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    Altra Informazione, Blog, Comitati di Lotta, Cronache di Lavoro, Cronache Politiche, Cronache Sindacali, Cronache Sinistra Europea, Cronache Sociali, Culture, Movimenti di Liberazione, Politiche di Rifondazione, Storia e Lotte — Aprile 24, 2020 8:10 am

    10 luoghi dove celebrare la Resistenza

    Luoghi della Memoria

    Pubblicato da franco.cilenti

    Alcuni giorni non sono semplici giorni, non sono 24 ore, non sono alba mezzogiorno e tramonto, ma sono Storia. Sono giorni che devono essere ricordati, nel bene e nel male, per il valore che hanno, per ciò che l’uomo ha deciso di farne. Allo stesso modo alcuni luoghi non sono semplici luoghi, non sono prati case chiese e alberi, ma sono i mausolei di questa Storia.

    Come il tempo assume senso grazie a quello che ne facciamo, certi spazi assumono significato per quello che vi accade. Non è un caso se chiamiamo così i luoghi della Memoria, quei luoghi che ci ricordano che in un passato molto vicino abbiamo dovuto lottare per la nostra sopravvivenza fisica e per quella dei valori che oggi la maggior parte di noi danno per scontati.

    Ci sono quindi molte valide ragioni per conoscere, raccontare e – perchè no? – visitare i luoghi della Memoria, i luoghi della Resistenza partigiana, i luoghi degli eccidi nazifascisti. Ecco quindi un elenco di 10 luoghi della Memoria da Nord a Sud, stilato anche grazie all’aiuto dell’ANPI, sicuramente non esaustivo ma sufficiente per celebrare chi è stato costretto a vivere esperienze che hanno permesso alle generazioni seguenti di vivere in pace e libertà, per ricordare la Storia e per coltivare una cultura che con le nuove generazioni sembra sempre più lontana e dovrebbe invece rappresentare un patrimonio di cui inorgoglirsi e su cui costruire il nostro futuro.

    10 luoghi della Memoria

    1. Valle d’Aosta: il Centro di documentazione e Museo della Resistenza di Perloz

    Né odio, né oblio: è questo il motto del Centro di documentazione e Museo della Resistenza di Perloz. Qui, all’interno di un edificio storico distrutto da un incendio nazifascista il 30 giugno 1944, si trova un museo che ricostruisce gli ambienti della vita partigiana e una piccola biblioteca con documenti d’archivio, inclusi dei manoscritti originali e due postazioni per la consultazione del materiale fotografico. Inoltre, una sala dedicata ricostruisce l’esperienza drammatica degli incendi-rappresaglia grazie alla proiezione di 150 foto e la diffusione di audiotestimonianze all’interno di un ambiente progettato ad hoc.

    Centro di documentazione e Museo della Resistenza di Perloz
    Loc. Capoluogo 27-28
    11020 Perloz (AO)

    2. Torino: Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà

    Più che di un museo, qui stiamo parlando di un’installazione multimediale permanente che ha l’obiettivo di valorizzare i Luoghi della Memoria presenti nel territorio cittadino. Fonti scritte e orali, fotografie e filmati, testimonianze e addirittura un vero rifugio antiaereo posto a 12 metri di profondità (utilizzato soprattutto dai dipendenti del quotidiano “La Gazzetta del Popolo”)  ricostruiscono la memoria della città portando alla luce i frammenti del suo passato.

    Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà
    Corso Valdocco 4/a
    10122 Torino (TO)

    3. Liguria: Museo della Resistenza di Carpasio

    Siamo a Costa di Carpasio, frazione di un tipico borgo della valle Argentina, nell’entroterra ligure lungo la riviera di Ponente. Qui, durante la seconda guerra mondiale, si costituì il Comando della Prima zona Liguria, che contribuì all’ottenimento da parte della Provincia di Imperia della medaglia d’oro al valor militare per il fondamentale contributo alla Resistenza armata.
    Oggi nella sede del Comando sorge un museo tra i più significativi in Italia che racconta la vita nelle formazioni partigiane durante la lotta di Liberazione. Nelle vicinanze si trova ancora un grosso castagno nel cui tronco trovavano riparo fino a 7 persone e che veniva di solito lasciato ai combattenti malati.

