La mappatura del nazifascismo attuale

“Sparate, sparate, guardie di confine!”: il lugubre slogan si riferiva ai rifugiati bloccati al confine con la Bielorussia e a intonarlo ci sarebbero stati anche neofascisti italiani di Forza Nuova in gita a Varsavia il 12 novembre per prendere parte all’annuale marcia del Giorno dell’Indipendenza, un evento dai toni nazisti in cui sono stati scanditi slogan come questo.

In Italia sono almeno undici tra partiti, partitini e gruppuscoli. In Spagna ce ne sono 32. Dall’altra parte dei Pirenei, 105. Nel Regno Unito, 120. E in tutta Europa sono 410. Sono entità neonaziste e neofasciste, sotto forma di partiti politici, organizzazioni sociali o individui, e da questa settimana sono monitorate da Antifascist Europe.

Antifascist Europe è un progetto di ricerca che analizza le reti internazionali di gruppi neonazisti. Sul loro sito web, lanciato il 19 gennaio, pubblicano informazioni su ciascuno dei gruppi nei diversi paesi europei e su come interagiscono tra loro.

Il quadro italiano

Sul sito si trova anche un focus aggiornato alla fine dell’anno sulla situazione italiana. Gli avvenimenti principali riguardano le conseguenze dell’attacco neofascista di Forza Nuova Italia (FN) alla sede della CGIL a Roma durante una manifestazione “No Vax”. I principali leader di FN Roberto Fiore – già condannato in passato per banda armata e associazione sovversiva – e Stefano Castellino sono ancora in arresto per aver organizzato l’assalto. Il procuratore chiede per loro un giudizio immediato e il processo potrebbe svolgersi già a febbraio. Inoltre la chiusura del fascicolo d’indagine prolunga i tempi della custodia cautelare. Per il solo reato di devastazione e saccheggio, tra altri come l’incitamento alla violenza e la violenza privata contro i poliziotti, gli indagati rischiano tra gli 8 e i 15 anni di prigione. Insieme a loro sono detenuti anche l’ex terrorista dei ‘Gruppi armati rivoluzionari’ (Nar), Luigi Aronica, e gli attivisti Pamela Testa e Salvatore Lubrano, accusati di devastazione e saccheggio, violenza privata, insieme ad altri sei manifestanti, anch’essi sottoposti a misure cautelari, tra cui il leader di Fn Verona, Luca Castellini. Le indagini hanno poi ricostruito che i leader di FN della maggior parte dei gruppi presenti sul territorio nazionale, da Palermo a Verona passando per Arezzo, sono arrivati a Roma per la manifestazione di sabato 9 ottobre 2021.

Sei procure indagano complessivamente sull’organizzazione, collegando le armi e la pista del denaro, che mirava a infiltrare e guidare la galassia antivaccino. Il 15 dicembre 2021 la procura di Bari dichiara di aver portato avanti ulteriori indagini con l’accusa di addestramento ad attività con finalità terroristiche anche internazionali. Secondo la ricostruzione di un noto quotidiano, avrebbero ideato un piano per creare un nuovo organismo di matrice politica eversiva, cercando di fondere insieme l’organizzazione di estrema destra con il movimento No-Vax. Ad attirare l’attenzione degli inquirenti sono stati i collegamenti anomali tra i membri di FN e alcuni portavoce dei ristoratori “no-vax”, come Roberto Falco, fratello di Angelo, parte di una banda legata ai clan criminali di Bari. Infatti a seguito della notizia sembra che i capi di FN cercassero di reclutare persone nelle chat ‘No Vax’, con particolare attenzione a chi aveva dimestichezza con l’uso delle armi. All’interno di questa galassia c’è anche il movimento dei ‘gilet arancioni’ fondato dall’ex generale Pappalardo, diventato popolare per dichiarazioni omofobe e intolleranti, che suonano ancora più brutali, pensando che fino al 2006 era a capo di una brigata dei carabinieri. Questa bassa ma continua deriva delle istituzioni italiane è evidente anche attraverso il caso di Mariano Cingolani, il segretario comunale di Ferrera Erbognone, in provincia di Pavia, che ha esposto a il ritratto del nazista Léon Degrelle dietro la sua scrivania nell’ufficio pubblico del municipio, con un motto nazista sotto la foto. Infine, anche il leader catanese di FN spicca tra ulteriori cinque misure cautelari applicate il 14 gennaio di quest’anno dalla Procura di Roma. Il giorno seguente ci sono state 8 perquisizioni domiciliari e personali, nei confronti di soggetti militanti in Forza Nuova, nell’ambito delle indagini relative all’esposizione di una bandiera nazista nel corso dei funerali di Alessia Augello, svoltesi presso la chiesa di Santa Lucia a Roma il 10 gennaio.

