Pergaud non aveva queste intenzioni politicamente corrette e infatti il suo destino fu di trovare la morte appena trentenne nel 1915 nella grande guerra, quella dei massacri di trincea in cui si moriva per i conflitti interimperialistici, come ben comprese Lenin che della pace fece il perno della Rivoluzione.

Quella che stiamo vivendo potremmo definirla, parafrasando il romanzo, la guerra delle bollette. Una guerra che con tutta probabilità non scoppierà militarmente per l’Ucraina, ma che ha già mietuto vittime nelle trincee delle vite quotidiane.

Infatti mentre gli Stranamore della NATO, Biden, Putin e tutti i dominanti “giocano” a chi la spara più grossa, nelle nostre cassette delle lettere arrivano bollette energetiche cresciute a dismisura che incendiano l’inflazione.

Francamente ciò che viviamo è molto più selvaggio di quanto immaginato da Pergaud anche se, speriamo, non avrà la tragicità dei conflitti mondiali che lambirono il romanzo e ambientarono il film.

C’è una associazione, la NATO, che nacque contro il Comunismo e ben prima del Patto di Varsavia, che non solo sopravvive ma vuole estendersi. Qualcuno può dire con un minimo di serietà perché? Per i “valori occidentali”? Quali e con chi, di grazia? Prendendo per buono che USA e paesi atlantici siano “democrazie compiute”, cosa francamente assai discutibile, basterebbe la presenza della Turchia di Erdogan per falsificare la tesi farlocca. Si badi che chi scrive pensa che la Turchia dovesse entrare da tempo nella UE alla sola condizione di riconoscere i diritti curdi e liberare Ocalan. Condizione che la NATO si è ben guardata da porre quando ha invitato ad entrare Ankara. E si perché nella NATO si entra ad inviti. E la NATO ha invitato Erdogan e gli USA tengono incredibilmente il Pkk nella black list del terrorismo.

“Ma mi faccia il piacere” direi con Totò agli atlantisti che inondano i mass media di quelle che secondo i loro standard sarebbero a tutti i livelli fake news. Addirittura siamo arrivati a vedere interviste a milizie paramilitari filonaziste ucraine fatte in TV. Roba che neanche Rambo che combatteva con gli eroici Talebani nei film sull’Afghanistan. Ma aldilà di rimanere esterefatti di questo atlantismo delle fake e di come abbia coperto praticamente tutto il campo politico e mediatico, la cosa che più mi fa incazzare è il nesso con le bollette. Che aumentano non perché “dipendiamo dal metano russo” ma perché siamo alla mercé della finanza che gestisce i contratti “spot”, cioè a brevissimo termine, fatti al posto di quelli a lungo per speculare e che ora invece ci fanno massacrare dalla speculazione. A parità di profitti dei “signori della energia liberalizzata” che comunque guadagnano tantissimo, con le bollette più o meno alte. Il che ci dovrebbe far pensare che la vera guerra dei bottoni è quella fatta dal capitale finanziario globalizzato che ha invaso tutto e tutti contro tutti noi. La lotta di classe rovesciata, la chiamava Gallino. Ed aveva ragione. Che è permanente e metageopolitica. Gli aumenti delle bollette e del costo della vita, dopo e con la pandemia, ci stanno “mettendo in mutande”. È ora di capirlo e di gridare con forza che il re, anzi i re, i dominanti di questo Mondo violento sono nudi, non hanno uno straccio di ragione e vanno cacciati.

Roberto Musacchio

16/2/2022 https://transform-italia.it

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