La Legge 107 – “La Buona Scuola” – ha spodestato la DEMOCRAZIA, ha spodestato la Scuola PUBBLICA di STATO

MARILENA4

Nonostante l’ unanime dissenso espresso dal mondo della scuola, il 9 luglio il Parlamento ha approvato la Legge 107 “La Buona Scuola” che consta di un unico articolo con 212 commi dismettendo di fatto l’istruzione pubblica statale. Il percorso di Privatizzazione iniziò vent’anni fa con l’ allora Ministro Berlinguer: autonomia scolastica, Dirigente Scolastico, Direttore Amministrativo… (in luglio ha pure dichiarato di esserne soddisfatto della piena attuazione di ciò che si era proposto. Ricordate il Concorsone per i Docenti di ruolo meritevoli??? riuscimmo a farlo indietreggiare…).

L’autonomia scolastica in vigore dal 2000/2001 ha cancellato l’unitarietà del sistema ed ha posto i singoli istituti in competizione tra loro, privando l’istruzione della sua natura di diritto/dovere e trasformandola in una merce, soggetta alle leggi della domanda e dell’offerta lasciando alla“CORTE” del Dirigente Scolastico di operare liberamente, in una sorta di assalto alla diligenza, mirato a favorire l’aumento di cattedre di una disciplina piuttosto di un’altra (specie alla secondaria) su base clientelare.

Dal 1 settembre 2015 è in vigore la Legge 107 i lavoratori sono soggiogati alle scelte arbitrarie del Dirigente Scolastico che può di fatto a propria discrezione collocarli in mobilità, demansionarli, sanzionarli con procedura monocratica, la “Buona Scuola” ha espropriato i docenti della propria autonomia professionale trasferendo all’INVALSI la titolarità dei parametri di giudizio dell’attività di insegnamento.

L’Alternanza Scuola-Lavoro: divengono obbligatorie almeno 400 ore nel triennio degli Istituti Tecnici e Professionali e almeno 200 ore nei Licei. Nel primo Collegio Docenti di settembre degli Istituti Tecnici Industriali e Professionali è stato votato il Progetto “Traineeship”, promosso all’interno del Protocollo d’intesa firmato da Federmeccanica e MIUR che prevede l’avvio di percorsi formativi in alternanza. L’ Alternanza Scuola Lavoro che da 25 anni circa le scuole proponevano nella loro programmazione (in particolare Tecnici e Professionali) era rivolta agli alunni di quarta e inizio quinta con un numero di ore che si aggiravano attorno alle 150/200 ore, ora la Legge 107 richiede più del doppio di ore coinvolgendo anche le classi terze piegando così il diritto allo studio in sfruttamento del lavoro minorile, attribuendo alle scuole l’esercizio di un caporalato istituzionale dove le associazioni degli industriali pretendono di venire ad insegnarci il lavoro, rivendicando il valore didattico delle pratiche costruite negli anni passati.

Sempre nel mese di settembre nelle Scuole si sono svolti Collegi Docenti per approvare il RAV (Rapporto di Autovalutazione) riferito al  Dirigente Scolastico ed elaborato da una Commissione composta dal Dirigente e da due/tre Docenti dell’ Istituto (ben condiscendenti).  Collegi di fuoco con scene di isterismo la dove i Docenti avrebbero voluto non approvarlo. Col RAV il Dirigente deve dimostrare al MIUR di essere bravo e quindi può continuare a percepire quella parte di salario che reca come dicitura “RISULTATO” che fino ad ora è stato percepito da tutti i Dirigenti indistintamente (già ben retribuiti), da quest’anno scolastico in poi solo per chi è “MERITEVOLE”POF annuale (Piano dell’ offerta formativa) e PTOF triennale (piano triennale dell’ offerta formativa) – Il PTOF triennale entro il mese di ottobre verrà elaborato da un gruppo di docenti e sarebbe auspicabile ripristinare almeno in parte le ore di discipline sottratte dalla Riforma Gelmini, non dimentichiamo che la Riforma Gelmini è tutt’ ora in vigore..!!!! Organico Potenziato, quei pochi insegnanti in più che verranno dati agli Istituti, ancora non assegnati (altra bugia/propaganda: agli Istituti e non “ad ogni Scuola” quindi all’ intero Istituto Comprensivo che comprende: materna, primaria, I grado; o all’ intero Polo che comprende più istituti di II grado anche diversi per formazione ) potranno essere richiesti ed utilizzati per “fare vetrina” in un’assurda competizione tra le scuole per accaparrarsi “l’utenza o per tentare di alleviare problematiche e necessità vere”.

Comitato di valutazione – Occorre bloccare il meccanismo di attribuzione del potere premiale del dirigente ( Bonus ai più meritevoli). Il comitato di Valutazione avrà una doppia composizione: 1) due docenti individuati dal collegio, uno dal consiglio d’Istituto e il docente tutor che, presieduti dal Dirigente, valuteranno i neo immessi in ruolo; 2) due docenti individuati dal collegio, uno dal Consiglio d’Istituto, due genitori (alla primaria, infanzia e I grado, II grado un genitore ed uno studente), un membro esterno individuato dall’USR (Ufficio Scolastico Regionale) che, presieduti al Dirigente, individuano i criteri per l’attribuzione del bonus che comunque sarà deciso dal Dirigente per i Docenti di Ruolo. La Valutazione è molto temuta dai Docenti, l’ aria che si respira all’ interno delle Scuole è di omertà e condiscendenza. Mentre i Dirigenti saranno Valutati da un componente del USR (Ufficio Scolastico Regione) e da un componente del MIUR. La Legge 107 non prevede la presenza di uno o più docenti e di  uno o più Studenti dell’ Istituto dove il Dirigente svolge servizio. Come sempre Canis caninam non est mordere pellem.

