Migranti, record assoluto dalla fine della Seconda guerra mondiale: sessantatre milioni in marcia!

migranti

In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, l’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr), ha diffuso dati da vera e propria ecatombe. Secondo lo studio, oggi il numero di profughi, sfollati interni o richiedenti asilo costretti a lasciare le proprie case in conseguenza di conflitti ha superato i 63 milioni e mezzo, un record assoluto dalla fine della Seconda guerra mondiale.

Secondo le stime, quasi la meta’ dei profughi e’ originaria di Siria, Afghanistan e Somalia. Nonostante la centralita’ del tema
migranti in Europa, con l’emergere di partiti populisti e di estrema destra, nell’86% dei casi i profughi sono accolti da Paesi poveri o in via di sviluppo. La classifica degli Stati che ospitano chi fugge dalla guerra e’ guidata da Turchia (due milioni e mezzo), Pakistan e Libano.

la Campagna LasciateCIEntrare, oggi in visita in piu’ di 60 strutture, rilancia la sua accusa “contro la costruzione dei muri”. Tra le varie associazioni della società civile, comunque, è un coro di critiche. Da Amnesty international, che oggi pomeriggio ha organizzato un sit in nei pressi del Pantheon, a Medicins sans frontieres, che in segno di protesta ha addirittura rispedito a Bruxelles i finanziamenti avuti in questi anni, è un coro di critiche alle politiche dell’Ue su migranti e rifugiati.

LasciateCIEntrare ribadisce che nei centri stanno aumentando abusi giganteschi, anche rispetto a fenomeni di malaffare di vario tipo. In Calabria alcuni centri sono diventati luoghi dove prelevare donne per la tratta e lavoratori da sfruttare in agricoltura. Compaiono CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria) in luoghi assurdi, si continuano a costruire ghetti senza nessuna attenzione all’inclusione sociale” dichiara il referente che cita come esempio il caso della tendopoli “in mezzo al nulla” di Cona (Ve).
“Molto spesso questo tipo di ‘accoglienza’, soprattutto al Nord, viene giustificata con il fatto che i comuni non vogliono farsi carico dei migranti, ma se il concetto di accoglienza diffusa, invece che calato dall’alto, fosse trasmesso attraverso percorsi costruiti al livello territoriale, le persone si renderebbero conto che potrebbe essere un’opportunita’ per tutti, una possibilita’ di lavoro e di inclusione. Continuiamo a chiederci- conclude l’attivista riferendosi ad alcune strutture in Campania e Calabria- perche’ persone che si trovano sotto inchiesta da tempo operino ancora nel settore dell’accoglienza”.

L’Ong Medecins sans frontières ha preso la decisione di rifiutare ogni finanziamento dall’Unione europea o dai suoi stati membri per protestare contro la loro “vergognosa” politica rispetto alla crisi dei migranti. Ad annunciarlo è stato il segretario generale di MSF, Jerome Oberreit. A livello internazionale, i fondi raccolti da MSF derivano per il 92% da donazioni private. Nel 2015, l’ong ha ricevuto 19 milioni di euro dalle istituzioni Ue e 37 milioni dagli Stati membri. “Sono sicuro che riusciremo a portare avanti i nostri progetti grazie ad altre forme di finanziamento – ha assicurato Oberreit – abbiamo alcuni fondi messi da parte proprio per rispondere alle emergenze e stiamo lavorando per costruire nuove partnership in futuro”.

In una conferenza stampa a Bruxelles Oberreit ha precisato che con questa decisione l’organizzazione medico-umanitaria vuole prendere le distanze dalla politica migratoria dell’Ue, e in particolare dal patto stipulato tre mesi fa con la Turchia, che di fatto ha chiuso la rotta balcanica ai migranti che intendono raggiungere l’Europa. Il blocco dei finanziamenti avrà affetto immediato e si applicherà ai progetti MSF in tutto il mondo. Ciò non riguarda però l’Italia, dove l’Ong non riceve alcun finanziamento istituzionale.

“Ancora una volta, l’obiettivo principale dell’Europa non è proteggere le persone, ma tenerle lontane nel modo più efficace”, ha detto Oberreit. Secondo l’ong, il patto fra l’Ue e la Turchia costituisce un precedente pericoloso per gli altri Paesi che ospitano dei rifugiati, come dimostra la proposta fatta settimana scorsa della Commissione europea di replicare la logica del patto in altri 16 Paesi dell’Africa e del Medio Oriente. “Chiediamo ai governi europei di rivedere le priorità: invece di massimizzare il numero di persone da respingere devono massimizzare il numero di quelle che accolgono e proteggono”, ha chiesto Oberreit. “Il Patto Ue-Turchia è stato presentato come una risposta umanitaria ed è questo che noi rifiutiamo perché in realtà si tratta di una risposta anti-umanitaria” ha dichiarato Aurelie Ponthieu, consigliere per le migrazioni di MSF.

Fabio Sebastiani

20/6/2016 www.controlacrisi.org

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *