La pistola TASER il bavaglio elettrico al dissenso

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Pare non sia sufficiente limitare la possibilità di voto contrario ai Partiti di governo con le leggi truffa del “maggioritario” e legiferare il contenimento del diritto di parola con Leggi che limitano ogni forma di dissenso sociale e politico in contrapposizione alle pratiche dei poteri dominanti, nelle piazze come nei luoghi di lavoro, se non sono addomesticabili, e utili, come i gruppi neofascisti, ma anche i NoVax durante la pandemia.

La repressione armata contro le manifestazioni di sinistra e delle lotte sindacali continua con strumenti sempre più repressivi la guerra dei governi degli ultimi vent’anni contro la Costituzione che all’Articolo 21 recita “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione […]”.

Il 14 marzo di quest’anno in 18 città italiane (Roma, Milano, Bologna, Firenze, Bari, Brindisi, Reggio Calabria), rispetto alle quali era già partita una sperimentazione. Dal 21 marzo l’utilizzo del taser riguarderà altre undici città. le forze di polizia (Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di finanza della Polizia penitenziaria) sono state dotate di 4.482 pistole a impulsi elettrici (taser). A livello locale, la possibilità di dotare i vigili urbani del Taser dipende dalle decisioni dei singoli Comuni.

Le taser, com’è noto, sono delle armi a impulso elettrico che servono per immobilizzare il soggetto colpito.
Nel 2007, l’Onu ha classificato il “taser” come arma di tortura.

La decisione della Lamorgese, si avvale dei decreti di Minniti e Salvini, ministro del governo Conte, che iniziò la sperimentazione delle pistole Taser. Furono definìte “armi non letali” ma da subito arrivò la sconfessione dei cardiologi che affermarono il contrario affermando che può causare aritmie potenzialmente fatali e interferire con i dispositivi medici cardiaci come ipacemaker

I dati raccolti e disponibili nella letteratura scientifica internazionale mostrano che questi strumenti non sono affatto innocui e che anzi possono avere una serie di complicazioni e di effetti sulla salute delle persone che vengono colpite. Anche con esiti fatali, perché possono indurre aritmie che, a loro volta, causano decessi.

Nell gennaio del 2020, il Consiglio Superiore di Sanità evidenzia come l’utilizzo del taser può comportare arresti cardiaci nei soggetti destinatari, sottolineando come ciò dipenda “dalla potenza dell’arma, dalla durata della scarica elettrica e dalla sua eventuale reiterazione, nonché dalla sede del bersaglio”.

Già nel 2007 l’ONU giudicava il taser uno strumento di tortura.
“Il taser è un’arma estremamente pericolosa, che nella pratica viene utilizzata al posto del manganello e non delle armi da fuoco” a seguito del pronunciamento del Comitato contro la tortura che, nel 2007, ha dichiarato che “l’uso di queste armi causa dolore acuto, e costituisce una forma di tortura. In taluni casi, possono persino causare la morte, come è stato mostrato da studi affidabili e recenti eventi nella vita reale”.

Per capire le criticità dell’uso dei taser e i rischi per la salute collettiva, il Dipartimento di Igiene e Sanità Pubblica dell’Università Sapienza di Roma ha condotto una revisione sistematica della letteratura a disposizione: “Più della metà degli studi sono stati commissionati dalla Axon, la stessa azienda che produce i taser, in una situazione di palese conflitto di interesse”, afferma il dottor Giancosimo Mancini, specializzando che si è occupato dell’indagine e membro dell’associazione di medici ‘Chi si cura di te?’.

E poi ci sono i pazienti psichiatrici, su cui le forze dell’ordine utilizzano i taser anche in contesti come i TSO (Trattamenti Sanitari Obbligatori): si ritiene una pratica sicura. “Il fatto che il taser si aggiunga alle violenze e discriminazioni sistematiche subite dalla popolazione psichiatrica è un rischio concreto e reale”, afferma Mancini. Infine, nelle linee guida sull’uso dell’arma non sono presi in considerazione i danni fisici provocati dall’eventuale penetrazione dei dardi elettrificati in organi sensibili, come gli occhi o i genitali.

Redazionale

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