LA SEMPLIFICAZIONE RICHIEDE INTELLIGENZA. L’ABROGAZIONE DEL REGISTRO INFORTUNI, UNA SEMPLIFICAZIONE FATTA SENZA TESTA

 

Dal 23 dicembre 2015 il Registro degli infortuni è stato abrogato con il D.Lgs. 151/2015. Esultano una parte dei consulenti poco avveduti e una parte della piccola imprenditoria più pasticciona.

L’abrogazione è avvenuta in assenza del SINP, Sistema Nazionale per la Prevenzione, che non è stato istituito. La scelta dell’abrogazione in assenza del SINP, avvenuta in forma affrettata per esigenze  propagandistiche del governo,  avrebbe messo in difficoltà gli Enti di vigilanza, in particolare  Inail e Asl.

Inail si è perciò affrettata a mettere una pecetta a questa dissennata scelta del legislatore  con l’istituzione del “cruscotto telematico” che non è stato progettato per agevolare la valutazione e gestione dei rischi a livello aziendale. Il cosidetto cruscotto Inail è un database che raccoglie  le notifiche degli infortuni  per via telematica e registra gli eventi ai fini assicurativi, non serve a sviluppare le conoscenze utili per la prevenzione.

Con questo provvedimento la tracciabilità aziendale degli eventi, la verifica tramite i Rls sulla descrizione e la registrazione delle modalità dell’accadimento non sono più disponibili per la consultazione ai Rls.

Le aziende più serie, non quelle a gestione dilettantesca, continueranno a “tracciare” gli infortuni, le modalità e le cause di accadimento e a trarre da questi dati le indicazioni per migliorare la propria gestione della sicurezza. Le aziende più serie hanno protocolli e metodologie di rilevazione e memorizzazione dei dati relativi anche ai “near miss”, ai mancati incidenti e  su questa base programmano le correzioni e i miglioramenti della organizzazione del lavoro e degli strumenti e ambienti di lavoro. Purtroppo le aziende che adottano volontariamente, di propria scelta, queste pratiche positive sono grandi, ma sono  una minoranza. Per la maggioranza delle piccole imprese il messaggio che viene dall’abrogazione è il seguente: “…. finalmente ci siamo liberati da questo adempimento burocratico, del problema degli infortuni ce ne occuperemo se ce ne saranno…..”

L’atto del governo sarebbe stato positivo e utile se, in consonanza con l’abrogazione del Registro cartaceo avesse incaricato Inail di predisporre una piattaforma più evoluta rispetto all’improvvisato “cruscotto”, con programmi di software gestionali adatti a  monitorare il fenomeno e ad elaborare “profili aziendali di rischio”,  usando i dati provenienti dalle notifiche.

La “semplificazione” sarebbe stata per davvero un passo avanti nella modernizzazione della gestione dei dati per porre sotto governo il fenomeno infortunistico.
La fregola propagandistica, l’amabile indifferenza di questo governo verso la condizione di chi vive del proprio lavoro ha portato invece, anche in questo caso,  ad una scelta che fa arretrare i diritti dei lavoratori ad essere tutelati.
Si può ancora rimediare?
Si, se verrà affidato ad INAIL il compito di predisporre un sistema esperto con il quale i dati delle notifiche vengono elaborati e restituiti, in automatico alle aziende,  che debbono renderli disponibili anche ai RLS. In questo senso avremmo una vera innovazione che semplifica il lavoro delle aziende senza deprivare della conoscenza dei dati i RLS e i lavoratori interessati.

Gino Rubini

editor di Diario Prevenzione

20/1/2015 www.diario-prevenzione.it

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