Nel frattempo, il No Vax Lorenzo Damiano, membro di Forza Nuova, Italia e candidato sindaco in una piccola città della Lombardia, organizzando incontri pubblici con negazionisti, contrari ai vaccini e al Green Pass durante la sua campagna elettorale, è finito in terapia sub intensiva e ha deciso di convertirsi, dichiarando: “Seguirò la scienza: Mi farò vaccinare. Fatevi vaccinare tutti”. Ancora più paradossale è invece il caso dei due delegati della Cgil, uno a Roma e un altro a Verona, che hanno postato sui social network foto e inni fascisti, con saluti fascisti, tatuaggi con croci celtiche, hashtag inneggianti a Mussolini e solidarietà a Casapound. Scoppiati di recente, i casi sono stati prima denunciati come denunce interne dal febbraio 2020 poi nel luglio 2021 da alcuni colleghi alla Commissione di garanzia, che il mese scorso ha deciso di archiviarli dopo la rimozione di ogni immagine equivoca dai loro social network.

Oltre a questi episodi tragicomici, c’è uno spostamento di potere nell’area neofascista con Casapound Italia (CPI) che cerca di guadagnare l’egemonia dopo lo show down di FN. A fine novembre la mozione sullo scioglimento di FN è stata votata dal Parlamento, ancora in attesa di una risoluzione da parte del governo. Anche esponenti di spicco di FN considerano la crisi interna “devastante”, contro la quale l’”azione forte” alla sede della CGIL avrebbe dovuto aiutare a riprendere la scena, ricordando anche gli assalti fascisti ai sindacati di cento anni fa. Una cosa forse vincente dal punto di vista mediatico, ma disastrosa sotto molti altri punti di vista, visto che i disagi crescenti anche in altre parti d’Italia e la concorrenza con CPI e il recente ‘Movimento Nazionale Patrioti Network’ (MNRP) hanno portato molti membri di FN a ritirarsi o ad aderire ad altri gruppi di estrema destra.

Stato dell’estrema destra nel paese

Negli ultimi anni, segnala l’osservatorio, c’è stato un allarmante aumento dei crimini d’odio, sia per le campagne di discriminazione sul web che per le aggressioni in strada contro minoranze, migranti e persone LGBT. Questi sono infatti i principali bersagli della violenza di estrema destra, che colpisce anche studenti o sindacalisti di sinistra. Alcuni segnali mostrano anche un rischio di escalation a livello terroristico, come dimostrato dai rilevamenti di depositi di armi dei neofascisti.

La presenza neofascista nel paese è sempre più esigua nei consensi elettorali e nelle istituzioni statali, anche se alcuni consiglieri comunali, o casi clamorosi, come la nomina di un nuovo ambasciatore italiano, che è chiaramente un simpatizzante neofascista.

La cosiddetta galassia nera è formata da una rete di gruppi locali, associazioni, squat di estrema destra spesso collegati alle tre principali organizzazioni nazionali: Casapound Italia (CPI), Forza Nuova (FN), Movimento Nazionale Rete Patrioti (MNRP). Quest’ultimo rappresenta una fazione recente, dopo la scissione con FN, che ha comunque alcuni tratti comuni con CPI, partendo entrambi da un fan club di band, fondato da ex terroristi neofascisti di ‘Terza Posizione’, per poi stabilire delle sedi, dove organizzare servizi e attività nel tempo libero.

C’è un’apparente tendenza alla diminuzione delle adesioni a questi tre gruppi principali. Considerando invece i partiti istituzionali di estrema destra, come la LEGA o Fratelli d’Italia (FdI), nonostante la loro debacle alle ultime amministrative, questi sembrano ottenere comunque più consensi, sufficienti a formare una nuova maggioranza per le prossime elezioni politiche del 2023.

Rappresentano di fatto un blocco conservatore e nazionalista, con una vicinanza ideologica che si traduce in campagne comuni contro le ONG, i diritti civili e umani, un forte euroscetticismo, proposte antiabortiste e di autodifesa.

Tuttavia sono divisi all’interno del Parlamento, con FdI che rappresenta l’opposizione di destra al governo, mentre la LEGA è pienamente coinvolta nella maggioranza di Draghi.

Ci sono sempre stati tentativi di ottenere l’egemonia nell’area di estrema destra, anche se con conflitti a bassa tensione, senza scontri aperti. A livello nazionale, c’è più vicinanza di CPI alla LEGA e più familiarità di FN con FdI. Inoltre è in corso una lotta per la leadership dell’estrema destra tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni; mentre il recente declino di FN, i cui leader sono agli arresti, ha offerto l’opportunità ai concorrenti di portare avanti una strategia di sostituzione, strappando loro membri e anche qualche seggio.

