Ritorno al medio Evo

ponte tibetano

E’ del 1970 il libro di R.Vacca “Il medioevo prossimo venturo”. Un testo allora definito apocalittico, oggi è da considerare ottimista, perchè la realtà è più medievale della previsione di Vacca. L’Illuminismo è sembrato segnare la fine dell’oscurantismo medievale in nome della ragione, della scienza, della laicità, della liberta individuale. Due guerre mondiali e il trionfo del più sfrenato capitalismo ci stanno rimandando indietro di 6/7 secoli. L’illusione di una storia progressiva che prometteva ogni epoca migliore -più libera e più ricca- della precedente, deve essere sostituita dalla teoria viciana dei corsi e ricorsi storici: il XXI secolo imita il XIV secolo.
Guerre di religione
Il medioevo (ma anche il Rinascimento) è stato caratterizzato da conflitti e guerre, la cui vera motivazione era il potere o il danaro, spacciati però da guerre di religione. Gli europei invadevano il medioriente in nome di Dio. I musulmani occupavano la Spagna nel mome di Allah. Il papato ammazzava intere popolazioni per garantire l’ortodossia cattolica. Ogni contendente compiva massacri al grido “Dio è con noi!”. Oggi si continua a fingere che guerre e terrorismo siano un conflitto fra islam e cristianesimo. E il grido è diventato “Allah u akbar” o “In God we trust”.

Imperi e vassalli
Tutta la storia è un conflitto fra regni e imperi, ma anche fra imperi e nobiltà (vassalli, valvassori, valvassini) per la supremazia.
Il medioevo segna il periodo di maggiori conflitti locali per la debolezza di re ed imperatori non ancora saldamente insediati. Il XXI secolo è segnato dal conflitto fra imperi, regni e democrazie e burocorporazioni planetarie che mirano a controllare o sostituire i governi. Gli Stati sono in via di estinzione prodotta dalla globalizzazione e dall’economia immateriale, e sempre più potere acquisiscono i grandi vassalli.

Regimi ereditari
Regni ed imperi hanno vissuto tragedie per il problema dell’ereditarietà del potere. Matrimoni, nascite, sesso della prole, sono stati elementi decisivi per il destini di regimi ereditari. Lo Stato come bene privato appartenente al “dominus” veniva tramandato per via ereditaria. Poi sono arrivate le democrazie, che hanno restituito la proprietà dello Stato ai cittadini e reso elettivo il potere. Dal secondo dopoguerra, l’elettività del potere è stata minata, specie dall’impero statunitense. Il dominio viene passato da fratelli a fratelli, da genitori a figli, e (evitato per poco) da mariti a mogli. La patetica invenzione della “first lady”, della “premier dame”, del “principe o re consorte”, è un vistoso tentativo di ripristinare l’ereditarietà del potere per via venerea.

Censura delle idee
Col XXI secolo torna in voga l’ipse dixit di medievale memoria. L’ipse non è più Aristotele, ma i mass media, la statistica, le burocorporazioni, e la scienza (vedi). Criticare il presidente della Repubblica o il Papa, non porta ancora al rogo, ma solo all’ostracismo mediatico. Come nel medioevo, invocare il diavolo era motivo per la tortura e lo squartamento, oggi c’è la gogna o galera per chi inneggia alla pedofilìa, parla male degli ebrei, fa il tifo per l’ISIS, ammira la mafia, ha nostalgìa per il nazi-fascismo, disprezza il militarismo e il nazionalismo, odia una razza diversa dalla propria. Non sono le azioni ad essere punite (il che sarebbe giustissimo), ma i pensieri e le dichiarazioni, come nel medioevo. Come Dio, anche Voltaire è morto.

Servitù della gleba e cittadinanza
I servi della gleba coltivavano i terreni che erano dati in concessione dal re ai nobili, pagando un fitto. Inoltre dovevano pagare le decime (qualora il proprietario facesse parte del clero o fosse un ente ecclesiastico) ed erano obbligati a determinate prestazioni di lavoro (corvées). I servi della gleba erano tali per nascita, e non potevano (lecitamente) sottrarsi a tale condizione senza il consenso del padrone del terreno….. Dai doveri rurali, in molte zone d’Europa, ci si poteva sottrarre anche col trasferimento in città, come avvenne in Italia con la formazione dei liberi comuni (fonte).
I servi della gleba attuali sono i cittadini. La cittadinanza degli Stati moderni è la forma evoluta della servitù, con la differenza che non consente alcuna fuga in nessuna città. Teoricamente, il cittadino può viaggiare e persino cambiare cittadinanza. In pratica ciò è reso arduo perchè il movimento ha un costo elevato e ferre restrizioni in tutti gli Stati. Chi vuole scappare dalla cittadinanza natale ha solo la prospettiva di diventare un profugo di guerra.

Lavoro servitù
Il lavoro per secoli è stato considerato vicino alla schiavitù e disprezzato. Nel medioevo il lavoro era assimilato alla servitù e trattato come tale. Poi è arrivata l’era industriale, costretta a rendere il lavoro obbligatorio. Infine è arrivato il welfare state che ha reso il lavoro dignitoso, regolato e protetto. Nel XXI secolo è evidente il ritorno alla concezione medievale del lavoro. La precarietà, il lavoro nero senza tutele, il ricorso alla schiavitù degli immigrati, l’indebolimento delle professioni liberali, la svalutazione del lavoro sociale e intellettuale sono tutti segni del progressivo ritorno al medioevo.

Il crimine, mendicità e vagabondaggio
Il medioevo è stato fortemente caratterizzato dal crimine, il brigantaggio, l’insicurezza. Viaggiare e trasportare valori era pericoloso. Vivere isolati era pericoloso. Le città di notte erano dominate da ladri e tagliagole. Vagabondi e mendicanti erano una presenza abituale. La Chiesa e i monasteri erano il solo rimedio alla mancanza di casa e di cibo.
Il mondo moderno occidentale è cresciuto sulla promessa di legalità e sicurezza. Forze dell’ordine e magistratura, insieme a una legislazione garantista, hanno mantenuto per qualche decennio la promessa. Il welfare state ha per mezzo secolo garantito il lavoro e la pensione, quindi la casa e l’alimentazione.
Il XXI secolo offre un panorama di tipo medievale. I vagabondi e i mendicanti si moltiplicano a vista d’occhio, fra cittadini che perdono lavoro e casa, e immigrati cui vengono offerte solo discariche. La Chiesa (Caritas e simili) torna ad essere l’unica opportunità di nutrimento. Le rapine violente nelle case proliferano. Le strade di notte sono tornate inagibili.

Pellegrinaggi, reliquie e memorabilia
Il medioevo è stata la stagione dei pellegrinaggi e delle reliquie. Andare verso luoghi considerati sacri era uno stile di vita. Migliaia di ossa, pezzi di stoffa, legno, ferro diventarono reliquie da visitare in pellegrinaggio e adorare. Statue e chiese richiamavano masse di fedeli. Le storie dei santi e i libri sacri, erano narrazioni che riempivano il quotidiano. La fede, e i luoghi e gli oggetti che la richiamavano, erano al centro della vita e la razionalità era ancora da scoprire.
La modernità ha continuato la tradizione con il cammino di Santiago o con le folle oceaniche che assitono alla esibizioni papali. Ma con la rarefazione della religiosità, ha affiancato a questa lo star system. Cantanti, musicisti, attori stanno sostituendo gradualmente i santi. I concerti e i festival stanno prendendo il posto dei santuari. I pellegrinaggi per motivi religiosi lasciano il passo a quelli per motivi “mondani”. La proliferazione delle “memorabilia” ha preso il posto delle reliquie. Per la chitarra di Jimi Hendrix, l’abito della Monroe, la copertina autografata di un disco dei Beatles si spendono cifre esorbitanti e poi ci si costruisce attorno un museo-santuario, meta di nuovi pellegrinaggi. La casa di Michel Jackson o di Elvis, la Cave dei Beatles, i luoghi di Montalbano sono meta di pellegrinaggio. Le case che nel medioevo (fino alla tarda modernità) erano piene di santini, statuette religiose, libri sacri sono oggi invase, con la stessa funzione, dai posters, i cd, e i vinili dei nuovi santi: gli eori dello star system. Le medagliette dei santi che si appendevano al collo, oggi sono magliette con la faccia o le frasi dei nuovi santi. E’ cambiato il modo, ma la razionalità è tornata nell’ombra.

Decime e corvee
La decima è ilun tributo di un “decimo” dei reddito, che è esistito fin dall’antichità. Nell’antica Roma, era la decima parte del reddito che l’agricoltore doveva all’erario come imposta. Spesso la decima andava pagata due volte: allo Stato e alla Chiesa. L’abolizione della decima è apparsa in Europa alla fine del XVIII secolo (v.nota). Poi è arrivata la rivoluzione americana contro le tassa inglese sul the; la rivoluzione france contro la tassa sul pane; la rivoluzione indiana contro la tassa sul sale. Decine di lotte contro le tasse in decine di Paesi, hanno reso l’obolo verso la Chiesa volontario, e più razionale quello verso lo Stato.
Oggi però la decima è moltiplicata per 6 e la farraginosità di tasse, accise, licenze, patenti, balzelli, tickets (e tasse occulte) è vistosamente simile a quella medievale.

Corvée è un termine francese, utilizzato nelle società feudali per indicare un tipo di prestazione dovuta da parte del vassallo o schiavo al signore feudale tramite giornate di lavoro gratuito, solitamente destinato alla coltivazione delle terre padronali. La storia ha ufficialmente abolito questa barbarie, ma l’ha sostituita con la leva militare obbligatoria. Abolita anche questa, il XXI secolo sta ripristinando le corvées, attraverso modalità subdole ma simili. La prima è il volontariato che, quando non è lavoro nero, serve a far risparmiare al “signore” (potere locale o nazionale) le spese di personale. La seconda è l’obbligo per il cittadino di richiedere al “signore” (comune, provincia, regione, stato) documenti già in possesso dello stesso, con le conseguenze di tempo e soldi buttati. La terza è l’invenzione della “raccolta differenziata” che costringe i cittadini a fare quello che il “signore” non sa o non vuole fare (diferenziare i rifiuti dopo la raccolta).

Eva Zenith

8/10/2017

altri stimoli > http://www.psicopolis.com/senato/Forum_senato.htm

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