    Museo della Resistenza di Carpasio
    Loc. Costa di Carpasio
    18010 Carpasio (IM)

    4. Lombardia: Museo della Resistenza bergamasca

    Il 17 novembre 1944, presso la Malga Lunga, la squadra di Giorgio Paglia, ufficiale della 53a Brigata Garibaldi Tredici Martiri di Lovere, fu catturata da reparti fascisti della “Tagliamento”. I fatti che seguirono fecero di questa roccaforte partigiana un Luogo della Memoria: nonostante la “parola d’onore” data di rispettare la vita dei combattenti, i fascisti finirono subito a colpi di pugnale due partigiani feriti, mentre Paglia e gli altri compagni vennero fucilati nei giorni seguenti.

    Oggi la Malga Lunga, restaurata per iniziativa degli stessi partigiani, ospita un rifugio e il Museo della 53a Brigata Garibaldi ed è sede di frequenti commemorazioni della storia partigiana.

    Museo della Resistenza bergamasca
    Malga Lunga
    24060 Sovere (BG)

    5. Trieste: Museo della Risiera di San Sabba

    La Risiera di San Sabba è uno stabilimento per la pilatura del riso risalente al 1913. Dal 1965 è stato dichiarata Monumento Nazionale, pertanto rappresenta a tutti gli effetti un luogo della Memoria per ciò che ne fecero le forze di occupazione naziste a partire dall’8 settembre 1943: luogo di smistamento dei deportati diretti ai lager in Germania e Polonia e campo di prigionia per la detenzione ed eliminazione di ostaggi, partigiani, detenuti politici ed ebrei. Il 4 aprile 1944 venne anche messo in funzione anche un forno crematorio.

    Nel 1975 la Risiera fu ristrutturata ed è oggi chiamata Civico Museo della Risiera di San Sabba: qui è possibile ripercorrere le tragedie avvenute in questo luogo e visionare le celle di detenzione, quelle di tortura e anche la cosiddetta “cella della morte”, dal nome tristemente autoesplicativo.

    Museo della Risiera di San Sabba
    Ratto della Pileria 43
    34100 Trieste (TS)

    6. Emilia-Romagna: Fondazione ex Campo Fossoli

    Fossoli è stato il campo nazionale della deportazione razziale e politica dall’Italia. Costruito nel 1942 dal Regio Esercito e destinato ai militari nemici, a partire dal dicembre 1943 è stato trasformato dalla Repubblica Sociale Italiana prima in Campo di concentramento per ebrei e poi in Campo poliziesco e di transito utilizzato dalle SS come anticamera dei Lager nazisti.
    Da qui partirono in tutto 12 convogli diretti ai campi di Auschwitz-Birkenau, Mauthausen, Dachau, Buchenwald, Flossenburg e Ravensbrück. Sul primo di questi viaggiava anche Primo Levi, la cui breve esperienza nel campo di Fossoli è evocata nelle prime pagine di Se questo e un uomo e nella poesia Tramonto a Fossoli.

    Fondazione ex Campo Fossoli
    Ex Campo Fossoli
    Via S. Rocco 5
    41012 Fossoli
    Carpi (MO)

    7. Emilia-Romagna: Parco della Resistenza del Monte Santa Giulia

    Dal 17 giugno al 1 agosto 1944, nelle Valli del Dragone, dalle parti del Monte Santa Giulia, si costituì la Repubblica di Montefiorino, uno dei primi esempi di governo autonomo in lotta contro l’occupazione tedesca dell’Italia settentrionale. Oggi il Parco della Resistenza del Monte Santa Giulia, a Monchio di Palagano, commemora quell’esperienza. Il Parco si estende per oltre 28 ettari e sulla sua sommità sorge l’antica Pieve dei Monti (X-XI secolo).

    Come riportato dall’ANPI, qui non si tratta di un “semplice” Luogo della Memoria:

    Il territorio che ospita il Museo di Montefiorino è un ricco ed ininterrotto spazio – geografico e simbolico – di memoria. Attraverso segni e luoghi disseminati negli oltre seicento chilometri di estensione di quella che fu la Repubblica partigiana, esso restituisce al visitatore-viandante l’immagine di una storia allo stesso tempo dolente ed esaltante. L’eco delle stragi dei civili del marzo 1944, da Monchio a Cervarolo, si combina con le tracce degli straordinari eventi e personaggi dei sette comuni della Zona libera, a ricordare la durezza della guerra ma anche la grandezza di coloro che seppero sconfiggerla.

    Parco della Resistenza del Monte Santa Giulia
    Via le Macchie 20
    41046 Monchio (MO)

    8. Toscana: Museo di Sant’Anna di Stazzema

    A Sant’Anna di Stazzema, la mattina del 12 agosto 1944, si consumò uno dei più atroci crimini commessi ai danni delle popolazioni civili in Italia. Un massacro degno di quello del Mozote (El Salvador) e di Srebrenica (Bosnia). La furia omicida dei nazi-fascisti si abbattè, improvvisa e implacabile, su tutto e su tutti. Nel giro di poche ore, nei borghi del piccolo paese, 560 corpi di ogni età rimasero a terra senza vita. Come dichiarato dal portale cittadino:

    La strage di Sant’Anna di Stazzema desta ancora oggi un senso di sgomento e di profonda desolazione civile e morale, poiché rappresenta una delle pagine più brutali della barbarie nazifascista, il cancro che aveva colpito l’Europa e che devastò i valori della democrazia e della tolleranza. Rappresentò un odioso oltraggio compiuto ai danni della dignità umana. Quel giorno l’uomo decise di negare se stesso, di rinunciare alla difesa ed al rispetto della persona e dei diritti in essa radicati.

    Oggi l’eccidio è commemorato da un museo ricavato all’interno della struttura dove aveva sede la scuola elementare.

    Museo di Sant’Anna di Stazzema
    Via Coletti 22
    55040 Sant’Anna di Stazzema (LU)

    9. Roma: Mausoleo delle Fosse Ardeatine

    Le “Fosse Ardeatine” sono antiche cave di pozzolana, il materiale impiegato dagli antichi romani per le miscele di cemento con cui hanno edificato la città eterna. Purtroppo il nome di questa cava è associato oggi ai 335 civili e militari italiani che qui hanno trovato sepoltura in seguito all’eccidio che divenne l’evento-simbolo della durezza dell’occupazione tedesca di Roma.
    Il 24 marzo 1944, infatti, le truppe di occupazione tedesche si vendicarono così per un precedente attentato partigiano, in cui erano rimasti uccisi 33 soldati del reggimento “Bozen” dell’esercito tedesco.

    Nel Dopoguerra le Fosse Ardeatine sono state trasformate in un sacrario-monumento nazionale visitabile ogni giorno dalle 8:15 alle 15:15.

    Mausoleo delle Fosse Ardeatine
    Via Ardeatina 174
    00178 Roma (RM)

    10. Calabria: Museo Internazionale della Memoria Ferramonti di Tarsia

    Aperto nel giugno 1940, il campo Ferramonti fu il maggiore campo di concentramento fascista in Italia, dove furono internati ebrei, antifascisti, gruppi di cinesi e profughi politici.
    Inaugurato il 25 aprile del 2004 e sede di incontri ed eventi sul tema dell’Olocausto, il museo Ferramonti offre al visitatore una ricca collezione di reperti come documenti, foto degli internati e schede della polizia, lettere dei familiari e oggetti personali.
    Inoltre il sito web del museo offre la possibilità di effettuare una visita virtuale del campo.

    Museo Internazionale della Memoria Ferramonti di Tarsia
    Viale R. Pacifici
    87040 Tarsia (CS)

    Nikolas Bass Kallmorgen

    24/4/2020 https://www.lenius.it

    Tags: 25 aprile Ampi antifascismo Costituzione antifascista fascismo liberazione Luoghi della memoria partigiani Partigiani yugoslavi resistenza
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