Relazioni internazionali degli squadristi italici

Le reti internazionali dei principali movimenti di estrema destra in Italia seguono tendenze in qualche modo simili, come l’approccio alla greca Alba Dorata e l’impiego del network russo VK. Così spiega Antifascist Europe.

Il modello organizzativo di Casapound Italia – basato su squat sociali identitari – ha ispirato esperienze simili, come ‘Haus Montag’ in Germania e ‘Casal Tramuntana’ in Spagna. Questi gruppi hanno promosso insieme campagne, come il ‘Fronte Europeo di Solidarietà per la Siria’, che ha portato nel giugno 2013 diversi loro membri a Roma per manifestare con CPI. Anche altri paesi sono stati coinvolti, come il Portogallo con “Escudo Identitario” o anche la Russia in collaborazione con “Wotan Jugend”.

Quest’ultima collaborazione è in realtà curiosa poiché uno dei principali collegamenti del CPI negli ultimi anni è stato dall’altra parte del fronte di guerra, accanto al partito neonazista ucraino Pravi Sektor.

Una relazione importante tenuta da CPI è quella con il partito neonazista greco Alba Dorata, recentemente condannato per essere un’organizzazione criminale. Riferendosi ad esso, nel novembre 2014 durante un incontro a Roma, uno dei leader neofascisti italiani disse di “condividere un destino comune”. Un approccio simile ad Alba Dorata è stato tentato anche da Forza Nuova (FN), cercando di competere per l’egemonia nell’estrema destra italiana, organizzando festival internazionali come “Boreale” ogni settembre a Milano. Altri tentativi di FN hanno riguardato una collaborazione con le milizie filorusse di Dugin nel Donbass, approfittando dello schieramento di CPI accanto ai nazionalisti ucraini.

Tuttavia, le connessioni di FN provengono dal background del suo leader, Roberto Fiore, e sono radicate principalmente nel Regno Unito, con una lunga collaborazione con la fazione britannica di alt-right “Union Movement”. Il comune background conservatore che fa riferimento alla mitologia di San Giorgio ha anche potenziato le connessioni di FN con i Balcani, o con organizzazioni nazionaliste dell’Europa centro-orientale. Nel novembre 2018 FN ha partecipato al raduno neofascista di Varsavia, per tentare la creazione di una “Internazionale nera”.

A questo scopo sono stati spesso organizzati incontri internazionali a Milano, come quello del 2014, con diversi delegati neofascisti, da NDP, Germania; da ‘Sverkarnas Party’ della Svezia dalla spagnola ‘Democracia Nacional’.

Il livello di collaborazione va dalle conferenze, alla partecipazione congiunta a manifestazioni pubbliche, o festival internazionali, al fine di organizzare punti di incontro e aggiornare la rete di estrema destra. Attività intense riguardano anche gli scambi, come la partecipazione di CPI ai campi di addestramento in Ucraina; mentre FN ha un approccio più istituzionale, cercando alleanze all’interno della coalizione di estrema destra “Alleanza per la Pace e la Libertà”.

Alcune inchieste giornalistiche hanno scoperto alcuni “volontari” neofascisti italiani che partecipano alla guerra in Ucraina, uno con il nazionalista Pravi Sektor e altri, Andrea Palmieri e Francesco Preziuso, dall’altra parte della barricata, combattendo nelle fazioni filorusse, con le truppe di frontiera del Donbass di Donestk. Palmieri è ricercato dalla polizia e dichiara pubblicamente di essere un terrorista. Un altro caso è quello di Giovanni Feola, membro del CPI e rappresentante del Fronte Europeo di Solidarietà per la Siria pro-Assad.

Dove trovano i soldi

I gruppi di estrema destra e fascisti hanno creato una vasta rete di fonti di finanziamento. Oltre ai tradizionali canali di finanziamento di adesioni, donazioni, gadget o eventi, c’è una sorta di galassia imprenditoriale, costituita da ristoranti, club, catene di abbigliamento, negozi, scuole di lingua, ecc.

CPI ha ampiamente sviluppato il suo potenziale di crescita grazie alla sua casa editrice, chiamata ‘Altaforte’, e un marchio di moda chiamato ‘Pivert’.

Inoltre le fazioni fasciste approfittano delle loro reti internazionali per la gestione di affari non sempre legali, dall’Italia alla Francia e al Regno Unito, passando per Cipro e raggiungendo la Russia di Vladimir Putin. “Dio, patria e famiglia” ma anche società immobiliari o di consulenza, misteriosi trust e strane società offshore. Riferendosi a questo, L’Espresso ha rivelato le connessioni commerciali di FN nel Regno Unito attraverso strane agenzie, come la cosiddetta Gladio Consulting Londoners, o Blackwood Properties, Service Decima, The Trust of St Michael the Archangel, con la maggior parte dei loro nomi caratterizzati da riferimenti religiosi o fascisti.

Un altro esempio è l’”Associazione Alexandrite”, presieduta da Roberto Fiore, che aiuta gli imprenditori italiani interessati a investire e delocalizzare la produzione in Crimea e in tutta la Russia.

Oltre a questo FN riceve finanziamenti europei attraverso l’”Alleanza per la Pace e la Libertà”, che riunisce i movimenti di estrema destra di tutto il continente.

Infatti le organizzazioni neofasciste ricevono sostegno finanziario e doni dai partiti di destra più grandi. Lo scorso ottobre il capo della delegazione di Fratelli d’Italia (FdI) al Parlamento europeo, Carlo Fidanza, è finito in polemica giudiziaria, a causa di un rapporto su operazioni illegali per finanziare la campagna elettorale di FdI e legami tra la destra milanese, neofascisti ed estremisti.

Dall’altra parte, CPI preferisce invece trattare con la Francia, sviluppando rapporti commerciali attraverso società, come Carré Français, Badabing, Angelino Bros, Riwal Italia, ecc. tutte con sede in Italia ma con i capitali investiti parzialmente o interamente francesi.

Di solito, osservano i redattori del sito tedesco, i loro fondatori non sono solo interessati al business, ma condividono opinioni politiche e mirano a finanziare campagne elettorali. Inoltre le ‘persone di fiducia’ sul territorio sono utili per loschi traffici, anche nel traffico di droga e di armi, come sospettato per la missione CPI all’estero in Birmania, con la sua onlus chiamata ‘Popoli’.

“Abbiamo visto che mancava una sistematizzazione del lavoro che si stava già facendo”, spiega al sito spagnolo El Salto Amelia Martínez-Lobo, della Fondazione Rosa Luxemburg, l’organizzazione dietro il progetto Europa Antifascista. Anche se diversi ricercatori, giornalisti e attivisti hanno analizzato per anni il funzionamento dei gruppi neonazisti, la fondazione ha deciso di aggiungere un altro focus, quello delle connessioni internazionali tra questi gruppi. “È quello che chiamiamo ‘internazionale reazionaria’”, sottolinea Martínez-Lobo. “Vanno in Ucraina per allenarsi o anche per combattere, condividono finanziatori o organizzano concerti, queste sono le connessioni internazionali che vogliamo monitorare”, aggiunge.

Come funziona Antifascist Europe

“Vanno in Ucraina per allenarsi o anche per combattere, condividono i fondi o organizzano concerti, queste sono le connessioni internazionali che vogliamo monitorare”, spiega  Martínez-Lobo.

Il 1° novembre, membri del partito tedesco di estrema destra Alternativa per la Germania (AfD) si sono recati in Ucraina per incontrare Victor Medvedchuk, leader del partito anti-russo Piattaforma per la Vita (OPFL). Nello stesso mese, la Guardia nazionale ucraina, che per anni ha comandato il Battaglione Azov – un gruppo paramilitare di estrema destra che ha compiuto diversi attacchi terroristici contro la popolazione filorussa – ha informato il ministro degli esteri polacco della sua disponibilità a visitare il suo paese per aiutarli nella lotta contro i rifugiati.

Questi sono esempi di come si organizzano a livello internazionale e il tipo di informazione su cui Antifascist Europe si concentra. La conclusione: “Sono molto ben collegati”, dice Martínez-Lobo.

Per realizzare il progetto, la Fondazione Rosa Luxemburg e le persone coinvolte hanno lavorato insieme per un anno. “Nella fondazione c’è un dipartimento con sede a Berlino che studia specificamente il nazismo e l’estrema destra, e attraverso questo dipartimento, in coordinamento con tutti gli uffici che abbiamo in Europa, si è formato un gruppo di lavoro interno dal quale abbiamo iniziato a sviluppare il progetto”, ha spiegato la fondazione, che ha spiegato che, in Spagna, i coordinatori del progetto sono il collaboratore di El Salto Miquel Ramos e Nora Rodríguez, che erano i coordinatori del rapporto De los neocón a los neonazis (Dai neocon ai neonazisti).

Altre persone dietro il progetto sono Bjørn Magnus Ihler, un esperto di terrorismo di estrema destra e sopravvissuto al massacro di Utoya, dove 77 persone furono uccise dal fondamentalista cristiano Anders Behring Breivik; la giornalista franco-tedesca Beate Klarsfeld, specializzata in crimini nazisti e nello scoprire dove si trovano nazisti come Klaus Barbie; e la deputata del Die Linke Martina Renner. In altri paesi, specialmente nell’Europa dell’Est, i coordinatori dei progetti lavorano in modo anonimo per ragioni di sicurezza.

Antifascist Europe

Ercole Olmi

25/1/2022 https://www.popoffquotidiano.it

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *