Migranti/informazione

Ius soli, Prc: «Aderiamo a sciopero della fame di Manconi e saremo alla fiaccolata di #italianisenzacittadinanza domani»

“Nell’ultimo decennio, i picchi quantitativi di notizie, e di notizie ansiogene, sul tema dell’immigrazione, sono stati registrati in perfetta coincidenza con le campagne elettorali per il voto amministrativo, politico o europeo”: lo afferma Giovanni Maria Bellu, presidente dell’Associazione Carta di Roma, presentando il rapporto “Notizie da paura”. Secondo Bellu “quest’anno pre-elettorale le paure alimentate da un’idea della politica fondata sulla ricerca del consenso facile e immediato sono state assecondate. I servizi dal taglio allarmistico e ansiogeno sono nuovamente aumentati, si e’ ripreso a parlare dell’immigrazione soprattutto in relazione a specifici eventi di cronaca, in particolare di cronaca nera e giudiziaria, e l’agenda politica ha inciso fortemente anche sul modo di connettere e combinare le notizie”.

A preoccupare, pero’, e’ anche il web e la proliferazione di notizie false o che incitano all’odio. Un ambito che per Bellu, richiede una maggiore attenzione anche da parte del mondo del giornalismo italiano. “Il fatto che il discorso d’odio e le sue sinistre sorelline fake news proliferino essenzialmente nella Rete – spiega Bellu – non assolve il sistema dei media, ma al contrario lo chiama a maggiori responsabilita’”. Per quanto riguarda la stampa, e’ il tema delle migrazioni ad occupare l’agenda lungo tutto il 2017 e lo conferma l’analisi svolta sulle prime pagine di sei quotidiani italiani (‘Corriere della Sera’, ‘Il Giornale’, ‘Avvenire’, ‘L’Unita”, ‘La Repubblica’, ‘La Stampa’) e dei titoli della stampa locale e nazionale raccolti da gennaio a ottobre. Un tema in calo del 29 per cento sulle prime pagine rispetto al 2016. Sono ‘Avvenire’ e ‘Il Giornale’ ad avere il maggior numero di titoli, con una media di una notizia al giorno.

Anche la media giornaliera di notizie del 2017 e’ inferiore rispetto al passato, 4,5 contro le 5,7 del 2016, mentre il record di titoli e notizie e’ stato registrato il 6 e 7 settembre in occasione dell’indagine sullo stupro di Rimini e della morte di una bimba nell’ospedale di Trento dopo avere contratto la malaria. Andando a guardare cosa fa notizia nel 2017, pero’, si nota che la gestione dei flussi e il tema criminalita’ e sicurezza hanno visto raddoppiare in termini percentuali il numero di notizie rispetto al 2016, mentre cresce in modo significativo il tono allarmistico delle notizie, con quasi 20 punti in piu’ rispetto all’anno precedente, passando dal 27 per cento del 2016 al 43 per cento di quest’anno, ovvero “quattro titoli o notizie su dieci hanno un potenziale ansiogeno”, spiega il rapporto. Dimezzati nell’ultimo anno, invece, i titoli o notizie “rassicuranti”, passati dal 10 al 5 per cento.
Migrazioni e migranti hanno avuto ampio spazio anche nelle edizioni del prime time dei telegiornali delle sette reti generaliste italiane (‘TG1’, ‘TG2’, ‘TG3’, ‘TG4’, ‘TG5’, ‘Studio Aperto’ e ‘TgLa7’). In questo caso, nel 2017, aumentano le le notizie relative al fenomeno migratorio nei telegiornali: 3.713 notizie in 10 mesi, con un aumento del 26 per cento rispetto al 2016.

“In testa con il maggior numero di notizie vi sono due telegiornali della ‘Rai’ – spiega il rapporto -: il ‘Tg3′ con 678 notizie e il  Tg1′ con 668 notizie, anche in ragione della centralita’ della cronaca politica in questi telegiornali e dell’acceso dibattito su ius soli e gestione dei flussi. Segue a breve distanza il ‘Tg4’, il ‘Tg5’ e Studio Aperto che mantengono un’attenzione inferiore. Il ‘TgLa7′ e’ il telegiornale che dedica meno notizie all’immigrazione”. In generale, aumenta l’attenzione della Tv sul tema dei flussi migratori: quasi una notizia su due e’ sulla gestione degli arrivi nel Mediterraneo, ma a crescere e’ anche la dimensione della criminalita’ e della sicurezza (quasi dieci in piu’ rispetto al 2015), mentre diminuisce di un terzo rispetto al 2016 il racconto dell’accoglienza.
“Il 2017 – spiega il rapporto – conferma l’ipotesi dell’esistenza di una correlazione tra la cornice in cui il fenomeno e’ raccontato e la percezione dei cittadini verso i migranti. I picchi di insicurezza registrati tra il 2007 e il 2008 (in ragione del binomio tra immigrazione e criminalita’), sembrano ritornare: tra gennaio e novembre di quest’anno si registra un incremento della paura degli italiani nei confronti di migranti e profughi (43 per cento, dieci punti in piu’ rispetto al 2015), a fronte di un incremento di notizie legate alla criminalita’ e all’afflusso dall’Africa sulle nostre coste”. A fronte di un’attenzione mediatica cosi’ importante su
un tema delicato come quello dell’immigrazione, il richiamo del presidente dell’associazione Carta di Roma, Giovanni Maria Bellu,
ricorda che il testo in questione non e’ una “lista di suggerimenti”, ma un codice deontologico e che “le sue violazioni sono punite”, precisa.

“L’interrogativo che credo doveroso a questo punto porre e’ se – davanti a violazioni sistematiche, a volte irridenti, messe in atto con continuita’ dalle stesse testate e dagli stessi soggetti – non sia il caso di ragionare attorno all’opportunita’ di utilizzare pienamente l’apparato sanzionatorio – conclude Bellu -, fino all’applicazione della sanzione piu’ grave, la radiazione, quando risulti evidente, dal complesso delle violazioni, che si e’ di fronte a un rifiuto assoluto delle regole professionali”.

27/12/2017 www.dire.it

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