MORTI SUL LAVORO. CRESCONO ANCORA

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“L’aumento c’è ed è, purtroppo, molto significativo. Le vittime sul lavoro nel 2018 sono aumentate del 4,5%. Erano infatti 682 nei primi otto mesi del 2017 e sono arrivate a 713. Ma ciò che colpisce di più sono i drammatici incrementi di mortalità che abbiamo potuto rilevare in Veneto e in Lombardia. A fine agosto 2018 infatti hanno contato rispettivamente 20 e 15 infortuni mortali in più del 2017”.

Così Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega, commenta gli sconfortanti risultati dell’ultima indagine elaborata sulla base di dati INAIL.

E aggiunge: “La situazione peggiora e non soltanto in Veneto e Lombardia. Anche in Campania l’emergenza cresce insieme al numero di vittime. Lo scorso anno erano 33, nel 2018 sono 46. Peggio ancora va in Basilicata che da 6 morti è arrivata a 12 e la Calabria da 12 a 24”.

Osservando il numero delle vittime si scopre che sono 498 coloro che hanno perso la vita in occasione di lavoro e 215 in itinere.

Intanto c’è sempre una media di mortalità a dir poco inquietante nel nostro Paese: ogni mese circa 90 vittime, ovvero quasi 23 lavoratori che ogni settimana perdono la vita dal Nord al Sud Italia; 70 le donne decedute nel 2018 (35 quelle in occasione di lavoro e 35 in itinere).

Sempre la Lombardia in cima alla graduatoria anche con il più elevato numero di vittime in occasione di lavoro (66 decessi). Seguono: Emilia Romagna (52), Veneto (50), Piemonte (47), Toscana (40), Campania (36), Lazio (35), Sicilia (27), Liguria (25), Puglia (21), Calabria (20), Friuli (18), Abruzzo (14), Marche, Basilicata e Sardegna (10), Molise e Trentino Alto Adige (6) e Umbria (5).

Il settore in cui si conta il maggior numero di vittime in occasione di lavoro è quello del trasporto e magazzinaggio (con 61 decessi); seguito dalle attività manifatturiere (55) e dal settore noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese con 25 morti; mentre nel Commercio, riparazione di autoveicoli e motocicli i morti sono 24.

Quasi la metà delle 713 vittime in Italia aveva un’età compresa tra i 50 e i 64 anni.

La provincia in cui si conta il maggior numero di infortuni mortali in occasione di lavoro è Roma (29 decessi). È seguita da: Torino (25), Milano (22), Genova (19), Napoli (17), Bologna e Udine (12) e Treviso (11).

Gli stranieri deceduti da gennaio ad agosto 2018 sono 124: di questi sono 81 quelli che hanno perso la vita in occasione di lavoro.

Per quanto concerne infine le rilevazioni degli infortuni totali (compresi quelli in itinere) è sempre Roma a condurre le fila (40), seguita da Milano e Torino (30), Foggia e Genova (22), Napoli (20), Verona (17), Bologna (16) e Venezia (15).

Al fine di promuovere e diffondere la Cultura della Sicurezza sul Lavoro, ci auguriamo che il comunicato non solo sia un utile strumento di lavoro per Voi ma anche una fonte di riflessione e di analisi di fronte alla grave situazione che colpisce la nostra Penisola.

Ufficio Stampa – Dott.ssa Annamaria Bacchin
Web site: www.vegaengineering.com

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