La salute non è una grande opera. Corruzione all’Expo: Italia al 68mo posto nel mondo, pre­ce­duti da Mace­do­nia e Mon­te­ne­gro, e seguiti da Kuwait, Roma­nia, Bosnia-Erzegovina.

LA SALUTE NON E’ UNA GRANDE OPERA

I recenti arresti a Milano per corruzione di noti personaggi  già inquisiti un tempo che hanno messo o volevano mettere le mani su EXPO 2015 e LA CITTA’ DELLA SALUTE manifestano a Milano e in Lombardia una continuità delinquenziale indelebile nel tempo sulle opere pubbliche e in particolare sulle grandi opere che non vuole cessare.

Ciò vale in particolare per la Sanità dove si è perfino arrivati a inquisire e rinviare a giudizio l’ex  presidente della Giunta Regionale.

LA CITTA’ DELLA SALUTE, MA DI QUALE SALUTE STIAMO PARLANDO?

Costruire una città della salute su un’area fortemente inquinata, con presenza di amianto, solventi clorurati, diossina è incomprensibile;  affidare il piano di bonifica e la caratterizzazione del terreno (parliamo della ex FALCK di Sesto San Giovanni)  allo studio Tedesi inquisito per precedenti traffici di rifiuti provenienti dalla SISAS è quantomeno un’imprudenza. Togliere due Istituti prestigiosi (Tumori e Neurologico) ben radicati in un quartiere della città di Milano è inaccettabile. Rifiutare le contro proposte avanzate con costi inferiori e ecologicamente avanzate è deludente.

Al San Raffaele sono stati costruiti con soldi pubblici (INAIL) laboratori di ricerca e spazi che avrebbero potuto ospitare una parte delle attività del Besta e dell’Istituto Tumori, rimanendo pubbliche, senza destinare nuovi soldi al cemento anziché alla salute pubblica: questi spazi oggi sono vuoti, cattedrali nel deserto, simbolo della “bolla immobiliare ospedaliera” che avanza ora anche a Sesto San Giovanni

PRIMA DI TUTTO LA PREVENZIONE

La Salute non è legata alla costruzione di  una bella sede ospedaliera, con progetto di una firma illustre come quella di Renzo Piano. Non è questo che migliora l’assistenza sanitaria, mentre continuano i tagli alla sanità e persiste il blocco delle assunzioni.  Promuovere la salute significa intervenire sulle cause che producono malattie e disagi. Dal lato dell’assistenza , della riabilitazione  e della ricerca ci vogliono operatori preparati, in numero sufficiente, con  capacità di relazione con i cittadini.

PER UNA SANITA’ PUBBLICA E PARTECIPATA

Le Istituzioni invece che promuovere ulteriori possibilità di speculazione e di ampliare lo spettro della corruzione, dovrebbero rivedere l’intero progetto della Città della Salute aprendo la discussione con i cittadini e gli operatori, tramite le loro associazioni e le loro organizzazioni.

Solo la mobilitazione e la partecipazione potranno sconfiggere i poteri forti.

Fulvio Aurora

MEDICINA DEMOCRATICA, MILANO

Milano, 12 maggio 2014

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