La Legge di Stabilità (non la Legge 107) impone il divieto di nomina del supplente per il primo giorno di assenza del docente. I dirigenti provano a far varare forme fantasiose di banca ore che tolgono ore di lezione trasformando i Docenti in marionette tappabuchi. I Collaboratori Scolastici non verranno sostituiti per i primi sette giorni di assenza, il personale di segreteria non sarà sostituito (l’ assenza potrebbe essere anche di più giorni, settimane, mesi, anno). Questa “riforma”, grazie all’aiuto dei mass media è stata ben “venduta”, a cominciare dall’appeal persuasivo del titolo dell’intera operazione – la Buona Scuola: investimenti, assunzioni, valorizzazione del merito, poteri e strumenti per una migliore “organizzazione”;  l’opposizione degli insegnanti dipinta come conservazione dell’esistente, rinuncia a presunti privilegi, volontà di sottrarsi ad essere valutati, pretesa ad avere un posto di lavoro fisso vicino a casa. Con la legge 107 i Collegi Docenti sono divenuti una farsa di Democrazia. Il Potere Supremo del Dirigente Scolastico ha indotto l’ intero corpo Docente (i contrari sono sempre una netta minoranza ed hanno vita dura…) a votare tutte le delibere proposte dal Dirigente subendo il suo volere e votando tutto ciò che viene proposto. Ricordo ai Docenti che il Collegio è  l’ unico “brandello” rimasto di Democrazia nella Scuola, quindi sarebbe bene utilizzarlo al meglio e compatti nella lotta e nelle decisioni.

I genitori, spettatori “neutrali” la Buona Scuola l’hanno vista come una battaglia che riguardasse solo i docenti.E’ benefar capire loro che la scuola che ci viene oggi  imposta non migliora l’esistente ma lo peggiora e che va contro i bisogni ed  interessi dei loro figli. Occorre informarli dicendogli chead oltre un mese del nuovo anno scolastico nulla di quanto magicamente promesso è stato realizzato, nessuno dei veri problemi è stato affrontato: non è stata debellata “la supplentite”; sono aumentate le cattedre vacanti; è ulteriormente diminuita la “continuità didattica”; sono rimaste le classi pollaio ed insicure e il contributo “volontario” che da anni le scuole richiedono alle famiglie, nella migliore delle ipotesi, non diminuirà. La mancata sostituzione dei docenti il primo giorno e dei collaboratori scolastici (bidelli) i primi sette giorni di assenza amplifica e legittima le trasmigrazioni in altre classi, nega la continuità didattica di ospitati ed ospitandi e  pone gravi problemi di sicurezza e vigilanza.

Diciamo anche ai genitori come l’attacco alla libertà di insegnamento – tramite un possibile controllo “ideologico” di un Dirigente “Manager” Onnipotente – limiti il diritto e la libertà di apprendimento dei loro figli. Come l’accentramento del potere nelle mani di uno solo renda un orpello la partecipazione democratica dei genitori al governo della scuola. Come la mancanza di risorse renda le scuole dipendenti da “benefattori” difficilmente disinteressati. Come gli “school bonus” ad una scuola siano per il 65% a carico dell’intero corpo sociale. Come le Scuole Private traggano enormi vantaggi e favori a spese delle scuole pubbliche che, per finanziarsi, dovranno sempre di più “mettersi sul mercato” e raccogliere bollini ovunque. Il fine ultimo di questa “riorganizzazione” è l’eliminazione dell’uguaglianza delle opportunità delle scuole e quindi dell’eguaglianza delle opportunità per i ragazzi sancita dalla Costituzione e la creazione di poche scuole privilegiate nei quartieri bene delle grandi città – destinate alla creazione di un’èlite dirigente –  e di tante immiserite e senza speranza destinate alla rapida creazione di manodopera flessibile, precaria, con poca formazione e ricattabile.

Genitori, Docenti, Non Docenti, Studenti e l’ Intera Collettività hanno il dovere di intervenire facendo sentire la propria voce con la speranza di un riscatto e di un’inversione di tendenza.  Scuola, Cultura, Sanità, Salute, Welfare, Lavoro coinvolgono per intero le nostre vite e di chi verrà dopo di noi. Non lasciamo la Scuola in mano a chi ogni giorno come strategia propaganda demagogia tentando di prevenire il continuare della protesta, pagando un obolo demagogico ed offensivo (500 euro a tutti i Docenti di ruolo…, dopo aver dato 80 euro ai lavoratori del settore privato…!!!!) e sperando di comprare tolleranza e remissività rispetto ai provvedimenti imposti con violenza ed arbitrio inauditi.

Come affermava Piero Calamandrei “il monopolio della ricchezza porta fatalmente al monopolio della cultura, sicché le scuole medie ed universitarie, sbarrate agli ottimi quando sono figli di poveri, si riempiono di mediocri, e anche di pessimi, figli di ricchi. Che diventano pessimi professionisti, pessimi magistrati, pessimi politici e pessimi governanti che pensano al loro vantaggio personale e non al bene comune. Verrà a mancare quel continuo ricambio attraverso il quale si verifica senza posa, nelle vere democrazie, il rinnovamento della classe politica di governo, che non deve rimanere una casta chiusa, come oggi, ma deve essere la espressione aperta e mutevole delle forze più giovani e meritevoli della società.

Marilena Pallareti

Docente Forlì

Associazione Attac

5/10/2015

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