Le lotte in Francia e le elezioni in Spagna

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FRANCIA. MOBILITAZIONE PER LE PENSIONI
Sabato 11 gennaio 2020: un’altra eccezionale giornata di mobilitazione!

Questo sabato, 11 gennaio, almeno 163 manifestazioni hanno radunato quasi mezzo milione di manifestanti in tutta la Francia. Il 38° giorno di sciopero e mobilitazione su larga scala, moltissimi impiegati, pensionati, giovani e senza lavoro sono stati in grado di dimostrare il loro sostegno alla lotta.
Alcuni che non potevano essere presenti nei giorni precedenti hanno potuto mobilitarsi sabato. Il notevole numero di manifestazioni che hanno avuto luogo oggi in tutta la Francia, dimostra la determinazione di scioperanti e dipendenti per la conservazione del sistema pensionistico di solidarietà a ripartizione. Tra giovedì 9 gennaio che aveva raccolto 1,7 milioni di manifestanti e oggi la mobilitazione non si indebolisce.

Mentre il Primo Ministro riceveva ieri le organizzazioni sindacali a Matignon sul finanziamento della pensione, è chiaro che questi incontri sono serviti solo a dimostrare la caparbietà del governo su un progetto di riforma che nessuno vuole, né i sindacati maggioritari né la popolazione.

La CGT chiede un’intensificazione della mobilitazione. Invita i salariati a decidere oggi in assemblea generale, la continuazione dello sciopero, ad agire per scioperi, dimostrazioni, azioni di ogni genere e a continuare il 14, 15 e 16 gennaio, giorni azione e mobilitazione unitarie e interprofessionali.

COMUNICATO STAMPA DEL SINDACATO CGT
Montreuil, 11 gennaio 2020

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La nostra richiesta di ritiro della riforma non è temporanea!

Il Primo Ministro ha annunciato in una lettera ai sindacati la sua intenzione di “ritirare provvisoriamente” l’innalzamento dell’età pensionabile dal disegno di legge.
È un primo passo indietro! Dopo più di un mese di scioperi e manifestazioni di massa, il governo è in difficoltà di fronte a un movimento sociale ancora maggioritario nel paese.
Facciamo notare al Primo Ministro che la nostra richiesta di ritiro della riforma non è temporanea.
In effetti, questo annuncio non fa nulla per risolvere la sostanza del problema. Mentre la percentuale di pensionati aumenterà nei prossimi anni, il governo vuole limitare la spesa per le pensioni al 14% del PIL. Rifiuta di ampliare la base dei contributi utilizzando i proventi finanziari delle società. Né vuole rimettere in discussione la politica di esenzione dai contributi sociali di cui beneficiano le imprese. Sta quindi preparando una riduzione delle pensioni per i futuri pensionati.
Il disegno di legge deve ora essere ritirato del tutto e le negoziazioni reali devono iniziare senza prerequisito.

Comunicato stampa del Partito Comunista Francese

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spagna

SPAGNA I comunisti dopo 80 anni al governo

Le Cortes hanno votato: il governo progressista ha ricevuto la fiducia nonostante l’isteria della destra erede del dittatore Franco. Per la prima volta dalla fine della guerra civile i comunisti tornano al governo in Spagna. E lo fanno dentro una progetto politico di coalizione della sinistra radicale come Unidas Podemos che vede insieme il Pce, i Verdi, Izquierda Unida, Podemos e movimenti municipalisti e regionali.
È stata la forza, la determinazione e l’unità della sinistra radicale a costringere i socialisti a un accordo su un programma di discontinuità rispetto alle politiche neoliberiste dei precedenti governi.
Sarà molto dura ma oggi non possiamo che fare i migliori auguri alle nostre compagne e ai nostri compagni di Unidas Podemos a cui ci legano una lunga storia, rapporti fraterni e il comune riferimento al Gue/Ngl e alla Sinistra Europea.

Maurizio Acerbo
segretario Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

Paolo Ferrero
vicepresidente del Partito della Sinistra Europea

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