Nasce ManifestA

Intervista a cura di Alba Vastano

Conferenza stampa, il 16 febbraio, presso la sala addetta della Camera dei deputati. Un appuntamento e un evento importante che nasce dalla volontà di realizzare un progetto congiunto e nuovo, in opposizione al governo Draghi. Le promotrici del progetto sono quattro donne, deputate ex 5 stelle, espulse dal Movimento pentastellato quando si è formato un anno fa il governo dei cosiddetti migliori sotto la guida del premier Draghi. Un coro univoco ha acclamato la nascita di questo governo. A prenderne le distanze, senza acconsentire ad accordicchi strumentali per difendere la cadrega, (ndr, per questo sono state espulse dal Movimento), ma al solo scopo di dare voce alle istanze di quel popolo della sinistra, orfano di rappresentanza parlamentare, sono le onorevoli: Doriana Sarli, Yana Ehm, Silvia Benedetti e Simona Suriano.
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All’appello hanno aderito Il Partito della Rifondazione comunista e Potere al Popolo, ma l’invito è esteso a tutte le associazioni e le forze della sinistra radicale avverse alle politiche neoliberiste in atto. Politiche che stanno svilendo tutti i diritti costituzionali. Nasce così ManifestA, il cui nome intende essere un richiamo ad un rinnovato desiderio e al diritto di manifestare, senza vincoli o veti da parte dalle Autorità. E intende essere anche un impegno e un’assunzione di responsabilità, da parte di chi promuove il progetto e di chi intende farne parte, a rendere manifeste le istanze di chi voce in capitolo non ha, pur avendone i diritti per Costituzione. In molti fra i lorsignori del potere hanno dimenticato volutamente, specie in questo biennio infernale di pandemia, che la nostra prima legge prevede anche la tutela delle minoranze.

La voce che risponde all’intervista è dell’onorevole Doriana Sarli, ma è la stessa voce di Yana, Silvia e Simona.

Alba Vastano: Oggi nasce ufficialmente il progetto ‘ManifestA’. Qual è stata la scintilla che in un percorso congiunto, ha unito quattro parlamentari donne ex 5s per dare il via a questa idea?

Doriana Sarli: Una comunione di idee e di intenti che ci ha visto, specialmente nell’ultimo anno, vicine su molti temi. Con la volontà di dare voce a chi non ha voce in questo Parlamento. Anche la volontà di creare un’opposizione di sinistra a questo governo Draghi

A.V.: Il motivo fondamentale per cui vi trovate fuori dal Movimento è l’opposizione al governo Draghi o vi erano già fattori divisori non condivisibili?

D.S.: La scintilla è stata la fiducia e l’adesione del Movimento al governo Draghi, ma già, su temi come i decreti sicurezza o legittima difesa, ci eravamo trovate in grande difficoltà con il gruppo, oltre al fatto che il Movimento ha abdicato a tanti temi che avevano contraddistinto le nostre battaglie da anni

A.V. : Parliamo di ManifestA. Cosa vuole diventare all’interno del Parlamento e come intendete portarlo avanti per dare voce a chi, escluso dai giochi di palazzo voce non ha e non si sente rappresentato?

D.S.: Vogliamo portare le istanze di quanti non si riconoscono in queste politiche neoliberiste, sostenute da destra e dalla finta sinistra presenti nel governo

A.V.: Quali sono i punti di forza del progetto congiunto e quali sono nello specifico le lotte contro le politiche neoliberiste del governo Draghi che più sosterrete?

D.S. : I punti di forza sono i contatti con le Associazioni, i Movimenti studenteschi e dei lavoratori ai quali vogliamo offrire uno spazio di sinistra e ambientalista che si contrapponga alle ricette neoliberiste, alle privatizzazioni, che lotti per un salario minimo, per la tassazione dei grandi patrimoni, contro la precarizzazione, l’alternanza scuola-lavoro. Contro la guerra, contro il nucleare, contro la devastazione ambientale fatta in nome del progresso

A.V. : Prc-Se e Potere al popolo, nonostante precedenti percorsi politici controversi, hanno aderito al progetto accomunati dagli stessi obiettivi che oggi, alla Camera, avete prospettato. Quali saranno i prossimi passi per il consolidamento con le realtà extraparlamentari?

D.S.: Non stiamo fondando un nuovo partito. Aggregare Pap e Prc- Se è stato comunque il frutto del lavoro fatto con loro in questo ultimo anno

A.V.: ManifestA nasce grazie ad una componente di genere. Anche questa è una svolta importante necessaria in una fase in cui c’è davvero necessità di un posto al sole per le donne, soprattutto a sinistra e in netta opposizione a Draghi.

D.S.: Siamo tutte donne che si sono trovate accomunate da una sensibilità comune, ma non c’è pregiudizio alcuno a lavorare anche con colleghi, laddove ci trovassimo sui temi e sulle modalità di portarli avanti

A.V.: Rifondazione ha accolto il vostro progetto ed era presente alla conferenza di presentazione, rappresentata dal segretario nazionale, Maurizio Acerbo e da Elena Mazzoni, responsabile nazionale per l’ambiente. L’invito ad aderire verrà rivolto anche ad altri partiti delle sinistra extra parlamentare, associazioni e movimenti ?

D.S.: L’invito è aperto a tutti quelli che intendano promuovere una giustizia sociale e ambientale. Anche Pap, comunque, ha aderito convintamente e lo hanno detto anche i loro rappresentanti presenti ieri alla conferenza stampa

A.V.: In previsione delle politiche del 2023 come movimento nascente darete voce, priorità e supporto alla modifica della legge elettorale per favorire un proporzionale con sbarramento al 3%? Forse è il problema madre che ha favorito e continua a favorire le maggioranze radicate nelle loro cadreghe. Qual è il suo pensiero?

D.S.: Assolutamente un proporzionale con soglia di sbarramento al 3%, ancora di più ora con il taglio dei parlamentari. Il proporzionale è giusto, anche perché le forze politiche, seppur frammentate, devono imparare a confrontarsi, senza sgambetti e giochi al ribasso.

Intervista a cura di Alba Vastano

Collaboratrice redazionale del mensile Lavoro e Salute www.lavoroesalute.org

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